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Praticamente hanno perso Poste Mobile che da Giugno e' transitata su VO e parte dei clienti di Iliad che prima accedevano in RAN e che nel corso del 2022 contestualmente alla espansione della rete proprietaria sono transitati sulla rete Iliad , perche' a alla fine hanno perso solo il 2% di clienti e 1% di clienti attivi che in termini assoluti non sono tantissimi .

"Windtre ha chiuso il 2022 con un utile operativo in calo del 69% a 188 milioni e un ebitda a -19% a 1,343 miliardi “principalmente a causa del calo dei volumi all’ingrosso che ha portato a una riduzione del 6% dei ricavi a 3,947 miliardi, maggiori costi operativi per lo sviluppo della rete e circa il 13% di inflazione del costo dell’energia”. La base clienti è diminuita del 2% a 20,1 milioni e quella dei clienti attivi dell’1% a 18,8 milioni."
 
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Brutta storia, comunque l'importante è che il settore rete non venga impattato dalla situazione finanziaria. E allora ben vengano investitori esterni
Il fatto è che credo, sperando di sbagliare, semmai mi correggerò in futuro, che avere un gestore verticalmente integrato tra rete e parte commerciale possa permetterti di fare delle operazioni di ottimizzazione "su richiesta" specifiche per le tue esigenze. Se cedi la rete ad un terzo, è quel terzo a decidere tutto, tu paghi l'affitto e basta, come possono farlo altre centinaia di aziende. A quel punto davvero avere WindTre o la SIM di chiunque altro si appoggi a quella rete sarà la stessa cosa.
 
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Praticamente hanno perso Poste Mobile che da Giugno e' transitata su VO e parte dei clienti di Iliad che prima accedevano in RAN e che nel corso del 2022 contestualmente alla espansione della rete proprietaria sono transitati sulla rete Iliad , perche' a alla fine hanno perso solo il 2% di clienti e 1% di clienti attivi che in termini assoluti non sono tantissimi .
Di sicuro non potevano pensare di campare con i proventi del RAN sharing di iliad.
Un gestore come Wind non dovrebbe essere in difesa almeno dal punto di vista commerciale.
sulla parte fisso non hanno mai investito davvero. Sul mobile secondo me hanno sperato che bastasse il brand, ma purtroppo nel 2023 non é più sufficiente..
 
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In realtà, come aveva fatto notare qualcuno di voi, fin dal momento in cui hanno nominato 2 Ceo c'era nell'aria la puzza di una possibile scissione dell'azienda.
Dispiace vedere che dopo averci investito miliardi, la rete faccia questa fine (soprattutto in mano a un fondo, che ha più interessi di guadagno che di investimento).
Tuttavia avranno fatto le loro valutazioni per andare incontro alla crisi del settore (e dell'azienda), così come la clausola ISTAT.

Certo è che, se i risultati continuassero con questo andamento, non so per quanti anni i cinesi saranno disposti a tenersi Windtre, che inizia ad essere un mattone al piede delle loro tlc controllate.
 
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In realtà, come aveva fatto notare qualcuno di voi, fin dal momento in cui hanno nominato 2 Ceo c'era nell'aria la puzza di una possibile scissione dell'azienda.
Dispiace vedere che dopo averci investito miliardi, la rete faccia questa fine (soprattutto in mano a un fondo, che ha più interessi di guadagno che di investimento).
Tuttavia avranno fatto le loro valutazioni per andare incontro alla crisi del settore (e dell'azienda), così come la clausola ISTAT.

Certo è che, se i risultati continuassero con questo andamento, non so per quanti anni i cinesi saranno disposti a tenersi Windtre, che inizia ad essere un mattone al piede delle loro tlc controllate.
Iliad già è pronta 😉
 
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Capisco bene che questo sia il thread di wind, ma se guardate giusto un po' oltre, vi accorgerete che tutti e 3 i big stanno crollando come birilli. Vodafone sta licenziando 1000 dipendenti, tim ha intrapreso lo scorporo della sua rete già da un bel pezzo, prima che si accodasse anche wind. A parte iliad (che a questo punto, credo avrà l'imbarazzo della scelta su chi acquisire) la situazione che si vive oggi con le notizie che rimbalzano è un profondo enigma su cosa sarà delle tlc italiane già entro i prossimi 2-3 anni. Comincio a pensare che saluteremo un bel po' di ciò che ci ha accompagnato negli ultimi 25 anni. La crisi ad ogni modo non è un problema solo italiano: il gruppo 3 si può dire pressoché ai titoli di coda perché, dopo la fusione con vodafone uk, sono in corso trattative di merge anche in danimarca e svezia con telenor. Di conseguenza da noi questo pone quasi certezze sulla non sopravvivenza di vodafone o wind, così come di entrambi dal momento che stanno creando forti perdite agli azionisti.
Da italiano ciò che spero è che lo scorporo della rete wind vada a finire lì dove andrà quella tim, cioè in mani statali perché se il fondo sbolognerà in mani cinesi, poi è finita. E credo che se il terremoto sarà bello grosso, lo Stato dovrà intervenire per non far crollare tutto.
L'unica certezza che resta nel medio lungo termine, ahimè si chiama iliad, bisogna prenderne atto.
 
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Capisco bene che questo sia il thread di wind, ma se guardate giusto un po' oltre, vi accorgerete che tutti e 3 i big stanno crollando come birilli. Vodafone sta licenziando 1000 dipendenti, tim ha intrapreso lo scorporo della sua rete già da un bel pezzo, prima che si accodasse anche wind. A parte iliad (che a questo punto, credo avrà l'imbarazzo della scelta su chi acquisire) la situazione che si vive oggi con le notizie che rimbalzano è un profondo enigma su cosa sarà delle tlc italiane già entro i prossimi 2-3 anni. Comincio a pensare che saluteremo un bel po' di ciò che ci ha accompagnato negli ultimi 25 anni. La crisi ad ogni modo non è un problema solo italiano: il gruppo 3 si può dire pressoché ai titoli di coda perché, dopo la fusione con vodafone uk, sono in corso trattative di merge anche in danimarca e svezia con telenor. Di conseguenza da noi questo pone quasi certezze sulla non sopravvivenza di vodafone o wind, così come di entrambi dal momento che stanno creando forti perdite agli azionisti.
Da italiano ciò che spero è che lo scorporo della rete wind vada a finire lì dove andrà quella tim, cioè in mani statali perché se il fondo sbolognerà in mani cinesi, poi è finita. E credo che se il terremoto sarà bello grosso, lo Stato dovrà intervenire per non far crollare tutto.
L'unica certezza che resta nel medio lungo termine, ahimè si chiama iliad, bisogna prenderne atto.
Alla fine si tornerà ad avere 2 gestori o meglio 2 reti dove si appoggeranno i full MVNO,la situazione è questa.Investire sulla rete costa, vediamo che succede.Con gli accordi di condivisione delle torri per Tim/Vodafone con Inwit e Windtre/Iliad con JV Zefiro si può già capire il futuro delle reti mobili dove andrà, condivisione se non proprio unificazione delle reti se crolla un gestore di una delle 2...
 
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Alla fine si tornerà ad avere 2 gestori o meglio 2 reti dove si appoggeranno i full MVNO,la situazione è questa.Investire sulla rete costa, vediamo che succede.Con gli accordi di condivisione delle torri per Tim/Vodafone con Inwit e Windtre/Iliad con JV Zefiro si può già capire il futuro delle reti mobili dove andrà, condivisione se non proprio unificazione delle reti se crolla un gestore di una delle 2...
Chi ha un pizzico di memoria recente, non si dovrebbe stupire del percorso appena iniziato. Il buon Maximo Ibarra (di cui ho molta stima) lo aveva già anticipato: l'evoluzione delle tlc avrebbe reso gli investimenti insostenibili da parte dei gestori vecchia maniera, ossia quelli che hanno una propria infrastruttura. Ibarra già all'epoca parlava di una rete unica in fibra in cui i vari gestori operano alla pari come in un condominio per offrire connettività fissa: bene, sta succedendo con lo Stato che farà da amministratore di questo condominio. Per quanto riguarda il mobile, la causa del disastro si chiama 5g: i gestori vecchia maniera non ce la fanno più a sostenere gli investimenti, neppure con le rimodulazioni, specialmente se ci stanno disturbi come iliad che, essendo nati dopo, hanno un'organizzazione più snella per affrontare questa fase. Nel valzer delle dismissioni, queste società cominciano a cedere asset sempre più pesanti come le loro infrastrutture fibra+radio e con l'aria che tira, l'eventualità che finiscano in mani sbagliate è una minaccia per la sicurezza del paese. Di conseguenza, l'unica direzione che si prospetta è ancora una volta quella che aveva previsto Ibarra: una rete unica anche per il mobile, la quale per forza di cose dovrà finire in mano allo Stato per tutelare la sovranità nazionale, oltre che garantire gli investimenti. E se ci pensate, questa diventa la scelta migliore per affrontare una questione che gli attuali gestori ormai dimostrano di non riuscire gestire, ossia la realizzazione della vera rete 5g con le onde millimetriche. Molti giornali stanno cominciando a tuonare sul flop legato alla mancata diffusione di questa rete tanto decantata, ma alla fine dei conti quella del 26 Ghz è una questione più grande dei gestori: troppi oneri di intervento legati al piazzamento ed al cablaggio di microsrb a brevi distanze, a cui si aggiunge lo scoglio del dissenso pubblico sulla salubrità delle relative emissioni. Non è un caso se, ancora oggi, i gestori abbiano installazioni occulte legate allo stretto necessario per rispettare gli obblighi di contratto. È chiaro che, dato il peso dell'opinione pubblica, l'unica figura in grado di affrontare il dissenso popolare nella realizzazione di queste reti resta lo Stato. La capienza del 5g completo (per non parlare del prossimo 6g) è talmente ampia da far sì che un'unica rete mobile sul modello wholesale di open fiber (o futura tale) sarà in grado di ospitare tutti i gestori con le loro rispettive frequenze, come se diventassero dei full mvno. Questa dal mio punto di vista è la direzione inesorabilmente intrapresa e se dalle parti del governo seguono i segnali allarmanti dei gestori, fossi in loro interverrei prima che succeda l'irreparabile.
 
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Le telecomunicazioni per loro natura hanno sempre subito periodi di privatizzazione sfrenata a periodi dove lo Stato per far fronte agli investimenti dovuti al cambio di tecnologia è dovuto entrare pesantemente nella partita , per esempio fino alla fine degli anni 50 in Italia operavano diverse compagnie telefoniche private ed ognuna aveva una zona di competenza, era stata bandita una gara nel 1925 per assegnare le zone , e lo stato tramite la ASST gestiva le dorsali , doveva essere privata anche la ASST ma alla gara di assegnazione del 1925 per l'assegnazione delle dorsali non partecipò nessuno e quindi la compagnia rimase in carico al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni , poi nel 1957 avvenne la nazionalizzazione e nel 1964 una delle controllanti gia' nell'orbita dello stato (IRI) venne presa come capogruppo e questa era la SIP assorbendo le altre imprese nazionalizzate e dando vita all'azienda che con alterne fortune e' arrivata fino ai giorni nostri come Telecom Italia . Ora dopo la sbornia di liberalizzazioni imposte dalla UE negli anni 90 , liberalizzazione che e' servita a dare una scossa ai vari settori ,oltre alle TLC ci sono state le autostrade le compagnie aeree ecc.ecc. svecchiando le infrastrutture e alleggerendo le compagnie telefoniche pubbliche che un po ovunque in Europa erano diventate elefantieche con conseguenti inefficienze ma a prezzo di una eccessiva parcellizzazione del settore e conseguente carenza di soldi da dedicare agli investimenti , si deve trovare la strada per tornare a investire e questo almeno per l'infrastruttura base lo puo' fare solo lo stato
 
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Telefonia, tariffe alzate con la "scusa" di dare più Giga. L'Antitrust multa Tim e apre il dossier Wind

Per l'Antitrust si tratta di servizi non richiesti e a pagamento, quindi ledono il Codice del consumo. Sanzione da 2,1 milioni all'ex monopolista, avviata una istruttoria per l'altro operatore


E Vodafone no? 🤨 Comunque, come al solito, mi chiedo dove siano stati questi dell'antitrust negli ultimi 4/5 anni. E, soprattutto, si svegliano sempre dopo secoli. 2,1 milioni di multa dopo che ne avranno incassati almeno il doppio
 
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Entra nel vivo la cessione della rete. È prevista entro fine aprile la firma del preliminare con il fondo svedese Eqt che è interessato al 60% della newco (il 40% resterebbe a CK Hutchison).
Lo avevo scritto oltre un'anno fà :


Quando separano qualcosa e' sempre propedeutico a qualche cessione , va a finire che poi il restante 40% finisce a Iliad che essendo in minoranza non rientrerebbe neanche negli strali dell'antitrust Europeo o Italiano
 
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in quel posto dicevo
fanno una rete white label dove poi sopra ci vanno altri, vedi esperimento ran sharing 222-88, 222-99, 222-51
 
Fedelissimi
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Praticamente hanno perso Poste Mobile che da Giugno e' transitata su VO e parte dei clienti di Iliad che prima accedevano in RAN e che nel corso del 2022 contestualmente alla espansione della rete proprietaria sono transitati sulla rete Iliad , perche' a alla fine hanno perso solo il 2% di clienti e 1% di clienti attivi che in termini assoluti non sono tantissimi .
Non lo hanno perso. Queste sono aste al ribasso. Quindi, se la prima volta ti pago 10, la seconda ti pago 5. Ci stai? Risposta: no.
 
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Non lo hanno perso. Queste sono aste al ribasso. Quindi, se la prima volta ti pago 10, la seconda ti pago 5. Ci stai? Risposta: no.
E che cambia ? Perso per trattativa o per asta al ribasso cmq e' fatturato in meno su una rete che stava perdendo da una parte i clienti diretti e dall'altra quelli Iliad che man mano che Iliad sviluppa la propria rete nelle zone di RAN tendono sempre meno ad usare quella Wind e che invece ha bisogno di soldi che possono arrivare anche sotto forma di operatori virtuali per ripagarsi degli investimenti fatti .
 
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E che cambia ? Perso per trattativa o per asta al ribasso cmq e' fatturato in meno su una rete che stava perdendo da una parte i clienti diretti e dall'altra quelli Iliad che man mano che Iliad sviluppa la propria rete nelle zone di RAN tendono sempre meno ad usare quella Wind e che invece ha bisogno di soldi che possono arrivare anche sotto forma di operatori virtuali per ripagarsi degli investimenti fatti .
fatturato in meno ma anche costi in meno.
 
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Entra nel vivo la cessione della rete. È prevista entro fine aprile la firma del preliminare con il fondo svedese Eqt che è interessato al 60% della newco (il 40% resterebbe a CK Hutchison).
E spezzatino fu... Che fine ingloriosa.
 
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