Mettendo da parte nostalgie, quello che stanno facendo rispecchia il destino delle tlc, dove sarà impossibile per ogni gestore conservare e mantenere tutte le proprie infrastrutture, per non dire che gli toccherà condividerne gran parte con tutta la concorrenza. Detto questo, wind è nella posizione di un gestore tlc stritolato nella morsa di un mercato che ha contribuito a creare: non è più un gestore cheap e non sarà mai un gestore alla vodafone/tim. E da qui una mancata collocazione chiara che sta provocando la nota perdita di clienti. Davanti a queste prospettive per nulla confortanti sul futuro, la società deve scegliere se continuare a farsi del male e finire in malora entro 3-4 anni, oppure aprirsi ad altre forme di business ancora poco battute per continuare ad operare. Hanno deciso la seconda e dal mio punto di vista è una scelta apprezzabile perché testimonia vita, elasticità ed intenzione di reinventarsi. Avendo già aperto all'energia, prossimamente quest'estate ai prodotti assicurativi e poi ad altre robe, wind è l'unica realtà che sta seguendo il modello poste, cioè trasformarsi in una multiservizi che vada oltre il mercato (stagnante) di propria pertinenza. Forse è anche il vantaggio di fare un po' vita a sé stante, così come il fatto di essere gestita da un azionista che non opera solo nell tlc (al contrario di vodafone o telecom), ma gestisce porti, energia, infrastrutture. Qualora il mercato italiano delle telecomunicazioni dovesse finire per gran parte nelle mani di iliad, telecom e vodafone finiranno inesorabilmente per salutare, mentre wind mal che vada diventerà un gestore di luce/gas/assicurazioni o quello che si inventeranno.