
Il mercato dei cellulari in Brasile si prepara a un 2025 all’insegna della contrazione: secondo le stime di IDC, le vendite di smartphone nel Paese dovrebbero attestarsi a 37,3 milioni di unità, registrando un calo del 6,9% rispetto ai 40,1 milioni del 2024. Questo dato conferma le indicazioni raccolte da Telecompaper, che prevedeva una flessione intorno al 7% per il prossimo anno :contentReference[oaicite:0]{index=0}. In effetti, dopo la crescita del 4,7% sperimentata nel 2024, il settore sembra avviarsi verso una fase di stagnazione, influenzata da un mix di fattori macroeconomici e strutturali.
Per comprendere meglio questo andamento, è utile fare un passo indietro e osservare quanto è avvenuto negli ultimi mesi. Il 2024 si era chiuso con un lieve ma incoraggiante aumento delle vendite, spinte dalla domanda di dispositivi più performanti e dalla diffusione crescente della rete 5G. Tuttavia, già nella seconda metà dell’anno, si sono manifestati segnali di rallentamento: molti consumatori hanno deciso di mantenere il proprio smartphone più a lungo, riducendo la frequenza di sostituzione :contentReference[oaicite:1]{index=1}. Questo fenomeno ha contribuito a ridurre il volume complessivo delle vendite, nonostante la disponibilità di nuovi modelli sul mercato.
Un altro elemento da considerare è l’inflazione e l’aumento dei prezzi: secondo una rilevazione di Buscapé, nel gennaio 2025 il prezzo mediano dei telefoni è aumentato del 36% rispetto allo stesso periodo del 2024 :contentReference[oaicite:2]{index=2}. In termini pratici, questo significa che un utente che intende acquistare un nuovo smartphone si trova a dover sostenere una spesa sensibilmente più elevata rispetto a un anno fa. L’incremento dei costi di produzione, l’oscillazione del cambio e le politiche fiscali legate alle importazioni hanno inciso in modo significativo sul prezzo finale, riducendo la capacità di spesa di una fascia ampia di consumatori.
Accanto alla componente economica, il cosiddetto “mercato grigio” svolge un ruolo non trascurabile: una quota rilevante di dispositivi entra in Brasile attraverso canali non ufficiali, senza pagare i dazi e le tasse di importazione previste, comprimendo ulteriormente le vendite dei canali tradizionali :contentReference[oaicite:3]{index=3}. Questo fenomeno, che non è esclusivo del Paese carioca, crea distorsioni nella concorrenza e spinge i produttori a rivedere le proprie strategie di prezzo. Inoltre, le autorità fanno fatica a contrastare in modo efficace la diffusione di moltissimi smartphone che sfuggono ai controlli doganali, alimentando una dinamica di mercato che penalizza chi opera nel rispetto delle regole.
Se da un lato IDC prevede un calo superiore al 6% per il 2025, Canalys, un’altra importante società di analisi, si mostra leggermente più cauta: secondo le sue stime, il mercato degli smartphone in Brasile dovrebbe crescere appena dell’1% nel 2025, a fronte di un robusto incremento del 16,5% registrato nel 2024 :contentReference[oaicite:4]{index=4}. La differenza tra le due previsioni è legata in parte al diverso approccio metodologico e in parte alla visione di un parziale rallentamento, piuttosto che di un vero e proprio calo. Tuttavia, entrambe le fonti concordano sull’esistenza di una fase di forte “saturazione” del mercato, che rende difficile ipotizzare una ripresa vigorosa nel breve periodo.
Per inquadrare il trend brasiliano nel contesto globale, basti considerare che IDC ha ridotto la propria previsione per le spedizioni mondiali di smartphone nel 2025, attese in crescita solo dello 0,6%, rispetto al precedente +2,3% stimato a febbraio 2025 :contentReference[oaicite:5]{index=5}. Alla base di questa revisione, fattori quali l’incertezza economica, la volatilità delle tariffe doganali e il rallentamento dei consumi nei principali mercati, in primis Stati Uniti e Cina, che rimangono comunque i due motori principali del comparto.
Nel caso del Brasile, il tasso di penetrazione degli smartphone era già piuttosto elevato: nel 2021 la diffusione di dispositivi mobili avanzati superava l’84%, con una previsione di raggiungere l’88% entro il 2025 . Di conseguenza, appare sempre più complesso convincere gli utenti a sostituire il proprio telefonino con uno nuovo. Inoltre, la transizione verso il 5G, pur sostenuta da investimenti significativi da parte dei principali operatori (come Claro, Vivo e TIM), rende i device più costosi e l’offerta delle reti più selettiva, penalizzando la fascia entry-level che rappresenta ancora una parte consistente del mercato brasiliano.
L’avanzata del 5G, in effetti, è un altro fattore chiave: molti consumatori preferiscono attendere un pacchetto completo di servizi e copertura, così da poter sfruttare appieno le potenzialità dei nuovi smartphone. Questo atteggiamento di “attesa” ha rallentato ulteriormente i volumi di vendita, in attesa di una maturazione dell’ecosistema e di una riduzione dei prezzi dei modelli compatibili :contentReference[oaicite:7]{index=7}. In particolare, i modelli con supporto alle bande mmWave o Sub-6 GHz hanno listini di fascia alta, non alla portata di tutti, soprattutto in un quadro economico in cui il reddito medio pro capite resta piuttosto contenuto.
Dal punto di vista di chi opera nel settore, diventa essenziale concentrarsi su strategie di mercato più differenziate: promozioni mirate, fidelizzazione del cliente e investimenti nella catena di ricondizionamento dei device. Personalmente, credo che un rafforzamento della filiera di assemblaggio locale, con incentivi governativi per attrarre produttori stranieri, potrebbe ridurre in parte le distorsioni legate al mercato grigio e creare posti di lavoro qualificati. Inoltre, promuovere campagne di sensibilizzazione per prolungare la “vita utile” dei telefoni, ad esempio attraverso l’offerta di servizi di riparazione e aggiornamenti software, potrebbe ridurre l’impatto ambientale e sostenere un modello di consumo più circolare.
Guardando oltre il 2025, sia IDC che Canalys ipotizzano un progressivo assestamento del mercato: dopo il picco di saturazione e il leggero calo, ci si aspetta che nel 2026-2027 il settore possa tornare a crescere, seppure moderatamente, grazie a un rinnovato ciclo di innovazioni tecnologiche (come smartphone con intelligenza artificiale integrata) e a un contenimento dell’inflazione. Tuttavia, solo un efficace contrasto al mercato parallelo e una politica di prezzi più accessibili potranno favorire una ripresa solida e duratura .
Il mio pensiero? Pur consapevoli delle sfide che il mercato brasiliano deve affrontare, non va dimenticato che il Paese resta uno dei più interessanti per i produttori di smartphone, grazie alla sua dimensione demografica e al crescente utilizzo di servizi digitali. Con le giuste politiche industriali e una collaborazione più stretta tra operatori, governi e comunità di utenti, è possibile trarre vantaggio dall’enorme potenziale di un bacino di oltre 200 milioni di persone. La strada non sarà facile, ma le prospettive di medio-lungo termine restano stimolanti.