giovax ha detto:
come sempre Report tende a nascondere alcune cose e pilotare un po' sulle conclusioni.
La ricerca a cui si fa riferimento è una delle tante che si basa quasi esclusivamente sul "ricordo" dei pazienti. Ma parallelamente è stato anche dimostrato che molte persone "ricordavano" dell'uso frequente dei cellulari SOLO dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore. Purtroppo questo tipo di ricerche è sempre assoggettabile a questo tipo di rischi, e difficilmente si possono eliminarli.
Beh, consigliare di tenere aperto "un po'" il finestrino quando siamo in auto è un consiglio tecnico che non ha né capo né coda, le onde elettromagnetiche non è che "escono" da due dita di finestrino ......
Quali conclusioni sarebbero forzate? Io l'ho trovata una puntata illuminante. La vicenda di Motorola che riciclava i soldi per finanziare le ricerche dell'OMS non la sapevo, ad esempio. E come me migliaia di persone, credo.
Il problema di fondo è che, per ogni ricerca che dimostra la nocività delle onde elettromagnetiche, ne esiste un'altra che conclude il contrario. E' curioso quanto ha affermato il ricercatore del CNR, praticamente l'opposto di quello che ha detto l'epidemiologa dell'Istituto Superiore di Sanità. Lei sostiene in sostanza che non ci siano i presupposti per applicare il principio di precauzione, in quanto non esiste un rischio potenziale. Le sue parole sono state: -Del resto neppure l'OMS raccomanda l'uso dell'auricolare-.
In attesa di chiarimenti da parte della scienza, mi chiedo perché le case produttrici di cellulari non consiglino l'uso dell'auricolare. In questo modo si cautelerebbero e non si troverebbero esposte al rischio di class actions in futuro. Del resto l'auricolare riduce del 90% il rischio di tumori al cervello, almeno secondo il ricercatore del CNR intervistato.
Una riflessione: avete notato che la percezione del rischio tende a essere inversamente proporzionale all'utilità percepita? In genere si addossano pericoli maggiori a cose che usiamo meno: gli elettrodotti, le centrali nucleari, ecc. Nessuno si preoccupa del radon che esce dall'acqua del rubinetto, della formaldeide nei mobili, del tasso di mortalità degli incidenti stradali e via dicendo. Forse è per questo che la ricerca dell'OMS dello scorso maggio è finita in un trafiletto in quindicesima pagina, come ha osservato Milena Gabanelli.
giovax ha detto:
Beh, consigliare di tenere aperto "un po'" il finestrino quando siamo in auto è un consiglio tecnico che non ha né capo né coda, le onde elettromagnetiche non è che "escono" da due dita di finestrino ......
Effettivamente sembra un consiglio empirico e casereccio. Lo sapevi però che se un fulmine colpisce la tua auto mentre il finestrino è anche solo in parte abbassato, rischi grosso? L'effetto gabbia di Faraday si ha solo a finestrini e areatori chiusi.