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Mobile broadband e backhauling

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Ho letto diverse discussioni tecniche su come sia fatta la rete mobile ma non ho trovato nessuna discussione specifica sulla rete di backhauling (se ci fosse già chiedo scusa, giuro che mi sono impegnato a cercarla :)). Apro questa discussione per approfondire l'argomento, ho letto molti whitepaper in rete quindi mi sono fatto abbastanza un'idea ma vorrei approfittare degli esperti che girano qui ^_^. Soprattutto credo che sia interessante parlare delle configurazioni dei ponti radio visto che è la tecnologia prevalente. Che configurazioni adottano gli operatori per supportare il traffico dati?
 
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Il discorso potrebbe essere parecchio lungo, e siccome da qualche parte biso gna cominciare... comincio a copiare una cosa che scrissi a ottobre su un altro forum, c'è da dire che dall'epoca le cose si sono evolute

Viene utilizzato l'ATM, gli RNC escono con diverse fibre da 155 Mbps e sono direttamente connessi con dei grossi switch ATM che si occupano di instradare questi link verso altri switch ATM in punti più remoti o tramite dorsali cablate o tramite ponti radio SDH con configurazioni ad anello protette, questi switch ATM remoti sono posizionati nei cosiddetti Hub.
un Hub o punto di grooming che dir si voglia contiene lo switch ATM che gli permette di passare dalla rete SDH alla rete PDH ovvero di tirare fuori i link E1 (2Mbps) che poi andranno verso i Node B, ogni Node B avrà dedicata una certa banda che dipende da quanti di questi link E1 gli vengono portati (spesso la banda viene sommata usando l'IMA)
un Hub può essere posizionato in diversi punti, da dentro alla città fino in cima a un monte, un Hub spesso contiene anche un Node B, in questo caso basta prolungare i link E1 che escono dallo switch ATM e collegarli al Node B che sta dentro l'Hub, il resto dei link E1 che avanzano vengono collegati a diversi ponti radio che partono per fare diversi salti e portare questi link E1 ad altri Node B, per esempio possiamo avere un ponte radio che parte dall'Hub con 32 tributari E1 collegato con un punto dove c'è il Node B che chiameremo "1" e altri ponti radio
in questo punto vengono presi 4 tributari e collegati al Node B, gli altri tributari vengono invece collegati ad altri ponti radio, per esempio uno da 16, uno da 8 e uno da 4, quest'ultimo da 4 collega un altro Node-B che chiameremo "2" mentre quello da 8 va verso un altro punto dove c'è il Node B "3" che riceve 4 link e gli altri 4 li reinstrada attraverso un ponte radio da 4 verso un'altro Node B "4" e così via...
 
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Proseguo incollando roba vecchia:

Dove viene indicato "RAN Edge" è la rete di trasporto composta da:
- parte PDH fra gli ADM e i Node B con link di tipo E1 (2Mbps) passati o tramite linee telecom o tramite ponti radio
- parte SDH con strutture di protezione ad anello e link passati tramite ponti radio SDH o fibre in affitto, qui è dove ci sono i link di capacità più grande (anche 10 Gbps)
- connessione degli RNC alla rete SDH con fibre STM-1 (155 Mbps)

Alcuni Node B sono posizionati fisicamente vicino agli ADM (HUB), nella stessa room, in quel caso alcuni dei link E1 che escono dall'ADM vengono permutati direttamente al Node B, gli altri vengono invece instradati verso i Node B della zona in PDH

ran1.jpg
 
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Poi vi invito a wikipediare un po' per capire cosa vuol dire PDH e SDH e come funziona l'ATM... poi da li possiamo parlare dell'evoluzione in IP per capire le differenze e i vantaggi di portare tutto il backhauling in IP
 
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Grazie Steelblade, puntuale e preciso come sempre. :) I post che hai copiato li avevo già letti e mi sono anche guardato in rete i vari tipi di rete di trasporto. Non ho capito al 100% non avendo delle basi ma il concetto l'ho capito. Mi pare di ricordare che gli operatori ora si stanno spostando verso configurazioni ip che se non sbaglio sono anche più semplici rispetto a quelle usate finora. Nella pratica verso che tipi di ponti radio si sta andando? 3 immagino userà Ericsson mentre ricordo che Bertoluzzo parlava di ponti a 155 Mbit che dovrebbero essere PDH giusto? Avevo trovato diversi whitepaper interessanti della Ceragon, recupero i link e li posto ;)
 
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Probabilmente saranno al mare :p
Comunque, l'LTE si può implementare anche sulle configurazioni del backhauling "classiche" o necessita per forza dell'IP?
 
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Da quello che ho capito l'ip è un passo necessario per passare all'Lte.
 
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Magari a essere al mare, io sto qui a tamponare i problemi di quelli che sono al mare!!
La rete di accesso radio LTE sarà molto più semplificata rispetto all'attuale UMTS, i Node B LTE (eNodeB) non avranno più bisogno di un RNC e comunicheranno tra di loro completamente in IP, quindi il backhauling deve necessariamente supportare l'IP come tecnologia.
A presto per ulteriori approfondimenti sulla rete di backhauling!!
 
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Ah però... :O e la banda minima che gli fornisce il ponte radio quant'è?
 
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Da quanto ne so l'upgrade dei ponti radio è su tutto il territorio. Poi è ovvio che i 42 Mbit saranno attivati prima nelle grandi città :)
 
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Sì vabbè, quello è normale :) Intendevo upgrade sulla rete di trasporto, per vedere almeno quel Mbit che in Brianza e nella maggior parte d'Italia è ormai un miraggio. Leggevo da altre parti che entro l'anno prossimo completeranno la migrazione alla rete full IP.
 
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Per H3G si sta lavorando ovunque per portare tutto da ATM in IP, è necessario upgradare i ponti radio e attivare la modulazione adattativa, il 42 Mbps viene attivato dove possibile, c'è bisogno di avere almeno la seconda frequenza perché si "accoppiano" 2 frequenze adiacenti.
Comprendere cosa succede potrebbe non essere immediato, con l'ATM portavamo un certo numero di link 2 Mbps, veniva sommata la banda tramite IMA e su questo "tubo" fatto da X*2 Mbps venivano configurati i protocolli per voce/dati/segnalazione con una banda preassegnata, ogni tratta radio era divisa in diversi cosiddetti tributari E1 che instradavano questi link dalla RBS al RNC... Passando all'IP si collega il Node B al ponte radio con una porta ethernet da 100 Mbps, il Node B così finisce dentro la catena di ponti radio e ogni tratta ha la modulazione adattativa, che va da un minimo a un massimo in Mbps a seconda della qualità dei valori di ricezione sulla tratta, i protocolli non hanno più una banda preassegnata ma un QoS che prioritizza opportunamente il traffico, quindi la banda disponibile a quel Node B ora dipende dalla combinazione delle capacità delle tratte radio per cui passa e da quanto sono congestionate.
 

ATA

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Ciao SteelBlade, al momento mi sembra che la maggior parte dei node-B di TIM stia ancora utilizzando il protocollo ATM con i vari link portati su doppino in rame; eppure al momento le prestazioni sono mediamente buone parlando si HSPA; arriverà anche per TIM l'esigenza del protocollo IP e se si saranno costretti ad abbandonare il supporto fisico di rame? Grazie
 
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