Lo sviluppo ci fa vivere meglio ma porta con sé sempre il problema inquinamento. È inutile negarlo, le onde dei cellulari non fanno certo bene ed io ho sempre preso alcune delle precauzioni suggerite (es. telefono e wifi spento di notte).
Io credo, confermato anche dall'articolo, che il problema non sia sul 5g ma sulle frequenze in generale. Gli studi che portano ad una correlazione (non ancora dimostrata al 100%) tra tumori al cervello e cellulare sono partiti da tempo quando si usava la banda B3. Non è che ci sia tanta differenza tra 3,7GHz e 1,8GHz. Fanno male entrambe. L'articolo pone come questione le onde millimetriche, ovvero quella a 200GHz, che rappresentano un terreno finora inesplorato. Ciò che non si conosce ci rende timorosi. Ma poi bisogna vedere quanto realmente saranno usate queste onde millimetriche.
A mio avviso la questione sulle radiazioni si pone principalmente sul fatto che, a prescindere dalle precauzioni che noi possiamo prendere col corretto uso del telefono, saremo sempre immersi in un mare di radiofrequenze, giorno e notte, 24 ore su 24 senza via di scampo. Più passa il tempo e più aumenta lo spettro a cui siamo e saremo sottoposti.
Ì cosiddetti comitati di deficient i, così bistrattati in questo forum di appassionati, andrebbero comunque compresi ma soprattutto sarebbe necessario interpellare esperti scienziati e studiosi del settore per trovare il giusto compromesso per tutelare la salute pubblica e lo sviluppo del Paese.
Dire no a prescindere è sbagliato ma lo è altrettanto far finta di nulla, girarsi dall'altra parte salvo poi ritrovarsi in un letto di ospedale con una flebo mentre si fa la chemio.