Reti mobili, Uitto (Nokia): “La Cina vuole bandire i fornitori occidentali”
Funzionari di alto rango di Pechino avrebbero ipotizzato l'esclusione delle tecnologie europee per motivi di “sicurezza nazionale”.
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Chi la fa l'aspetti verrebbe da dire....
My two cents: il loro swap non è come il nostro swap.
Questo post non vuole essere un filo-occidentale o filo-cinese, ma una semplice riflessione dalla quale mi viene da pensare che la Cina, dal punto di vista almeno delle Telco, non possa uscirne che rinforzata e che il processo del loro swap, qualora dovesse accadere, non sia così influente, in termini di risorse economiche e minatorio nei confronti della competitività, tanto quanto possa esserlo qui in occidente. Dopo aver dato un attimo uno sguardo, ad esempio, alla proprietà di China Unicom, China Telecom, ZTE (e anche Huawei, per cui si suppone ci siano dei legami col governo o, comunque, hanno ricevuto dei fondi statali), dietro cui ci sono sempre organi statali, la vedo non solo come una mossa con cui non vanno realmente a perdere in termini di denaro ma, anzi, a guadagnarci, senza che le aziende debbano poi "sprecare" soldi che, diversamente, possono andare in R&D o comunque miglioramento della rete, anziché comprare
ex-novo altre apparecchiature per sostituire le altre, che pure funzionano ancora in modo corretto e in linea con quel che ci si aspetterebbe. La parte del "guadagno" la vedo in termini di investimento statale, al pari della realizzazione di strade e altre infrastrutture (volendo rimanere nell'ambito del civile), con cui non solo stimolare l'economia ma, in termini più "pericolosi" (in termini sovranisti atlantici) far avanzare il livello tecnico, rifinire il know-how e tutto ciò che ne consegue, andando a chiudere una specie di anello tra fase di studio e progettazione, manifattura (non dimentichiamoci l'appellativo di "fabbrica del mondo" che viene affibbiato al paese del Dragone) e deploy, avendo la totale sovranità del ciclo di vita degli apparati (cosa che, mi pare, non abbiano gli States e non sono sicuro del luogo di produzione dei vari apparati Ericsson e Nokia). Essendoci lo Stato dietro tutto, le compagnie non solo non andrebbero a perdere realmente in termini economici e, come già detto, si verifica solo una situazione benefica per tutto l'apparato economico e tecnologico (non penso ci si fermi solo al lato telco della cosa, ma anche aspetti come gestione energetica, AI e chi più ne abbia, ne metta).
D'altro canto, la situazione in Occidente non penso sia altrettanto positiva, anzi. Tralasciamo giusto un attimo TIM, come esempio, che secondo me, con lo swap, ha fatto unicamente quello che un operatore "normale" farebbe, cioè investire sulla qualità della rete (da uno che si sposta frequentemente tra le zone scarsamente abitate al confine tra Puglia, Campania e Basilicata, posso assicurare che c'è una differenza ABISSALE appena si entra in Puglia, fresca di Swap). Non consideriamo nemmeno il fatto dei ricavi e dei guadagni che ormai è una piaga arcinota del nostro mercato (e di quello europeo in generale, seppur in modo meno accentuato): swappare, come dicevo, apparati perfettamente funzionanti (utente Vodafone in area Huawei, dopo essere stato utente Windtre in area ZTE, ne so qualcosa) con altri apparati solo per quello che appare essere un grosso e costosissimo capriccio, toglie soldi
importantissimi e di
vitale importanza per R&D e investimenti sulla rete: già ne abbiamo pochi a disposizione, vogliamo privarci anche di quei pochi "spicci" che restano? Soprattutto perché, sia come end-user che anche come
cittadini non avremmo nessun guadagno tangibile in termini di prestazioni delle reti mobili o di creazione di posti di lavoro e stimolo all'economia che, un investimento statale come quello cinese, può comportare, sia perché non possediamo i siti produttivi (mi baso su una velocissima ricerca su Google che riporta il fatto che le AAU di Ericsson sono prodotte principalmente in Asia) e nemmeno, penso, che i singoli Stati (o la UE come blocco compatto) vogliano muovere dito (sono troppo impegnati a fare le backdoor nelle chat, sai com'è).
Per concludere: da persona che ha sempre messo la propria fede ciecamente nel progresso tecnologico, nella tecnologia e nelle scienze esatte, mi viene il fastidio quando questi sono messi in secondo piano per questioni di "capricci" (sì, c'è la sicurezza nazionale di mezzo... però non capisco proprio il perché, se questo è realmente il problema, di permettere ancora a Windtre e operatori del gruppo 3 di operare, di comprare router e apparati Huawei e ZTE - come il mio router fornito direttamente da Aruba, telefoni Xiaomi - che sul sito hanno chiaramente riportato che la AI di HyperOS fornisce dati al PCC, continuiamo ad avere TikTok - che penso sia la principale arma che la Cina possa avere, potendo fare breccia su miliardi e miliardi di individui comuni, tra l'altro già col cervello bacato di loro?). Sogno un mondo utopico in cui la pace, il rispetto e il bene verso il prossimo siano gli unici elementi che governino la società, insieme alla collaborazione delle persone da tutto il mondo per rendere l'umanità qualcosa di veramente magnifico, facendo progressi e progressi in modo, appunto, collaborativo e interessati solo dal miglioramento della condizione della specie. Ma, vista la realtà, mi accontenterei del fatto che questa guerra sovranista possa portare degli sviluppi in tutti gli ambiti e, rimanendo in tema telco, che se la Cina - che già è il primo competitor - dovesse fare passi avanti, anche le nostre controparti occidentali possano farne altrettanti, con l'unico scopo, da end user, di avere un servizio sempre affidabile e di migliore qualità. Vedremo.