lenticchia ha detto:
In merito alla irrazionalita' (presunta..) per la scelta dei siti da attivare faccio notare che attivare un sito costa, ad un gestore, n-mila euro, quindi ben difficilmente si attiva a caso.
Credo che pochi nickname abbiano accesso ai dati di traffico, di qualita' etc. dei siti quindi non si hanno basi concrete e solide per giudicare l'utilita' o meno di un particolare sito.
E per fare le valutazioni si usano le misure di rete e le simulazioni con i tools per la progettazione-pianificazione radio.
Quindi si usano dati oggettivi e non "fuffa"...
A mio giudizio le politiche di copertura di un gestore diventano irrazionali quando vi sono ampie zone prive di segnale GSM e microcelle dedicate a singole multinazionali.
Faccio qualche esempio: tra gli interi comuni non coperti da TIM ci sono Zoppé (
http://www.tim.it/coperturaumts/c/veneto/bl/zoppe'+di+cadore/esitocopertura.do), Cibiana di Cadore (BL), Laghi (VI) e Serrada, frazione di Folgaria (TN). In tutti e quattro i casi sono presenti gli altri gestori, vuoi perché si tratta di località turistiche, vuoi perché i sindaci e la popolazione hanno chiesto l'installazione di impianti.
lenticchia ha detto:
Quando si decidono gli investimenti si deve fare uso delle le misure di rete perche' offrono dati oggettivi.
Spesso far coincidere gli investimenti (sempre pochi soldi...) con il ritorno economico del sito e' arduo.
Quindi, dovendo scegliere, il gestore investe dove il ritorno e' piu' sicuro (e quindi cerca di and are a colpo "sicuro" usando dei dati il piu' affidabili possibile).
I posti che ho indicato sono aree a fallimento di mercato - come del resto un buon venti per cento del territorio italiano -, eppure altri operatori hanno ritenuto opportuno coprirli. Perché?
Nel caso delle multinazionali posso citare Aspiag-Despar di Mestrino (PD) e Diesel di Vicenza, entrambe con una BTS TIM.
La collocazione dei siti è nota, non si basa sulla "fuffa", come asserisci tu. Per Serrada parlo invece per esperienza diretta. A guardare il catasto ARPAV Veneto si nota chiaramente come Vodafone abbia distribuito le antenne con maggiore uniformità, senza concentrarle in alcune zone, per lasciarne scoperte altre.
Non capisco il criterio dell'ex monopolista nella scelta dei siti. Certamente molte antenne, come dici tu, servono per assicurare maggiore capacità di traffico. Non credo però che nel centro storico di Vicenza e nella zona industriale di Padova ci sia un numero così alto di utenze TIM da giustificare tutte quelle antenne. In provincia di Bolzano la situazione è analoga: Vodafone ha un'antenna quasi in ogni frazione, mentre TIM investe molto meno.
lenticchia ha detto:
Per non menzionare poi i problemi inerenti la permessistica et similia....
Quando al discorso delle autorizzazioni, non credo sia un grosso problema per TIM, dato che è stato il primo gestore a creare una rete. Inoltre si appoggia agli edifici Telecom. Vogliamo poi parlare delle antenne TIM abusive non note all'ARPAV?
Poi per fare un discorso oggettivo bisognerebbe analizzare le località che ho citato con i dati forniti da TIM (numero clienti in zona, traffico telefonico, autorizzazioni, ecc.). A questo punto chi sa per favore parli. Ho scritto e telefonato molte volte al 119 segnalando con dovizia di particolari le zone non coperte, quasi sempre ho ottenuto risposte evasive. Al massimo mi è stato detto che nella zona x è prevista l'installazione di n impianti, ma senza alcuna tempistica. Circa le località non coperte, TIM non vuole o non sa dirmi perché ancora non ha segnale.
Una gestione razionale delle reti si ha ad esempio in Francia grazie all'iniziativa delle "zone bianche".