
Negli ultimi giorni di maggio si รจ fatto un gran parlare di una possibile AI Gigafactory tutta tedesca. Lโidea รจ ambiziosa: mettere insieme le forze di SAP, Deutsche Telekom, Ionos, Schwarz Group e Siemens per candidarsi ai 20 miliardi di euro che la Commissione europea ha messo sul tavolo per costruire fino a cinque mega-centri di calcolo dedicati allโintelligenza artificiale โ una rete di โfabbricheโ di potenza di calcolo pensate per emancipare lโEuropa dalla dipendenza verso Stati Uniti e Cina. La notizia รจ stata rilanciata da Telecompaper e confermata da unโanticipazione di Handelsblatt ripresa da Reuters telecompaper.comReuters.
Un consorzio che parla tedesco (ma guarda a Bruxelles)
Secondo le fonti, il dossier presentato a Bruxelles prevede la costruzione di almeno un grande campus data-center in Germania, con la possibilitร di estendersi a nodi satelliti in altri Paesi UE. Il gruppo avrebbe tempo fino al 20 giugno 2025 per inviare lโโexpression of interestโ, primo passo di una procedura a tappe scandita dalla Direzione generale Reti di comunicazione (DG Connect) della Commissione TelecomTV.
Il progetto si inserisce nel nuovo schema europeo di Important Projects of Common European Interest (IPCEI) โ Cloud/AI: un quadro regolatorio che permette di erogare fondi pubblici e di allentare le maglie sugli aiuti di Stato quando cโรจ di mezzo la โsovranitร tecnologicaโ. Il piano del consorzio tedesco, riporta TelecomTV, include non solo la costruzione degli edifici ma anche la realizzazione di una supply-chain europea per GPU, sistemi di raffreddamento a liquido e, soprattutto, approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili TelecomTV.
Perchรฉ serve una โGigafactoryโ dellโAI
Addestrare modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) o algoritmi di visione industriale sta diventando sempre piรน costoso. Gli hyperscaler USA viaggiano giร su cluster da decine di migliaia di GPU. LโEuropa, invece, oggi dispone solo di infrastrutture sparse, spesso legate a centri di ricerca o supercomputer pubblici come LUMI in Finlandia. Una Gigafactory AI europea, sostiene il consorzio, garantirebbe:
- latenza ridotta per le aziende del continente;
- protezione dei dati sotto la normativa GDPR;
- maggiore leva negoziale verso i fornitori di semiconduttori.
Il dato curioso รจ che, stando a DataCenterDynamics, il gruppo tedesco starebbe giร valutando siti in regioni caratterizzate da abbondanza di energia rinnovabile โ si parla della Sassonia-Anhalt e del Baden-Wรผrttemberg, dove Schwarz Group ha la propria โenergia greenโ grazie a un parco eolico privato Data Center Dynamics.
Le sfide: chip, corrente eโฆ acqua
Costruire un data center destinato a macinare petaflop di modelli AI non รจ solo un problema di mattoni. Servono:
- Chip: la corsa mondiale alle GPU rende lโapprovvigionamento un terno al lotto. Il consorzio avrebbe giร avviato contatti con Nvidia, AMD e i fornitori europei di IP RISC-V.
- Energia: estimazioni preliminari parlano di 300-400 MW a pieno regime, lโequivalente di una piccola centrale. La soluzione prospettata รจ un mix di eolico on-site, contratti PPA e micro-grid con batterie agli ioni di litio.
- Acqua: per il raffreddamento a immersione serviranno anche decine di migliaia di litri dโacqua deionizzata. ร giร allo studio il recupero di acqua piovana e un sistema di ricircolo chiuso, sul modello adottato da molti hyperscaler.
Gli analisti di Heise ricordano perรฒ che lโItalia e la Francia stanno maturando proposte concorrenti, mentre la Spagna ha lo stesso problema di elettricitร a basso costo che affligge la Germania heise online.
Cronoprogramma e tappe
Se Bruxelles darร il via libera, la roadmap indicativa prevede:
- Q4 2025 โ Appalto EPC e inizio lavori di scavo.
- Estate 2026 โ Arrivo dei primi container-modulo prefabbricati.
- Fine 2026 โ Avvio fase 1 con ~20 MW IT load.
- 2027-2028 โ Scalabilitร fino a 120 MW e lancio dei primi servizi sovereign cloud.
Dato che gli incentivi sono basati sul principio matching funds, il consorzio dovrebbe coprire circa il 40 % dei costi in equity o debito agevolato. Deutsche Telekom, per bocca del CTO Abdurashid, ha giร chiarito di voler โesercitare un ruolo guida, ma lasciando spazio a partner di settore come automotive e manifatturiero che useranno il cluster per addestrare i propri modelli di fabbrica intelligenteโ TelecomTV.
Il mio punto di vista
Se lโoperazione dovesse concretizzarsi, sarebbe la prima volta che il vecchio continente tenta un colpo di reni tecnologico di questa portata, coordinando pubblico e privato in tempi cosรฌ stretti. Personalmente trovo che il vero banco di prova non saranno solo i chip o lโenergia, bensรฌ la governance dei dati: senza protocolli chiari di portabilitร e interoperabilitร , rischiamo di sostituire la dipendenza USA con una dipendenza interna dalle stesse big corporation europee. Lโopportunitร , tuttavia, รจ enorme: unโinfrastruttura AI-ready potrebbe fare da volano a PMI e start-up che oggi rinunciano a modelli avanzati per i costi di cloud pubblico extra-UE.
Conclusione
Tra pochi giorni sapremo se la expression of interest verrร depositata nei tempi utili. Se Bruxelles darร il semaforo verde, la Germania potrebbe ritagliarsi un ruolo di hub AI per lโintero continente, con spill-over economici lungo tutta la supply-chain ICT. E, chissร , magari la prossima gen-AI europea parlerebbe non solo inglese ma anche un bel poโ di tedescoโฆ e di italiano!