jussi ha detto:
... la scelta di Wind piuttosto è orientata a vedere un ruolo mutato dei pdv che diventano sempre più terminali e vetrine delle politiche marketing e di gestione della cutomer base piuttosto che hub commerciali con un capovolgimento delle logiche rispetto al passato dove il mktg era sempre visto in funzione delle aree commerciali...
la scelta di Wind è sicuramente comprensibile, ma, il rivenditore non è Wind. Il rivenditore è quasi sempre una famiglia che ha investito i propri risparmi per lavorare in partnership con Wind. E' una famiglia che magari si è fatta pure i debiti per garantirsi un futuro.
Questo rapporto, oggi è di esclusiva subalternità non di partnership.
Lo testimonia la modifica unilaterale del contratto di affiliazione che i dealer sono stati costretti ad accettare lo scorso anno, e lo testimonia quest'ultimo canvass in cui le 2 proposte commerciali che risultano interessanti sono: Christmas Ricarica e Smartphone Box.
In particolare, se i dealer seguissero le direttive di Wind, ed investissero 100.000 euro su questi 2 prodotti, avrebbero un guadagno di 3000.
Vi sembra possibile ?????
Inoltre:
nell'ultima convention un dealer ha fatto un'osservazione ad Ibarra:
"da quando avete inserito la scritta -più vicini- in realtà vi siete allontanati dai dealer...." applausi a scena aperta.
Ibarra, non sapendo come/cosa rispondere, chiede il sostegno di Marra ed Accroglianò che devono solo constatare che non è un problema del territorio ma nazionale.
I dealer stanno subendo da quasi 2 anni il ricatto di questa fusione e, vessati, soggiacciono a modifiche e costrizioni sconvenienti del marketing.
La Wind che tutti conoscevamo non esiste più.
Trasparenza e convenienza sono valori del passato. Oggi è rimasta solo la convergenza, ma quella verso i loro interessi.