
Il 17 giugno 2025 Orange Group ha ufficializzato la scelta di Ericsson Service Orchestration & Assurance (SOA) come motore di automazione per i servizi 5G Stand-Alone (SA) nei suoi Paesi europei. L’annuncio sancisce una collaborazione che promette di trasformare la rete del gruppo in una piattaforma “a domanda”, capace di creare e replicare nuovi use case – dal mobile private network al Fixed Wireless Access – in pochi clic anziché in settimane. ericsson.com
La piattaforma SOA di Ericsson è multidominio e intent-based: traduce un requisito di servizio (per esempio «voglio un geofencing da 10 ms» o «uno slice 1 Gbps per uno stadio») in configurazioni di core, RAN e trasporto, monitorandone in tempo reale le prestazioni. In pratica, accorcia la distanza fra idea commerciale e attivazione di rete, terreno sul quale si gioca gran parte della monetizzazione del 5G. ericsson.com
Orange non parte da zero. Il gruppo aveva già testato la piattaforma in Orange Belgium a fine 2024, dimostrando l’automazione end-to-end di uno slice su rete live e in un contesto multi-vendor/MORAN – scenario tipico delle reti condivise europee. Il proof-of-concept ha dato il via libera alla distribuzione negli altri Paesi a partire dal 2025. ericsson.com
Dal punto di vista infrastrutturale, la SOA girerà sopra il telco-cloud di Orange basato sul progetto open-source Sylva, segno che il gruppo punta a un modello cloud-native “orizzontale” dove applicazioni di rete e di business condividono la stessa piattaforma. Ciò libera risorse per l’automazione spinta e rende più facile introdurre funzioni AI/ML nei processi di assurance. ericsson.comericsson.com
Il contesto europeo
Secondo le ultime analisi, l’Europa ha lanciato meno reti 5G SA rispetto a Nord America e Asia, ma l’accelerazione è in atto: 18 operatori hanno già servizi commerciali e la GSMA stima che l’80 % delle linee mobili continentali sarà 5G entro il 2030, generando 164 miliardi di euro di valore aggiunto. computerweekly.comcomputerweekly.com
Orange, con i suoi 28 Paesi e 226 milioni di clienti globali, gioca la carta dell’orchestrazione per recuperare terreno. Nel frattempo, la divisione francese ha affidato a Ericsson anche la modernizzazione del 60 % della rete radio 5G, con un obiettivo di riduzione dei consumi energetici del 30 %. ericsson.com
In Spagna, la neonata MasOrange (fusione Orange ES-MásMóvil) ha scelto Ericsson per migrare 10 000 siti verso l’Open RAN, riducendo la dipendenza da singoli vendor e aprendo la strada a un ecosistema applicativo più ampio. reuters.com
Perché conta
A mio avviso, la mossa di Orange potrebbe diventare un benchmark per altri gruppi multi-Paese. L’orchestrazione centralizzata offre tre vantaggi chiave:
- Time-to-market: dalla sperimentazione belga al roll-out paneuropeo in pochi mesi.
- Efficienza operativa: automazione del ciclo di vita degli slice significa OPEX più bassi.
- Nuove revenue: use case enterprise “as-a-service” (robotica, smart factory, eventi live) fatturabili su qualità garantita.
Se a questo si aggiunge l’integrazione con i sistemi OSS/BSS evoluti di Ericsson, si crea un loop virtuoso in cui i dati di rete alimentano la proposizione commerciale quasi in tempo reale. Il 5G smette di essere “solo un upgrade di velocità” e diventa strato abilitante per modelli di business flessibili e sostenibili, che è poi la vera promessa della quinta generazione mobile.