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Aumento limite di emissione elettromagnetica

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Oggi su Tom's Hardware c'è un interessante articolo su alcune modifiche al limite di emissione elettromagnetica.. che ne pensate? Secondo me è necessario bilanciare la situazione, aumentando leggermente il limite senza però portarlo ai livelli degli altri stati europei.

Il decreto sviluppo, che dovrebbe essere approvato a giorni, entra nel merito della questione con una revisione della legge sui valori massimi tollerabili dei campi magnetici. Ad esempio uno dei nodi chiave è quello riguardante i limiti dei 6 V/m imposti in ogni area pubblica e indoor, senza distinguere tra quelle ad alta permanenza (più di 4 ore) e quelle a bassa frequentazione. In ogni caso quel che conta è che si parla di innalzare le soglie degli impianti di telefonia mobile, stando a quanto riportano i documenti inviati dall'Arpa e l'Ispra al Governo.

"In questa maniera se ne esclude l’applicabilità su tutte le aree di pertinenza esterne delle abitazioni, come i balconi, terrazzi, giardini e cortili", ha spiegato Giorgio Assennato, presidente dell'Assoarpa. In pratica i 6 volt per metro rimarrebbero un limite solo per l'interno degli edifici.
Ora, la questione di fondo è che per gli operatori mobili, come ad esempio Vodafone, bisognerebbe "specificare meglio le metodiche e le aree di misurazione", quindi aggiornare la normativa. I limiti stringenti insomma incidono negativamente sulle possibilità di condivisione dei siti di trasmissione/ricezione obbligando alla moltiplicazione delle antenne. Il tutto considerando che in Europa mediamente la soglia è di 40 volt per metro.
"C’è il rischio che in Italia gli operatori debbano installare dai 15mila ai 20mila nuovi siti per il deployment dell’LTE con un evidente aggravio di costi e con un insostenibile impatto paesaggistico", sostiene infatti Mario Frullone, direttore ricerche della Fondazione Ugo Bordoni.


Il risultato finale, secondo una simulazione Arpa, è che gli impianti radio-TV avranno una soglia più alta del 30% e quelli mobili del 70%.
"Un deciso passo indietro rispetto a quanto stabilito dalla vecchia legge che contribuirebbe ad alimentare il clima di sfiducia dei cittadini nei riguardi delle istituzioni. Il decreto rischierebbe, infatti, di riportare il paese indietro di dieci anni, in una situazione di conflitti sociali che allo stato attuale delle cose sembrava ampiamente superata grazie all’attività di controllo, informazione al cittadino e trasparenza dell’azione amministrativa", si legge nella lettera Ispra.
"Lo Iarc (International agency for research on cancer) ha reso noto di aver classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibilmente cancerogeni per l’uomo".
I tecnici Iarc e Arpa sostengono che vi siano delle aree critiche in Italia dove effettivamente gli operatori potrebbero aver bisogno di maggiore libertà per l'implementazione LTE. Resta il fatto che poche eccezioni non dovrebbero abbassare diffusamente le soglie di sicurezza e tranquillità della popolazione.
 
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ibm17 ha detto:
Oggi su Tom's Hardware c'è un interessante articolo su alcune modifiche al limite di emissione elettromagnetica.. che ne pensate? Secondo me è necessario bilanciare la situazione, aumentando leggermente il limite senza però portarlo ai livelli degli altri stati europei.

40 Volt al metro?! :O
 
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La modifica permetterebbe solo una variazione delle condizioni di esposizione, portando il limite per i 6 V/m solo indoor escludendo quindi balconi etc. In alcuni stati europei la soglia è come hai scritto ma secondo me basterebbe aumentare di poco il limite, senza spingersi a questi livelli assurdi.
 
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Si, le BTS potrebbero emettere un segnale più potente, detto in poche parole.
 
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considerato che le tecnologie WCDMA si basano sul principio della minimizzazione della potenza...... questo decreto non servirà a nulla.
Se i gestori hanno progettato fino ad ora la rete per dare copertura con un determinato limite di potenza e di conseguena di interferenza, non è che da domani si potrà allegramente aumentare i segnali emessi e tutto funzionerà meglio di prima
 
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giovax

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considerato che le tecnologie WCDMA si basano sul principio della minimizzazione della potenza...... questo decreto non servirà a nulla.
Se i gestori hanno progettato fino ad ora la rete per dare copertura con un determinato limite di potenza e di conseguena di interferenza, non è che da domani si potrà allegramente aumentare i segnali emessi e tutto funzionerà meglio di prima
 
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Aumentare la potenza di trasmissione delle BTS può causare problemi quali, ad esempio, l'interferenza co-canale. La questione si pone soprattutto nelle aree ad elevata densità di BTS, come quelle urbane, suburbane, le zone industriali e le località di villeggiatura.

Forse l'aumento di potenza può rivelarsi utile nelle zone scarsamente abitate o in quelle dove l'orografia ostacola la propagazione delle onde elettromagnetiche. Ad esempio in Trentino Alto Adige e nella provincia di Belluno molte BTS sono collocate sulle antenne radio-tv lontane dalle case. In questi casi forse aumentare l'emissione in watt può avere un senso. Analogamente per le BTS rivolte verso il mare.
 
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corallo82pd ha detto:
Forse l'aumento di potenza può rivelarsi utile nelle zone scarsamente abitate o in quelle dove l'orografia ostacola la propagazione delle onde elettromagnetiche. Ad esempio in Trentino Alto Adige e nella provincia di Belluno molte BTS sono collocate sulle antenne radio-tv lontane dalle case. In questi casi forse aumentare l'emissione in watt può avere un senso. Analogamente per le BTS rivolte verso il mare.

I tecnici Iarc e Arpa sostengono che vi siano delle aree critiche in Italia dove effettivamente gli operatori potrebbero aver bisogno di maggiore libertà per l'implementazione LTE. Resta il fatto che poche eccezioni non dovrebbero abbassare diffusamente le soglie di sicurezza e tranquillità della popolazione.
http://www.tomshw.it/cont/news/il-governo-vuole-piu-elettrosmog-soglie-piu-alte-per-lte/34381/1.html

Non avevo letto quel passaggio dell'articolo, forse l'autore si riferisce proprio alle zone rurali o di difficile copertura.

Mi preoccupano invece i centri abitati prossimi ai ripetitori radio-tv. Se, come sostiene l'articolo, la loro potenza verrà aumentata del 20%, qualche interrogativo sulla salute bisognerà porselo.
 
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Varrà anche per il dtt? Speriamo migliorino le cose, la ricezione, perchè attulamente nella mia zona, dopo un anno dallo switch-off il dtt è solo una stupidissima schifezza inutile.
 
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giovax

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eXtasy ha detto:
Varrà anche per il dtt? Speriamo migliorino le cose, la ricezione, perchè attulamente nella mia zona, dopo un anno dallo switch-off il dtt è solo una stupidissima schifezza inutile.

SI chiaramente vale anche per le frequenze televisive. Il problema è come già detto il fatto che aumentare la potenza indiscriminatamente può essere più malefico che benefico per il sistema in questione, in quanto i wattaggi dei ripetitori tv sono calcolati in maniera ottimizzata per offrire la massima copertura possibile. Come già specificato esistono zone per cui purtroppo il passaggio al DVB-T comporta di fatto la perdita della ricezione.
Da qui a dire che il dtt è una stupidissima schifezza inutile però ce ne corre, perché i vantaggi possibile sono tanti
 
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Quanti V/m sono necessari affinché il segnale GSM e UMTS arrivi a -82dBm al cellulare? Per intenderci, le cinque tacche (o sette su alcuni Nokia).
 
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eXtasy ha detto:
Varrà anche per il dtt? Speriamo migliorino le cose, la ricezione, perchè attulamente nella mia zona, dopo un anno dallo switch-off il dtt è solo una stupidissima schifezza inutile.

Ho notato che il digitale terrestre risente tanto delle condizioni metereologiche. A volte bastano un temporale o una nevicata per degradare l'audio e l'immagine. Questi difetti del DDT si risolverebbero aumentando la potenza d'emissione?

A volte l'immagine scade di qualità senza apparente motivo: si "squadretta", si blocca come se ci fosse un fermo-immagine, oppure il televisore mostra lo schermo nero. Il tutto dura pochi secondi. Con l'analogico queste anomalie erano rarissime. C'è piena visibilità ottica tra l'antenna del mio condominio e i ripetitori, distanti appena una quindicina di chilometri. Mi domando quindi come veda la TV chi sta a cento chilometri dal Monte Venda (PD), che serve buona parte del Veneto, del Friuli e dell'Emilia :O

Per tornare in topic, secondo me il problema dipende più dalle frequenze utilizzate nella telefonia mobile, che non dalla potenza d'emissione delle antenne. Se fosse stato implementato il GSM a 450 MHz, molte zone d'ombra non esisterebbero. Quella banda è prevista dall'ITU, ma forse è utilizzata in molti paesi dalle televisioni.
 
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corallo82pd ha detto:
Quanti V/m sono necessari affinché il segnale GSM e UMTS arrivi a -82dBm al cellulare? Per intenderci, le cinque tacche (o sette su alcuni Nokia).

impossibile da dirsi, senza sapere i parametri di antenna del telefono o dei telefoni in questione non si può legare la potenza estratta al campo elettromagnetico che la trasporta.
 
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giovax

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corallo82pd ha detto:
Ho notato che il digitale terrestre risente tanto delle condizioni metereologiche. A volte bastano un temporale o una nevicata per degradare l'audio e l'immagine. Questi difetti del DDT si risolverebbero aumentando la potenza d'emissione?

A volte l'immagine scade di qualità senza apparente motivo: si "squadretta", si blocca come se ci fosse un fermo-immagine, oppure il televisore mostra lo schermo nero. Il tutto dura pochi secondi. Con l'analogico queste anomalie erano rarissime. C'è piena visibilità ottica tra l'antenna del mio condominio e i ripetitori, distanti appena una quindicina di chilometri. Mi domando quindi come veda la TV chi sta a cento chilometri dal Monte Venda (PD), che serve buona parte del Veneto, del Friuli e dell'Emilia :O

Per tornare in topic, secondo me il problema dipende più dalle frequenze utilizzate nella telefonia mobile, che non dalla potenza d'emissione delle antenne. Se fosse stato implementato il GSM a 450 MHz, molte zone d'ombra non esisterebbero. Quella banda è prevista dall'ITU, ma forse è utilizzata in molti paesi dalle televisioni.

il fatto che semplice pioggia o neve ti fanno andare nella zona di disservizio pur essendo a soli 15 km dai ripetitori tv fa presumere che in realtà tu sei già al limite. Le cose sono tre: frequenza interferita da altri mux nazionali o extranazionali ancora analogici (ex jugoslavia), impianto antenna e distribuzione in casa scadente e da controllare, oppure hanno cambiato la distribuzione del segnale rispetto a quando trasmettevano in analogico e adesso risulti essere al bordo della copertura (anche se è una ipotesi alquanto remota).
Il mio consiglio è di chiedere a vicini di casa se hanno gli stessi problemi e quindi escludere che si tratti di un problema del tuo impianto; successivamente potete fare una segnalazione tecnica al gestore del mux in questione
 
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giovax ha detto:
il fatto che semplice pioggia o neve ti fanno andare nella zona di disservizio pur essendo a soli 15 km dai ripetitori tv fa presumere che in realtà tu sei già al limite. Le cose sono tre: frequenza interferita da altri mux nazionali o extranazionali ancora analogici (ex jugoslavia), impianto antenna e distribuzione in casa scadente e da controllare, oppure hanno cambiato la distribuzione del segnale rispetto a quando trasmettevano in analogico e adesso risulti essere al bordo della copertura (anche se è una ipotesi alquanto remota).
Il mio consiglio è di chiedere a vicini di casa se hanno gli stessi problemi e quindi escludere che si tratti di un problema del tuo impianto; successivamente potete fare una segnalazione tecnica al gestore del mux in questione

Grazie per la risposta, sei stato molto esaustivo :) Credo che il problema dipenda dall'impianto del mio condominio, risalente agli anni Sessanta o da pasticcio di un vecchio antennista.
 
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Io sono a 5Km in linea d'aria dalle antenne e vedo tutto a meraviglia, mancano ancora i canali in HD però e molti altri... speriamo che col passaggio definitivo il 23 Novembre si aggiungano altrimenti benvenuto Sky :)
PS: a volte anche io ho gli stessi problemi di corallo, sopratutto con K2 e freesbe :drool:
 
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gially

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giovax ha detto:
impossibile da dirsi, senza sapere i parametri di antenna del telefono o dei telefoni in questione non si può legare la potenza estratta al campo elettromagnetico che la trasporta.

Puoi legare però la Potenza in uscita al connettore d antenna con il valore di campo elettrico irradiato, più difficile risalire ai parametri di sensibilità del ricevitore ;-)
 
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gially ha detto:
Puoi legare però la Potenza in uscita al connettore d antenna con il valore di campo elettrico irradiato, più difficile risalire ai parametri di sensibilità del ricevitore ;-)

giovax ha detto:
impossibile da dirsi, senza sapere i parametri di antenna del telefono o dei telefoni in questione non si può legare la potenza estratta al campo elettromagnetico che la trasporta.


Aprezzo le risposte approfondite ma vi prego di non esagerare con i tecnicismi, non sono un ingegnere ;)

Il motivo della mia domanda è il seguente: innalzando il limite d'esposizione a 6 V/m all'interno degli edifici, si può ragionevolmente garantire un segnale a -82 dBm sulla maggior parte dei cellulari? Con cinque tacche (o sette per alcuni Nokia), i telefonini richiedono meno energia per collegarsi alla BTS, quindi sono meno pericolosi per la salute. Se la risposta è sì, la nuova normativa ci tutelerebbe meglio, oltre a favorire le compagnie telefoniche.
 
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ibm17 ha detto:
La modifica permetterebbe solo una variazione delle condizioni di esposizione, portando il limite per i 6 V/m solo indoor escludendo quindi balconi etc.

6 V/m dove? Nel vano scale di un palazzo di cemento, nell'ascensore (gabbia di Faraday...), nel garage sotterraneo, all'ultimo piano? Non ho letto la legge, ma se è scritta così dà adito a molteplici interpretazioni.

Una femtocella o un ripetitore da interno correttamente configurati emettono più o meno elettrosmog rispetto a una BTS distante trecento metri e tarata a 6 V/m? Perché se emettono meno radiazioni sarebbero la scelta più salutare.
 
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