Legatus: ho letto diverse discussioni in merito e alla tua domanda la risposta è NO.
Per ben due motivi:
1) L'azienda ha diritto ha eliminare i rami secchi ed improduttivi, ma se numericamente ha bisogno di persone diverse da inquadrare in altri ambiti, ha molto più senso riconvertire dall'interno che non assumere qualcuno da fuori che potrebbe costare molto di più e la formazione interna non ha mai i costi che ha una persona supermegaprofessionale o competente (anche perché non esistono ruoli completamente scoperti in una azienda e se ci sono progetti nuovi, come evolvono i progetti, evolvono anche le persone che ci lavorano sopra).
2) Molti partono dal concetto sbagliato che l'azienda voglia fare a meno di 1600 lavoratori. NON è così. L'azienda si aspetta che il medesimo lavoro fatto da quei lavoratori, venga eseguito dagli stessi, se non di più, ad un costo per l'azienda stessa, inferiore a quanto veniva pagato prima. Quindi, fondamentalmente, Wind vuole pagare all'azienda che si prenderà il proprio personale, una cifra nettamente inferiore alla somma degli stipendi+relativi bonus delle 1600 persone cedute. Quindi sorge spontanea la domanda:
Se le persone cedute costano, per assurdo, 100 milioni di € annui di stipendi, Wind vorrà sborsarne 50 a chi se ne farà carico. Ma l'azienda che li prende, dove li trova i 50 che mancano per andare perlomeno in pari? Semplice: cercando di spostare il lavoro, ostacolando i lavoratori con stipendi medio alti e avvalendosi a sua volta di consulenti sotto-pagati.
Se questo è giusto solo perché si vuole dare voce alla libertà di impresa, allora capisco perché tutto sta andando in vacca.