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ilblago81 ha detto:
Non furono bannati solo per 24 ore? Comunque mi state dissuadendo.
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Gentili visitatori e utenti,
Vi informiamo che il nostro indirizzo email è cambiato: ora potete contattarci a info@tlcworld.it
Siamo sempre aperti a critiche costruttive e suggerimenti, quindi non esitate a farci sapere le vostre opinioni. Promettiamo che non mordiamo!
Grazie per il vostro supporto!
Non furono bannati solo per 24 ore? Comunque mi state dissuadendo.
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Io la penso allo stesso modo.eXtasy ha detto:
Nello smartphone ormai teniamo di tutto di più senza nemmeno quasi rendercene conto (tipo magari farci online banking), io non me la rischierei con app di dubbia provenienza.
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Effettivamente.. però un pochino di rischio c'è nell installare apk di dubbia provenienza no? tu che ne pensi?hhc ha detto:leggendo sti post, sembra di guardare "person of interest" ...
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hhc ha detto:Ti dico solo questo,
mi diverto a sviluppare app per android e win10 phone, ma personalmente uso ancora il mio fedele cell nokia 8720.....
Per ragioni di sicurezza o semplicemente perchè non ritieni necessario l'accesso a internet in mobilità?
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ma è un insieme di motivi...
uno perche non uso internet quando sono fuori casa, due la batteria del nokia mi dura oltre 7gg senza ricarica, tre è molto piccolo e sta in un taschino,
poi a me piace conoscere la tecnologia (come funziona ,etc. ) anche nei meandri piu profondi, ma non uso la tecnologia se non ho necessità......
uno perche non uso internet quando sono fuori casa, due la batteria del nokia mi dura oltre 7gg senza ricarica, tre è molto piccolo e sta in un taschino,
poi a me piace conoscere la tecnologia (come funziona ,etc. ) anche nei meandri piu profondi, ma non uso la tecnologia se non ho necessità......
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Sei un uomo saggio, caro hhc. Io purtroppo senza internet non so starci. Email, whatsapp, google maps. Una dipendenza.
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dani00 ha detto:
Ma guarda, non è poi così difficile: io dal 2013 uso Sailfish e sono tranquillo!
Mi sono regalato un Fairphone 2, solo perché mi interessa molto quel progetto e... per ancora qualche acerbità del supporto Android di Sailfish.
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Mi ricordo di Sailfish.. come si chiamava il primo telefono su cui era stato presentato? Jolla?mercurio ha detto:Ma guarda, non è poi così difficile: io dal 2013 uso Sailfish e sono tranquillo!
Troppo abituato bene con Android, anche se so di essere tracciato in tutto e per tutto non riesco a farne a meno.
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dani00 ha detto:
Jolla è l'azienda che lo ha creato e lo sviluppa. Il primo telefono è stato lo Jolla 1 o Jolla Phone.
Eppure guarda, la sensazione di libertà e di sicurezza è ampiamente verificabile.
P.S.: Tra l'altro ora c'è una partnership interessante con Sony: Open Project Sony-Open Devices, Sailfish è installabile e perfettamente funzionante su alcuni modelli. Io ho l'Xperia X.
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hhc ha detto:
Parole sante, le sottoscrivo tutte...
Ovviamente ognuno è libero di fare/usare/installare quello che vuole sul proprio smartphone, a suo rischio e pericolo.
Anche io uso molto internet in mobilità, non da esserne dipendente, ma mi piace essere, diciamo, "connesso".
Lavoro, oltre che come fotografo sportivo freelance, come responsabile della security in una multinazionale che si occupa di rischio sul credito, quindi so benissimo quali sono i rischi a cui si potrebbe andare incontro, soprattutto a livello di "perdita di dati personali", che oggigiorno sono la vera fonte di business...il dato è fonte vitale di tantissimi mercati...e l'azienda dove lavoro tratta proprio i "dati"...
Se teniamo conto che Android è un sistema basato su Linux, sistema operativo che esalta al massimo il concetto di "Oper", allora vien da se che la sicurezza deve essere la prerogativa fondamentale...
E' tutto così bello al giorno d'oggi...gli smartphone hanno radicalmente cambiato il modo di vivere ed usare la rete, ma molti sono inconsapevoli degli effettivi rischi soprattutto nella leggerezza di condividere le proprie informazioni....
Personalmente non installerei mai APK da fonti sconosciute, anzi consigliere di effettuare sempre gli update di sicurezza messi a disposizione dei Brand di telefonia mobile, ma la miglior difesa in questi casi sta nella "precauzione"...
A volte pensare un minuto in più prima di condividere qualcosa può fare la differenza...soprattutto se se vuole salvaguardare la propria privacy.
Ciao,
Felix
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EOS, visto che è un argomento molto interessante e che sta a cuore a molti e che lavori in quel settore, ci puoi fare degli esempi pratici dei rischi che si corrono?
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michelerossi ha detto:
Ciao Michele,
parto dal presupposto che il mio precedente messaggio si riferisce NON solo ai danni provocati dalla possibile installazione di SW/APK non ufficiale sui nostri dispositivi, ma anche e soprattutto ad una serie di comportamenti adottati dagli utenti, che possono mettere a rischio e repentaglio la sicurezza di tutte quelle informazioni personali e sensibili di ogni individuo, situazioni dettate soprattutto da un uso non consapevole di alcune piattaforme software che oramai sono presenti su tutti gli smartphone.
Detto questo, mi sembra evidente che l'installazione di software non certificati da Google (PlayStore in ambito Android ovviamente), possano costituire una backdoor di sicurezza sul nostro smartphone o tablet. Basti pensare che alcune applicazioni posso aprire inconsapevolmente alcune porte TCP/IP che posso addirittura leggere la pressione dei tasti ed interpretare quello che stiamo digitando (PIN/Access Code e via discorrendo), e questo è uno dei tantissimi esempio di tentativo di accesso.
Per quanto concerne invece il resto del mio discorso, beh...qui potremmo discutere per ore ed ore...
Sostanzialmente si parla di frode e furto di dati personali. Questo tipo di frode è all'ordine del giorno, soprattutto in ambito creditizio, problema che si accentua in modo esponenziale se facciamo riferimento anche a quanto veicola sui nostri smartphone.
Ti faccio un esempio facile facile di cosa può comportare una frode basata sul furto di dati personali:
Tutti, o il 99% della popolazione che ha un account Facebook, ha nel proprio profilo i seguenti dati:
Nome
Cognome
Data di Nascita
Nato a
Dove vive
Foto del Profilo
Messe insieme tutte queste informazioni ecco a cosa si può facilmente arrivare: un CODICE FISCALE "reale"; se a questi dati aggiugiamo anche la foto del profilo ecco fatto che come possa risultare facile andare in circoscrizione e farsi fare un documento a nome dello sfortunato (e maldestro aggiungo io) utente; fatto il documento si va in banca e si apre un conto corrente con tanto di carta di credito sempre a nome dello sfortunato utente....
La frode basata sul furto dei dati personali è in assoluto la frode più diffusa, quindi fate molta attenzione a quello che condividete sui Social Network....NON condividete questi dati.
Queste informazioni sono VOSTRE, ed un utilizzo non oculato della rete in generale, le potrebbe mettere in serio repentaglio.
Va da se che questo è, appunto, dettato molto dal comportamento di ogni singolo utente, ma quello che vedo io, è quanta leggerezza ci sia proprio nella condivisione di certe informazioni...
Spesso leggo alcuni post su FB... Tizio è all'aeroporto di Malpensa in partenza per le Maldive (faccio un banale esempio eh)....Ma vi sembra normale far sapere a mezzo mondo che voi per 15 giorni non siete a casa????? Vi sentire sicuri quando condividete questi stati?
Purtroppo in questi casi, la scarsissima informazione e la formazione in merito all'utilizzo dei propri dati è la prima causa delle problematiche che ho citato.
Ecco...fate attenzione (parlo in generale eh) a quello che scrivete e condividete !!!
Ciao,
Felice
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Ho letto e ho trovato molto interessante. A scriverti è una persona che non utilizza nessun social: ho semplicemente dei falsi profili che uso poche volte l'anno per chiedere cose tipo al gestore telefonico o al cinema presenti sul social. E condivido quanto scrivi. Io non solo trovo pericoloso raccontare certe cose, lo trovo anche molto stupido (ha scritto tempo fa hhc che ci vuole già mezza vita per guardarsi dentro e capire chi siamo, figurarsi l'avere il tempo di fare queste scemenze).
Non ho capito il discorso documento. Se non sei il diretto interessato, come fai ad andare a farti fare il documento?! Forse parliamo di gente che si stampa un falso documento. D'altronde chi ha queste capacità forse non necessita dei social per reperire informazioni. Se vuoi, ti faccio di due episodi che mi riguardano.
Non ho capito il discorso documento. Se non sei il diretto interessato, come fai ad andare a farti fare il documento?! Forse parliamo di gente che si stampa un falso documento. D'altronde chi ha queste capacità forse non necessita dei social per reperire informazioni. Se vuoi, ti faccio di due episodi che mi riguardano.
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I due episodi.
Il primo. Noleggiano - senza più restituirla - un auto all'aeroporto di Genova con una patente a mio nome (il numero di patente non coincide e quindi non hanno avuto una fotocopia della mia patente, avranno ricavato i dati dal sito dell'ordine dei medici). I carabinieri vengono a prelevarmi a casa (se vi interessa, vi racconto la storiella divertente).
Il secondo (più inquietante). Dicembre 2017: chiama qui a casa il figlio di una cugina di I grado di mio padre (viviamo in comuni diversi, non ci vediamo da oltre 20 anni, non abbiamo amici in comune, l'uno non sa che faccia ha l'altro). Racconta a mia madre che è stato fermato a Napoli da me, gli ho raccontato che faccio il gioielliere a Roma e che sono senza soldi in quel momento e necessito di 100 euro. Il cugino di II grado non ha con sé 100 euro, ma ha il bancomat. Allora colui che interpreta me lo invita a salire in auto e raggiungono uno sportello bancomat. Prelevati i soldi, "l'attore" li sottrae al cugino (pirla) di II grado e scappa via.
Il sottoscritto non è iscritto a nessun social. Capite che voglio dire? Certe cose vanno oltre la nostra immaginazione e avvengono chissà attraverso quali strumenti/canali.
Il primo. Noleggiano - senza più restituirla - un auto all'aeroporto di Genova con una patente a mio nome (il numero di patente non coincide e quindi non hanno avuto una fotocopia della mia patente, avranno ricavato i dati dal sito dell'ordine dei medici). I carabinieri vengono a prelevarmi a casa (se vi interessa, vi racconto la storiella divertente).
Il secondo (più inquietante). Dicembre 2017: chiama qui a casa il figlio di una cugina di I grado di mio padre (viviamo in comuni diversi, non ci vediamo da oltre 20 anni, non abbiamo amici in comune, l'uno non sa che faccia ha l'altro). Racconta a mia madre che è stato fermato a Napoli da me, gli ho raccontato che faccio il gioielliere a Roma e che sono senza soldi in quel momento e necessito di 100 euro. Il cugino di II grado non ha con sé 100 euro, ma ha il bancomat. Allora colui che interpreta me lo invita a salire in auto e raggiungono uno sportello bancomat. Prelevati i soldi, "l'attore" li sottrae al cugino (pirla) di II grado e scappa via.
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