
Il mercato della telefonia ricaricabile negli Stati Uniti non è mai stato il protagonista delle conference call con gli analisti: per anni ha vissuto all’ombra dei più redditizi abbonamenti postpagati. Eppure, a sorpresa, proprio il segmento “pay-as-you-go” sta conoscendo un nuovo boom, tanto da far parlare alcuni osservatori di un vero e proprio rinascimento. Secondo il reportage di Mike Dano su Light Reading, dopo sette trimestri di sostanziale stasi, il comparto è tornato a crescere nel primo trimestre 2025, ribaltando la narrativa dominante sulla presunta fine del ricaricabile .
Roger Entner, fondatore di Recon Analytics, ha riassunto il momento con una battuta fulminante: «Il prepaid è ancora vivo, eccome. Ignorarlo sarebbe un errore strategico» . E i numeri gli danno ragione: le stime di New Street Research indicano che l’industria ha guadagnato 1,6 milioni di nuovi clienti mobili nel trimestre, di cui una quota inattesa proprio dal mondo ricaricabile .
Tra gli operatori, il colpo di reni più vistoso è di Verizon. L’acquisizione di TracFone – costata 7 miliardi di dollari nel 2021 – sembrava essersi trasformata in un macigno, ma oggi la musica è cambiata. Il CFO Tony Skiadas ha rivendicato 137 mila nuovi utenti prepaid solo nei primi tre mesi dell’anno, con la promessa di un impatto positivo sui ricavi di servizio nella seconda metà del 2025 . Il CEO Hans Vestberg è andato oltre: «Tutti i nostri brand ricaricabili stanno crescendo. L’acquisto di TracFone è stata la mossa giusta».
Il vento soffia nella stessa direzione anche per T-Mobile, che ha chiuso il 2024 con 258 mila linee ricaricabili in più e un churn sceso al 2,73 %, il valore più basso da quando la società pubblica il dato . Non è un caso che i tre big – Verizon, AT&T e T-Mobile – abbiano messo insieme 47 mila clienti netti prepaid nel primo trimestre 2025, un ribaltone rispetto alla perdita di 348 mila linee dodici mesi prima .
Gli analisti di MoffettNathanson, sorpresi dal balzo, avanzano due ipotesi complementari: da un lato più utenti entrano direttamente nel segmento ricaricabile, dall’altro rallenta il tradizionale “salto” verso le tariffe in abbonamento. La dinamica è interessante perché storicamente il prepaid prospera quando l’economia è debole e la disoccupazione alta; stavolta però il rilancio arriva in un contesto macro ancora solido, segno che il 5G – con i suoi bundle dati più generosi e la copertura ormai capillare – sta ridisegnando le barriere percepite tra i due mondi .
Il contesto globale invita alla cautela prima di definire “di nicchia” il fenomeno. Nei mercati emergenti la ricaricabile è la norma da anni e, secondo dati GSMA, oltre il 70 % delle SIM mondiali è ancora prepagata . Negli Stati Uniti, invece, la quota era scesa al 36 % nel 2021, ma la tendenza sta riprendendo quota con la complicità di offerte mensili illimitate e dell’eSIM, che azzera l’iter burocratico .
Aggiungo un pensiero personale: siamo di fronte a un paradosso tecnologico. Il 5G, nato per “premiare” i clienti più ricchi con giga e latenze da gaming, oggi diventa l’arma con cui i brand ricaricabili seducono i consumatori sensibili al prezzo. Il trucco? La riduzione del costo per bit e la possibilità di vendere piani illimitati senza investire in costosi front-end retail. È un modello che potrebbe attecchire anche in Europa, dove MVNO digital-first come Very Mobile o ho. Mobile già strizzano l’occhio a questo mix di semplicità, trasparenza e rete 5G.
Guardando avanti, il mercato resta “a grilletto”, per usare le parole di MoffettNathanson: bastano pochi mesi di congiuntura sfavorevole o qualche promozione aggressiva perché gli equilibri tra postpagato e ricaricabile cambino di nuovo. Ma il segnale lanciato dagli ultimi trimestri è chiaro: il prepaid non è più il parente povero della connettività mobile; anzi, potrebbe diventare il banco di prova per sperimentare tariffe flessibili, micro-abbonamenti e pacchetti “data-only” pensati per la galassia di device IoT che il 5G-SA renderà finalmente connessi in tempo reale.
In sintesi, il rinascimento del mobile ricaricabile non è solo un fatto di contabilità: rappresenta la prova che un ecosistema maturo può ancora reinventarsi, adattando vecchie formule – il pagamento anticipato – alle aspettative di un pubblico cui interessa più la libertà digitale che il sussulto d’orgoglio di possedere l’ultimo flagship a rate. E chi sa leggere per tempo questi segnali potrà cogliere opportunità di crescita insospettate, soprattutto nei segmenti giovani, nei nuovi immigrati e in quelle famiglie che usano la SIM ricaricabile come “rete di sicurezza” finanziaria.