
Messico City, 29 maggio 2025 – All’M360 LATAM, nel cuore pulsante del World Trade Center della capitale, i quattro principali operatori mobili messicani – Altán Redes, América Móvil (Telcel), AT&T Mexico e Telefónica Movistar – hanno acceso i riflettori sulla versione locale di GSMA Open Gateway, l’iniziativa globale che apre le funzioni di rete agli sviluppatori tramite API standardizzate. La notizia, lanciata da Telecompaper e confermata da un comunicato GSMA e da varie testate di settore, sancisce l’ingresso ufficiale del mercato messicano nella “API economy” della telefonia mobile. TelecompaperGSMA
L’idea è semplice nella forma, ma rivoluzionaria nella sostanza: rendere programmabili – e quindi monetizzabili – capacità di rete finora accessibili solo a chi gestiva l’infrastruttura. Numero di telefono, localizzazione, verifica della SIM, stato di roaming, qualità del servizio: ogni funzionalità viene incapsulata in un’API Camara-compliant, la stessa grammatica informatica adottata dal resto del mondo Open Gateway. Gli sviluppatori possono così integrarle in app e piattaforme cloud con la stessa immediatezza di una chiamata REST, senza doversi districare fra accordi bilaterali o implementazioni proprietarie. GSMA
Perché è importante? Perché il Messico, con oltre 130 milioni di abitanti e un tasso di penetrazione mobile che sfiora il 96 %, rappresenta uno snodo chiave per l’intero ecosistema latino-americano. È un ponte fra Nord e Sud e un banco di prova ideale per modelli di business cross-border. Non è un caso che le prime tre API annunciate – Number Verify, SIM Swap Check e Device Location – puntino dritte alla sicurezza antifrode per il banking digitale, tema caldissimo in una nazione dove i pagamenti mobile crescono a doppia cifra. A dirlo non siamo solo noi: il precedente brasiliano lo dimostra. Nel 2023 Claro, TIM e Vivo hanno lanciato in Brasile gli stessi servizi e, a distanza di 18 mesi, GSMA li annovera fra i casi di studio più efficaci per ridurre phishing e SIM swap fraud. GSMA
Il paragone con il Brasile non è peregrino. Lì, secondo i dati GSMA, gli operatori stimano un taglio delle frodi su onboarding digitali fino al 40 % dopo l’adozione di Number Verify. Se il Messico replicasse performance simili, banche e fintech locali risparmierebbero decine di milioni di dollari l’anno in chargeback e compliance. E qui entra in gioco il classico “effetto rete”: più operatori espongono API uniformi, più gli sviluppatori sono invogliati a integrare, più gli use-case diventano cross-carrier, più cresce la torta complessiva.
Come cambiano le regole del gioco per gli sviluppatori? Prima di Open Gateway, chi doveva confermare che un utente possedesse davvero il numero di telefono dichiarato si affidava a OTP via SMS o push notification. Soluzioni rapide, ma vulnerabili a SIM-swap e bot. Con Number Verify l’app chiede direttamente alla rete se il device che sta compilando il form è legato a quella linea: risposta in millisecondi, zero attrito per l’utente, un salto quantico in sicurezza. La stessa filosofia vale per Device Location, ideale per servizi di consegna last-mile o per abilitare geofencing evoluti senza dover sondare il GPS, con i suoi noti limiti indoor.
Uno sguardo oltre il confine rivela che la corsa alle API telco è ormai globale: in Spagna, Cile, Germania e Indonesia altri consorzi di operatori hanno già portato in produzione pacchetti simili, spesso in collaborazione con player cloud come Microsoft Azure, Vonage o Infobip. La GSMA parla di oltre 240 funzioni di rete potenzialmente esponibili, dal Quality-on-Demand per l’edge gaming ai pagamenti carrier billing ridefiniti in chiave 5G SA. Qui in Messico partiamo con la sicurezza, ma il prossimo step potrebbe essere il cosiddetto QoD per lo streaming di eventi sportivi in 8K o la priorità dinamica per servizi di emergenza. MWC Barcelona
Il mio punto di vista. Open Gateway non è solo un nuovo framework tecnico; è la scommessa che la rete possa tornare a essere un terreno di innovazione, non un semplice “pipe” a bassa marginalità. Gli operatori messicani possono finalmente monetizzare asset unici – qualità del segnale, identità della SIM, topologia di rete – offrendoli come servizi a valore ai creatori di software. Se l’esperimento funziona, il modello di revenue‐sharing fra telco e sviluppatori potrebbe ridisegnare l’economia digitale locale, spingendo l’intero settore oltre il tradizionale ARPU voce-dati. E, da utilizzatore di app bancarie che mi chiedono ancora codici via SMS, non vedo l’ora di beneficiare di una verifica invisibile, istantanea e più sicura.
Guardando al futuro la sfida sarà l’interoperabilità con il resto della regione. Altán, Telcel, AT&T e Movistar gestiscono complessivamente quasi ogni SIM in circolazione in Messico; il prossimo traguardo è garantire che le stesse API funzionino in roaming USA e nei principali corridoi turistici. GSMA, da parte sua, prevede che il mercato delle API di connettività possa generare 300 miliardi di dollari entro il 2030. Se anche solo il 2 % finisse nelle casse dei carrier messicani, parliamo di una valanga di investimenti in reti 5G SA e fibre dorsali, con ricadute positive per imprese e cittadini. LinkedIn
In conclusione, l’annuncio di M360 LATAM non è la solita stretta di mano fra CEO sotto i riflettori: è un tassello concreto verso un internet più sicuro, programmabile e, speriamo, redditizio per chi investe in infrastruttura. Come in tutti i cambi di paradigma, il diavolo sta nei dettagli di implementazione. Ma i segnali sono incoraggianti: l’allineamento fra i quattro principali operatori indica maturità di visione e desiderio di evitare lo “spezzatino” API che nel passato ha frenato altre iniziative di rete aperta. Da oggi il Messico non è più solo un grande mercato mobile; è un laboratorio aperto dove testare le promesse del 5G beyond connectivity.