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Il Tibunale amministrativo del Lazio (che ha giurisdizione - purtroppo - su tutto il territorio nazionale)
ha annullato la delibera del garante delle Comunicazioni (AgCom) che aveva ridotto a tre giorni il tempo massimo per ottenere la portabilità del proprio numero nel passaggio da un operatore all'altro. E il termine, a questo punto, torna ai 30 giorni
in vigore precedentemente.
La delibera dell'Agcom doveva entrare in vigore proprio ieri mattina, 22 giugno. Venerdì sera, invece, la sentenza del Tar ha fermato tutto. I giudici hanno ritenuto di dover accogliere almeno parzialmente il ricorso presentato da Tim e Vodafone che si basa su un cavillo giuridico: il provvedimento dell'Agcom si scontrerebbe con la legge Bersani nel punto in cui prevede 30 giorni di preavviso per l'esercizio del diritto di recesso da qualsiasi contratto civile.
In questo modo i gestori sono soddisfatti perché con quattro settimane di tempo possono tornare alla politica di retention, che è la pratica di offrire sconti e agevolazioni a chi chiede di andarsene nel tentativo di trattenerlo. Pratica scorretta, ma non sempre sgradita ai clienti che la ritengono l'unica carta nelle loro mani per strappare qualche vantaggio.
Secondo Adiconsum, invece, allungando i tempi di passaggio si scoraggia il processo di mobilità e - quindi - la concorrenza. Per questo l'associazione consumatori ha invitato il Garante a ricorrere al Consiglio di Stato contro il Tar, garantendo il pieno appoggio dei consumatori.

La delibera dell'Agcom doveva entrare in vigore proprio ieri mattina, 22 giugno. Venerdì sera, invece, la sentenza del Tar ha fermato tutto. I giudici hanno ritenuto di dover accogliere almeno parzialmente il ricorso presentato da Tim e Vodafone che si basa su un cavillo giuridico: il provvedimento dell'Agcom si scontrerebbe con la legge Bersani nel punto in cui prevede 30 giorni di preavviso per l'esercizio del diritto di recesso da qualsiasi contratto civile.
In questo modo i gestori sono soddisfatti perché con quattro settimane di tempo possono tornare alla politica di retention, che è la pratica di offrire sconti e agevolazioni a chi chiede di andarsene nel tentativo di trattenerlo. Pratica scorretta, ma non sempre sgradita ai clienti che la ritengono l'unica carta nelle loro mani per strappare qualche vantaggio.

Secondo Adiconsum, invece, allungando i tempi di passaggio si scoraggia il processo di mobilità e - quindi - la concorrenza. Per questo l'associazione consumatori ha invitato il Garante a ricorrere al Consiglio di Stato contro il Tar, garantendo il pieno appoggio dei consumatori.
