Dal mio punto di vista, la gestione dei flussi via etere attraverso i microlink è indubbiamente un metodo versatile che permette ad una bts/node-b di smistare il proprio traffico comunicando con una o più altre srb senza la necessita di un collegamento via cavo. Tuttavia resta che la gestione dei flussi via etere, oltre che ad essere una soluzione piuttosto suscettibile alle condizioni meteorologiche, non può rappresentare il mezzo di connessione di elezione per le srb. Sebbene attraverso i microlink si possa portare ad altissimo livello la loro banda di scambio, bisognerà prima o poi convogliare l'enorme flusso dati scambiati nei canali di trasmissione stabili che li portano a lunghe distanze fino ai sistemi centrali del gestore e come può avvenire ciò se non si dispone di una connessione via cavo (in rame o fibra)? In altri termini, è impossibile portare via microlink, bts dopo bts, il traffico che ad esempio viene generato in Calabria fino a Roma o Milano dove risiedono gli hlr dei gestori, perché la situazione diventerebbe sempre più instabile in base alle condizioni climatiche, seppure i microlink siano capaci di larghissima banda. Questo spiega perché lo schema di elezione nella collocazione delle srb solitamente ne preveda un gruppetto collegate esclusivamente via etere facenti capo ad una o più stazioni di grossa entità residenti in siti strategici (ad es. le centrali Telecom per Tim e le centrali Enel per Wind), che raccolgono via microlink il loro traffico e incanalano il tutto sulle lunghe distanze attraverso le connessioni via cavo (in rame o fibra) di cui sono dotate.
Ma se la situazione impone ai gestori di non poter fare a meno del cavo (per i suddetti motivi) e se in particolare il cavo è prevalentemente rame, allora è facile spiegare il perché della decadenza delle prestazioni delle connessioni dati, specie nei centri abitati dove ci sono molte più srb collegate in microlink rispetto a quelle cablate, le cui risorse diventano insufficienti per smaltire il traffico in relazione alla densità di popolazione (sebbene questa non sia l'unica causa). Di conseguenza la fibra diventa sempre più un "must" al crescere delle prestazioni della rete mobile verso LTE perché, nonostante le grosse capacità di flusso dei microlink, c'è un collo di bottiglia che risiede nelle inadeguate connessioni via cavo (ancora per la maggior parte in rame) su cui vengono convogliati questi flussi a lunga distanza.
Pertanto con ciò mi ricollego a quanto chiesto da 80express, alla cui domanda sul paradosso tra banda di scambio dei microlink e la banda effettivamente a disposizione, penso che questa sia la risposta.