
Se c’è un banco di prova perfetto per capire cosa potrà diventare la connettività nei luoghi ad altissima densità, quello è una grande fiera tecnologica. A Shanghai, durante la World Artificial Intelligence Conference 2025 (WAIC), ZTE e China Telecom Shanghai hanno allestito una rete privata 5G-Advanced (5G-A) al servizio di dimostrazioni robotiche, interazioni in tempo reale e applicazioni di “embodied intelligence”. È un’implementazione concreta, pensata per funzionare in mezzo a decine di migliaia di visitatori, con vincoli severi su affidabilità e tempi di risposta. Telecompaper ha riportato l’operazione, evidenziando che l’infrastruttura è stata realizzata tramite la piattaforma privata EasyOn·Robot di ZTE per conto dell’operatore del polo fieristico Donghao Lansheng.

Il cuore della notizia è che questa rete, fornita da China Telecom Shanghai in partnership con ZTE e con il supporto di player dell’ecosistema come AgiBot e la Shanghai Academy of Next Generation Information and Communications Technology, non è un semplice esercizio di stile: nasce per dare connettività deterministica a robot e dispositivi intelligenti in tutto il quartiere espositivo, inclusa la spettacolare “Shanghai Longtang-themed Robotics Street”. Qui i robot hanno interagito con il pubblico con performance in tempo reale e micro-servizi “alla persona”, mostrando come l’IA incarnata possa uscire dal laboratorio e affrontare il caos del mondo fisico.
Perché non “solo” Wi-Fi, allora? In contesti così affollati le reti Wi-Fi soffrono facilmente di interferenze e degrado prestazionale, mentre una rete 5G-A privata offre mobilità, copertura omogenea e, soprattutto, un controllo fine sulla qualità del servizio. È proprio qui che entrano in gioco le caratteristiche distintive del 5G-Advanced: al WAIC, la rete EasyOn·Robot ha garantito più di 100 Mbps di uplink per utente, una latenza RTT deterministica ≤10 ms e affidabilità al 99,99%; nelle misure on-site sono stati registrati 2 Gbps in uplink e 6 Gbps in downlink con latenze air-interface sotto i 10 ms. Si tratta di parametri pensati per scenari dove video 4K multipli, telemetria e comandi di movimento devono convivere senza incertezze.
La parte più “instagrammabile”, diciamolo, è stata il retail del futuro. In collaborazione con il produttore di robot umanoidi DroidUp, ZTE ha mostrato un negozio “pick-and-go” 24/7: ingresso, assistenza, suggerimenti e checkout diventano un flusso continuo, orchestrato da sciami di robot e da un’architettura edge-device synergy che chiude il ciclo “sensing-planning-actuation” in millisecondi. È un esempio chiaro di come la bassa latenza deterministica abiliti non solo esperienze spettacolari per una fiera, ma processi ripetibili per logistica, magazzini, sanità e manifattura.
A dare ulteriore sostanza all’evento è il contesto: la WAIC 2025 ha richiamato oltre 800 aziende e più di 3.000 prodotti esposti, su 70.000 m². Nelle scorse settimane, durante la conferenza, il premier cinese Li Qiang ha proposto anche un’organizzazione globale per la cooperazione sull’IA, segnale politico di quanto l’AI, e per estensione le reti che la sostengono, sia ormai tema geopolitico oltre che tecnologico. È una cornice che aiuta a comprendere perché un privato 5G-A “da manuale” dentro un expo non sia un capriccio ingegneristico, ma una tessera di un mosaico più grande.
Vale la pena chiarire cosa intendiamo con 5G-Advanced. Sul piano degli standard, il 5G-A coincide con 3GPP Release 18, la prima release che inaugura ufficialmente l’evoluzione oltre il 5G “classico”. Tra le aree chiave troviamo miglioramenti a sidelink, posizionamento, MBS, network slicing e funzioni per l’industria e le reti non pubbliche; in altre parole, tutti i mattoncini pensati per dare prevedibilità e determinismo a servizi mission-critical. Release 18 è stata completata nel 2024 e rappresenta il ponte verso i passi successivi che vedremo nelle release 19 e 20.

Tornando ai padiglioni di Shanghai, l’implementazione di ZTE mette insieme alcuni elementi che vedremo sempre più spesso: core logico vicino al bordo per ridurre i tempi di attraversamento, pianificazione radio “intelligente” con beam tracking per mantenere i link stabili anche in movimento, e una catena applicativa che non si rompe quando passiamo da “demo” a produzione. È esattamente la promessa delle reti private 5G-A: portare in azienda livelli di servizio tipici del pubblico, ma con la governance che serve per automazione, robotica collaborativa, video isocroni e posizionamento ad alta precisione.
Da editor, trovo interessante anche l’aspetto “meta”: la scelta di China Telecom Shanghai e ZTE di usare una fiera come stress test in vivo è intelligente. Le fiere sono mini-città: utenti in movimento, picchi di domanda improvvisi, interferenze ovunque, esigenze di sicurezza e segmentazione. Se una rete regge qui, è un buon segnale per stadi, aeroporti, campus, poli logistici. È un caso d’uso che parla anche al mercato europeo, dove molte venue stanno aggiornando la connettività in chiave eventi e broadcast, e dove il 5G-A – con slicing più maturo e gestione QoS “intent-based” – può ridurre la dipendenza da cablato e Wi-Fi in scenari critici.
Il punto, insomma, non è “quanto è veloce” la radio, ma quanto è affidabile l’intero sistema quando gli attori sono robot, edge, backend e cloud. La dimostrazione WAIC suggerisce che i tasselli stanno andando a posto: con uplink generosi per i sensori, latenza costante per il controllo fine dei movimenti e affidabilità prossima al “quattro nove”, i progettisti possono iniziare a disegnare processi di business in cui l’assenza di cavo non è più un compromesso, è un vantaggio competitivo.

Il mio pensiero è che l’abbinamento 5G-A + robotica sarà uno dei termometri più concreti della maturità dell’ecosistema. Gli annunci “di principio” non bastano più: servono prove d’uso in ambienti ostili e misure verificabili. Qui numeri e contesto ci sono, e il passaggio dalla fiera alla replica industriale sembra finalmente breve. La vera domanda, ora, è la scalabilità economica: chi paga, come si gestisce e quanto costa mantenere nel tempo una rete privata con requisiti così spinti? È su questo terreno – più che sul picco di Gbps – che si giocherà la partita.
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