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http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/17479_ibarra-lte-pensare-a-rete-unica.htm
La proposta dell'Ad di Wind prevede la creazione di una società ad hoc dove partecipino gli operatori mobili: "In futuro potrebbe interagire con la società per la Ngn fissa". Patuano (Telecom Italia): "Condivisione interessante per i tralicci"
di F.Me.
Pensare a una rete unica per la telefonia di quarta generazione ''dove tutti gli operatori mettono i loro asset'', cioè le antenne e le frequenze, costate poco meno di 4 miliardi di euro. La ''provocazione-suggestione'' è stata lanciata dall'Ad di Wind, Maximo Ibarra, durante il convegno caprese di Between. Su questo tema, ha proseguito Ibarra a margine del convegno, ''c'è consapevolezza da parte di tutti i soggetti, ma le discussioni non sono ancora partite in Italia, cosa che invece è accaduta all'estero''.
L'ipotesi avanzata da Ibarra prevede la creazione di una società dedicata, a cui partecipino tutti gli operatori mobili con una quota, che in futuro potrebbe anche ''interagire'' con una ipotetica società per la Ngn fissa. Secondo Ibarra, infatti, il consolidamento del settore sollecitato di recente dal presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, può avvenire a questo livello, cioè attraverso un ''consolidamento delle infrastrutture'', grazie al quale le aziende potrebbero anche ''investire molto di più''. Parlando più in generale della rete Ngn, Ibarra ha osservato che ''non si può prescindere da Telecom, dalla Cdp e dagli altri soggetti che investono come gli operatori alternativi'' e anche Metroweb, con cui Wind sta per firmare l'accordo su Milano, potrebbe confluire: in ogni caso occorre realizzare l'infrastruttura al più presto, entro 12-18 mesi, ''perchè il Paese non può aspettare''.
Secondo l'Ad di Telecom Italia, Marco Patuano "la condivisione tra gli operatori della rete tra per le frequenze mobili Lte è "interessante" ma bisogna prestare "attenzione a condividere la rete mobile, la concorrenza sul mobile è stata possibile proprio perché c'è stata concorrenza di infrastrutture". "Sui tralicci - ha aggiunto Patuano - qualunque ulteriore approfondimento della cooperazione è straordinariamente interessante".
Questo articolo del corriere delle comunicazioni della proposta sulla condivisione dell LTE fra operatori, segue correlatamente quello della richiesta dell'aumento delle emissioni elettromagnetiche
qui: http://www.corrierecomunicazioni.it...g-meno-paletti-alle-telco-spinta-sull-lte.htm
[h=2]Misurazioni più elastiche per le emissioni elettomagnetiche nel decreto Crescita 2.0. La norma, a lungo richiesta dall'industria, potrebbe accelerare il roll out delle nuove reti mobili[/h]Alla fine il governo ha ascoltato i lamenti degli operatori Tlc (http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/16196_curcuruto-ispra-emissioni-modifiche-in-cantiere.htm) e ha concesso misurazioni più elastiche per le emissioni elettromagnetiche, nel decreto Crescita 2.0 passato ieri al Consiglio dei Ministri. Lo riferisce, al Corriere delle Comunicazioni, il Ministero allo Sviluppo Economico. Il che dovrebbe permettere di accelerare la copertura Lte e di ridurne i costi.
Con il decreto è stata approvata infatti anche una norma a lungo richiesta dall’industria, per rendere meno gravoso il limite italiano sulle emissioni (6 volt al metro, di gran lungo il più basso in Europa). Stabilisce che la media dei valori debba essere calcolata nelle 24 ore, mentre prima la misurazione teneva conto dei sei minuti di maggiore emissione. La media insomma adesso è più spalmata nell’arco della giornata e quindi le emissioni reali potranno essere più vicine al limite di 6 volt al metro (cioè essere solo poco inferiori a questo valore). Con una misurazione basata sui sei minuti di picco, invece, gli operatori erano costretti, per non sforare, a tenersi molto più bassi (circa 4 volte al metro, quindi persino meno rispetto ai già stringenti limiti italiani), come spiegano dal Ministero.
La misurazione sarà fatta in due luoghi, all’interno e nelle zone esterne calpestabili di pertinenza dell’edificio (balconi, terrazzi, cortili, ma non i tetti). Gli operatori avevano tentato di far abolire le misurazioni esterne (dove il segnale arriva meglio che all’interno), ma su questo punto non hanno avuto fortuna. Comunque, la maggiore elasticità consentirà loro di mettere l’Lte sulle antenne già presenti e quindi non solo di ridurre i costi, ma anche di accelerare la copertura.Alleghiamo all’articolo l’estratto della norma, preso da una delle ultimissime bozze entrate in Consiglio. Il testo definitivo ancora non è disponibile - lo sarà martedì, probabilmente, a quanto risulta - ma da Sviluppo economico ci confermano che sono passate le misure fin qui riportate.
Al momento c’è un giallo, invece, su un altro punto riguardante l’Lte: se gli operatori avranno diritto di installare antenne di bassa e media potenza senza chiedere il permesso ai condomini. Questa misura c’è stata in molte bozze, ma poi è stata tolta nell’ultima: Sviluppo economico si è riservato tuttavia di presentarla “fuori sacco” al Consiglio. Si aspetta il testo definitivo per sciogliere l’enigma.
http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/17479_ibarra-lte-pensare-a-rete-unica.htm
La proposta dell'Ad di Wind prevede la creazione di una società ad hoc dove partecipino gli operatori mobili: "In futuro potrebbe interagire con la società per la Ngn fissa". Patuano (Telecom Italia): "Condivisione interessante per i tralicci"
di F.Me.

Pensare a una rete unica per la telefonia di quarta generazione ''dove tutti gli operatori mettono i loro asset'', cioè le antenne e le frequenze, costate poco meno di 4 miliardi di euro. La ''provocazione-suggestione'' è stata lanciata dall'Ad di Wind, Maximo Ibarra, durante il convegno caprese di Between. Su questo tema, ha proseguito Ibarra a margine del convegno, ''c'è consapevolezza da parte di tutti i soggetti, ma le discussioni non sono ancora partite in Italia, cosa che invece è accaduta all'estero''.
L'ipotesi avanzata da Ibarra prevede la creazione di una società dedicata, a cui partecipino tutti gli operatori mobili con una quota, che in futuro potrebbe anche ''interagire'' con una ipotetica società per la Ngn fissa. Secondo Ibarra, infatti, il consolidamento del settore sollecitato di recente dal presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, può avvenire a questo livello, cioè attraverso un ''consolidamento delle infrastrutture'', grazie al quale le aziende potrebbero anche ''investire molto di più''. Parlando più in generale della rete Ngn, Ibarra ha osservato che ''non si può prescindere da Telecom, dalla Cdp e dagli altri soggetti che investono come gli operatori alternativi'' e anche Metroweb, con cui Wind sta per firmare l'accordo su Milano, potrebbe confluire: in ogni caso occorre realizzare l'infrastruttura al più presto, entro 12-18 mesi, ''perchè il Paese non può aspettare''.
Secondo l'Ad di Telecom Italia, Marco Patuano "la condivisione tra gli operatori della rete tra per le frequenze mobili Lte è "interessante" ma bisogna prestare "attenzione a condividere la rete mobile, la concorrenza sul mobile è stata possibile proprio perché c'è stata concorrenza di infrastrutture". "Sui tralicci - ha aggiunto Patuano - qualunque ulteriore approfondimento della cooperazione è straordinariamente interessante".
Questo articolo del corriere delle comunicazioni della proposta sulla condivisione dell LTE fra operatori, segue correlatamente quello della richiesta dell'aumento delle emissioni elettromagnetiche
qui: http://www.corrierecomunicazioni.it...g-meno-paletti-alle-telco-spinta-sull-lte.htm
[h=2]Misurazioni più elastiche per le emissioni elettomagnetiche nel decreto Crescita 2.0. La norma, a lungo richiesta dall'industria, potrebbe accelerare il roll out delle nuove reti mobili[/h]Alla fine il governo ha ascoltato i lamenti degli operatori Tlc (http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/16196_curcuruto-ispra-emissioni-modifiche-in-cantiere.htm) e ha concesso misurazioni più elastiche per le emissioni elettromagnetiche, nel decreto Crescita 2.0 passato ieri al Consiglio dei Ministri. Lo riferisce, al Corriere delle Comunicazioni, il Ministero allo Sviluppo Economico. Il che dovrebbe permettere di accelerare la copertura Lte e di ridurne i costi.
Con il decreto è stata approvata infatti anche una norma a lungo richiesta dall’industria, per rendere meno gravoso il limite italiano sulle emissioni (6 volt al metro, di gran lungo il più basso in Europa). Stabilisce che la media dei valori debba essere calcolata nelle 24 ore, mentre prima la misurazione teneva conto dei sei minuti di maggiore emissione. La media insomma adesso è più spalmata nell’arco della giornata e quindi le emissioni reali potranno essere più vicine al limite di 6 volt al metro (cioè essere solo poco inferiori a questo valore). Con una misurazione basata sui sei minuti di picco, invece, gli operatori erano costretti, per non sforare, a tenersi molto più bassi (circa 4 volte al metro, quindi persino meno rispetto ai già stringenti limiti italiani), come spiegano dal Ministero.
La misurazione sarà fatta in due luoghi, all’interno e nelle zone esterne calpestabili di pertinenza dell’edificio (balconi, terrazzi, cortili, ma non i tetti). Gli operatori avevano tentato di far abolire le misurazioni esterne (dove il segnale arriva meglio che all’interno), ma su questo punto non hanno avuto fortuna. Comunque, la maggiore elasticità consentirà loro di mettere l’Lte sulle antenne già presenti e quindi non solo di ridurre i costi, ma anche di accelerare la copertura.Alleghiamo all’articolo l’estratto della norma, preso da una delle ultimissime bozze entrate in Consiglio. Il testo definitivo ancora non è disponibile - lo sarà martedì, probabilmente, a quanto risulta - ma da Sviluppo economico ci confermano che sono passate le misure fin qui riportate.
Al momento c’è un giallo, invece, su un altro punto riguardante l’Lte: se gli operatori avranno diritto di installare antenne di bassa e media potenza senza chiedere il permesso ai condomini. Questa misura c’è stata in molte bozze, ma poi è stata tolta nell’ultima: Sviluppo economico si è riservato tuttavia di presentarla “fuori sacco” al Consiglio. Si aspetta il testo definitivo per sciogliere l’enigma.