Mi permetto di rispondere, vedendo quotidianamente da vicino la "vita di ospedale", tenendo conto della mia personale esperienza (ospedali medio/grandi del nord Italia).
Per una serie di ragioni ogni tanto mi capita di visitare ospedali e spesso mi trovo o con segnale assente o linee intasate , ora in considerazione che ormai gli smartphone sono parte della nostra vita e per un paziente ricoverato rappresentano quel sottile cordone ombelicale con il resto del mondo , sarebbe utile che venisse emanata una norma o le compagnie si facessero parte diligente , magari consorziandosi , o ci pensassero direttamente le direzioni tecniche delle ASL di competenza , per dare una efficace copertura indoor negli ospedali .
Mi trovo d'accordo con le osservazioni mosse da
@keyfaiv e
@ilblago81 in merito ai costi di realizzazione di un tale servizio (in un contesto molto controllato e "frenetico" diventa ulteriormente complesso e costoso) e alla possibilità di ridurre il problema, scaricando il costo di tali DAS tra i quattro gestori. Devo dire anche che, ultimamente, in molti ospedali la situazione è migliorata molto e sono stati installati numerosi DAS, sia INWIT che Cellnex/Commscon, anche in centri non di terzo livello. Spesso chi installa/offre servizio su questi DAS ha anche dei contratti più o meno esclusivi/vantaggiosi con l'IRCCS/ATS di riferimento per fornire il servizio di telefonia all'intero corpo dipendenti, assicurandosi uno share pressoché totale dei lavoratori presso quell'ente ed un ritorno, immagino, rapido dell'investimento, specie se il centro in oggetto è particolarmente "grande".
Sarebbe anche utile fornire anche punti di ricarica sui lettini , specialmente dei Pronto Soccorso dove i pazienti arrivano senza aver previsto di trovarsi li e magari si trovano con i cellulari con le batterie scariche , e' vero che spesso gli infermieri specialmente nei PS degli ospedali piu' piccoli spesso si preoccupano loro di fornire i caricabatterie , e un paziente che riesce a comunicare con i propri cari all'esterno magari evita l'assalto degli stessi ai punti informativi dei PS alla ricerca di informazioni sui propri cari , che invece magari vengono semplicemente trattenuti in osservazione .
Almeno nella mia esperienza, da anni in diversi PS ci sono delle postazioni dedicate sia con numerose prese a muro con un tavolinetto sotto e dei caricatori a disposizione del pubblico, sia dei veri e propri "frutti" con un caricatore USB all'interno, in cui basta semplicemente inserire un cavetto usb (di solito presente in loco). Forse sono stato fortunato io. (Se riesco prossimamente carico qualche foto).
Poi nel libro dei sogni magari si potrebbe ipotizzare che installando delle micro BTS nei PS il traffico che passasse di la non venga fatturato cosi' che anche i pazienti che magari arrivano con credito Zero possano comunicare con l'esterno.
Utopia. Anche perché un progetto del genere già esiste e riguarda l'accesso WiFi. Infatti molti ospedali sono già da tempo dotati di una loro rete wireless interna (spesso decisamente capillare, più di quanto può esserlo un DAS), con un SSID ed una VLAN apposita per gli ospiti, col suo portale d'accesso GRATUITO. Senza dimenticare anche il progetto "WiFi Italia" (
https://wifi.italia.it/it/) , che comprende un gran numero, in espansione, di ospedali coperti da questa rete federata (qui l'elenco
https://wifi.italia.it/it/ospedali-connessi , sono conteggiate solo le reti ex-novo); a cui, tra l'altro, si accede con un unico set di credenziali, valido in tutt'Italia e non solo per gli ospedali. La connettività per questo progetto di norma viene data dal provider stesso che fornisce servizio internet all'ospedale o, in altri casi, dal GARR (la rete delle università e dei centri di ricerca italiani).
E per quei posti dove il telefono non prende manco una "tacchetta" di 2G (mi vengono in mente i locali della RMN, dell'emodinamica o passaggi sotterranei)? Beh, sarebbe anche ora di implementare il
VoWiFi.