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visibilità in rete della persona...

hhc

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chiedo a Voi piu giovani, i motivi per il quale è così importante la visibilità della propria persona sul web.
Sia tramite social,youtube, blog, facebook,twiter etc....
non riesco a capire se è una sorta di moda, di competizione, di promozione di se stessi, di narcisismo e quant'altro...
mi sembra sparita la propria privacy....

mi aiutate a capire ????

grazie 1K a tutti coloro che mi daranno una mano...
 
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hhc ha detto:
chiedo a Voi piu giovani, i motivi per il quale è così importante la visibilità della propria persona sul web.
Sia tramite social,youtube, blog, facebook,twiter etc....
non riesco a capire se è una sorta di moda, di competizione, di promozione di se stessi, di narcisismo e quant'altro...
mi sembra sparita la propria privacy....

mi aiutate a capire ????

grazie 1K a tutti coloro che mi daranno una mano...
Credo che, di base, ci sia tanto narcisismo. Voglia di far vedere agli altri che si esiste, che si fa, lasciando un segno più o meno virtuale. Gli antichi vedevano la produzione poetica come strumento che permetteva di diventare eterni. Oggi questa funzione eternatrice ce l'ha un post su Facebook (basti pensare che esistono specifiche funzioni per gestire l'account quando si passa a miglior vita), o una foto su Instagram.

Quando frequentavo Flickr, ed ero trovabile cercando semplicemente nome e cognome, ricordo che c'era una funzione che permetteva di capire dove e come si parlava delle proprie foto, e si chiamava in modo emblematico: "Ego Surf". Essere visibili su più fronti, in più porti dello stesso media, come amplificazione dell'ego, come entrare in una sala piena di specchi!

Al di là di queste considerazioni un po' scontate, però, posso invece immaginare che esista una sorta di voglia di completezza, di contiguità tra vita reale e virtuale. Cerco di spiegare questo mio pensiero notturno... Così come siamo reperibili nella vita reale si cerca di essere presenti come persone reali anche nel mondo del web. Visibili nel senso di reperibili, di veri, reali, raggiungibili.

Io, di mio, credo di essere poco visibile, facendo una ricerca nome + cognome (intendo così il tuo "propria persona", ma correggimi se sbaglio) il primo risultato valido arriva alla fine della seconda pagina, per il resto vengono prima spacciatori miei omonimi.
Questione diversa cercando il mio nick, lì mi si becca quasi subito. Perché son visibile? Moda, voglia di partecipazione. Ora voglio decidere se mi va che sia ancora così...
 
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hhc ha detto:
chiedo a Voi piu giovani, i motivi per il quale è così importante la visibilità della propria persona sul web.
Sia tramite social,youtube, blog, facebook,twiter etc....
non riesco a capire se è una sorta di moda, di competizione, di promozione di se stessi, di narcisismo e quant'altro...
mi sembra sparita la propria privacy....

mi aiutate a capire ????

grazie 1K a tutti coloro che mi daranno una mano...

Ci hanno fregato, zio... Ci hanno convinto che sia tutta una figata, ci hanno riempito di aggeggi elettronici pieni di fotocamere, videocamere e poi ci hanno dato una immensità di spazi virtuali, dicendoci che era bello riempirli di noi stessi.... e ci hanno spinto a fare questo...
Così ci controllano meglio.

Forse qualcuno pensa che stia scherzando, ma pensateci BENE... ;)
 
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fanno soldi con le nostre cose...i nostri contenuti..
nostre poi....io niente fb,twitter, ecc...zero di zero
 
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Pienamente d'accordo con la risposta di Anderaz, personalmente non sbandierato tutto ai quattro venti, ma mi piace essere presente sui social e avere una continuità reale/virtuale, data anche un po' dalla comodità e dalla massa che si è uniformata. Mi capita spesso che magari ti scrivono per uscire sulla chat di Facebook o piuttosto ricevi inviti a feste etc.. che magari non vedresti o comunque vedresti di meno non essendo iscritto. In più, personalmente, non ho nulla da nascondere e tutto ciò che pubblico lo faccio con la testa, di certo non scriverò mai cose private o simili. Un po' ci vuole anche una sorta di autocontrollo... social si, ma con dei limiti.
 
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dovrebbero loro pagare noi....anzi ora voglio soldi pure da ww per il mio contributo impareggiabile :lingua:
 
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Buondì a tutti,
che ormai internet sia diventato un punto di riferimento, nel senso più neutro del termine, è indubbio, quindi se la nostra società si è spostata, o prolungata meglio, lì dentro, non dovrebbe stupire.
Stupisce semmai il fatto che, invece di un prolungamento, molti quasi ci vivono. e senza per forza tirare in ballo patologie psicologiche o peggio psichiatriche.
Si parla tanto di generazione digitale, ma io, seppur con una limitata esperienza decennale insieme ai ragazzi, non sono quasi per nulla d'accordo. La maggioranza di loro, non ha la benché minima idea di quello che sta facendo col pc e/o smartphone e non gli interessa. Dov'è la "digitalità" dunque in tutto ciò? Solo perché si utilizzano, nel senso più superficiale del termine, strumenti digitali? Mah... non so... Ed è altrettanto ovvio che non sto parlando di ragazzini di I o II media, ma di ragazzi dalla III media in su. È divertente quando il prof di italiano e latino, ti sa usare molto bene il pc, s'intende di Linux, e magari vieni cercato dagli altri colleghi (un po' più anziani di me, ovvio ;-) ) perché la lim o il pc della lim non funziona.
Ma a parte questa digressione, io direi che hanno tutto questo bisogno di farsi vedere, di proiettarsi nel virtuale per un duplice motivo: perché è la moda (o così fan tutti) e per un bisogno loro, cioè sentono la mancanza di qualcuno che dia loro la sicurezza che ci sono e che valgono per quello che sono. Perché, come diceva ibm17, è spesso la mancanza di intenzionalità e di "cervello" che si riscontra in alcune loro esternazioni, anche in quelle più eclatanti o più gravi. Perché in pochi gli dicono che mettere i dettagli o anche solo un post su qualsiasi social della loro prima esperienza sessuale, così tanto per metterla, per sentirsi "grandi" o anche solo per sentirsi, è un qualcosa di vuoto che svilisce questa loro prima esperienza. Non ti rimane altro che il picco di averlo fatto e di averla condivisa e fatta sapere ad una "platea" molto molto ampia e, spesso drammaticamente, eterogenea.
Manca insomma, tutta la parte a monte, in cui non basta dire come funziona e cos'è un social, non basta dire i rischi&co., ma manca il fatto che gli adulti di riferimento rimangano lì nella loro posizione educativa o formativa che sia.
Poi, ben vengano i social, non si tratta certo di demonizzare, sia chiaro. ;-)
 
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E' una delle discussioni più interessanti tra quelle di WW. Chiedi, caro hhc, di fornirti le motivazioni. Ti rivolgi a coloro che sono più giovani di te. Non ho ancora compiuto 31 anni e credo di avere - in parte - i titoli per rispodere. In parte, perchè i quindicenni di oggi sono diversi dai trentenni e perchè tra noi e i quindicenni esiste un divario molto più ampio rispetto a quello esistente tra noi e i quarantacinquenni... ho la sensazione, in altre parole, che il continuo mutamento della società che da sempre esiste abbia preso da circa 150 anni un accelerazione via via progressiva... ti posso allora parlare dei miei coetanei, ma mi riesce già difficile parlare dei ragazzini. Io questi ragazzini li visito ogni giorno e ti assicuro che sono molto diversi da ciò che erano i miei amici a quell'età. Ho soltanto in parte i titoli per rispondere poichè io non sono 'sui social'. E anche questa cosa ha mille ragioni: una sorta di naturale anticonformismo, un anticonformismo - bada bene - che non ho mai perseguito... un anticonformismo che è insito - e non è per forza di cose una qualità positiva - nella mia natura e da cui ho l'impossibilità a sottrarmi; l'orrore per questo genere di comportamenti; la presenza di troppi altri interessi; la mancanza di tempo da dedicare a cose del genere. Ecco, ti parlerò dei trentenni. Anche a me colpisce molto questa smania... ed è tante cose assieme: non solo il bisogno umano, violento ed incoercibile, all'omologazione... ma anche una dose di narcisismo; ma anche l'incapacità a concentrarsi se non su se stessi; ma anche l'assenza di altri interessi; ma anche la promozione di se stessi. Sì, è anche un modo per promuovere se stessi, una operazione che inizia da un accurata cernita delle fotografie da mostrare. Un tentativo di promozione simile alle signore in vetrina in un famoso quartiere di Amsterdam, ma più patetito e più drammatico ... e sai perchè? Perchè spesso fine a se stesso, non in grado di produrre i risultati sperati. E in tutto questo c'entra anche la televisione che assieme ad internet è tra le cose che più hanno modificato i nostri comportamenti negli ultimi decenni. Esiste nell'uomo da sempre - la biologia prepotentemente lo spinge in tale direzione - il tentativo di immaginare, costruire, anelare a modelli lontani dalla realtà. Tu pensa alle sculture di quella che è stata la più grande cultura del passato, la cultura greca: uomini e donne bellissimi. Nè te, nè io, nè mercurio, nè winston vi assomigliamo. L'uomo, cioè, è vittima di una spinta coatta a costruire modelli ideali e di rara realizzazione. Tali modelli a lungo sono stati proposti a un pubblico ristretto... ad un certo punto la televisione e successivamente anche internet hanno iniziato a veicolare ideali di... (leggasi bellezza, famiglia, vita, ecc...) ed è iniziato una sorta di bombardamento. Nasce così una profonda frustrazione, data dalla non aderenza a quei modelli. Nasce una infelicità che è frutto di una fuga dalla realtà. Nasce una disperazione che deriva dall'impossibilità a ricomporre quella dicotomia che esiste tra realtà e narrativa. Ed i social sono anche la moderna narrativa, nell'ambito della quale ognuno propone e promuove un sè ideale col quale ingannare gli altri e, prima ancora degli altri, se stesso. Ed è anche livellamento sociale. Perch non credere che la plebaglia abbia comportamenti diversi rispetto alla classe ricca e/o istruita. Io li vedo, le vedo, i miei coetanei e le mie coetanee... molto spesso miei colleghi, medici. E così pure magistrati, ingegneri, insegnanti... scrivere cose ad effetto, mostare alcune cose e celarne altre, pubbicare continuamente foto di sè. Donne, ma anche umoni, che dopo il liceo hanno studiato per 12 anni... persone che provengono da famiglie nelle quale entrano anche ventimila euro al mese... e come loro chi non ha studiato, chi ha pochi soldi... comportamenti trasversali... scattarsi decine di foto al giorno col cellulare. L'avreste immaginato 15 anni fa che sarebbe giunta un'epoca in cui persone avrebbero scattate a se stesse decine di foto ogni giorno? Le avreste giudicate sane? E poi scegliere quelle attraverso le quali proporre il proprio racconto, in una disperata fuga dalla realtà. Ammiro enormemente chi ha intuito ciò e ne ha fatto un business. Hanno compreso - prima di me, caro hhc, più di me - la vera essenza della natura umana. Già, la natura umana... C'è scritto a chiusura di Angels in America, uno dei più importanti lavori teatrali degli ultimi decenni: <<...niente è perduto per sempre. In questo mondo c&#8217;è una specie di doloroso progresso. Nostalgia per quello che abbiamo lasciato dietro di noi e sogno del futuro. Il mondo che avanza>>.
 

hhc

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intanto grazie a tutti per i Vostri interventi...

kakkio, rimango basito dai Vostri post, nel senso che mi state aprendo la mente come una poveraccia (cioe come una vongola in romagna),:surrender:
gia si denota le differenze di concetto/impressioni su l'utilizzo della rete tra i piu giovani e i piu grandicelli.....(e 4/5 anni fanno la differenza),
si denota altre si, come l'evoluzione in questo inizio era tecnologica, sta modificando l'evoluzione del genere umano, non piu come prima la quale aveva cambiamenti lunghi lineari al limite logaritmica, ma sta evolvendo in maniera esponenziale ....
sarebbe interessante il parere di qualche giovincello 15/20enne......:robot:
 
Windisti
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15enne? Eccomi sono tutto orecchie LOL &#128514;
Sinceramente posso dirti che la tecnologia, il web, internet e tutte le cose a loro associate siano delle cose altamente utili al giorno d'oggi. Io non sono contro a niente sotto questo aspetto però penso che se la società continua di questo passo, tra non molto direi che avremo già sforato i limiti, cioè già adesso molti sono isolati per colpa del web/videogames invadenti nella loro vita...
Faccio un esempio (me stesso &#128514;): io di social principali non ne ho tanti: Facebook, Twitter e Instagram. Di recente ho voluto provare questo snapchat ma non mi entusiasma molto.
Per quanto riguarda questi sopra citati: Facebook non lo uso spessissimo nel senso che non sono uno (e di queste persone della mia età o poco più grandi ce ne sono a palate) che posta foto, status video ecc posterò a dir tanto una foto al mese quando cambio quella di profilo. Con Twitter ci cinguetto raramente.
Invece l'ultimo, Instagram.. Sono dipendente da questo social e il motivo di questo è che pur non avendo una macchina fotografica professionale, col mio iPhone riesco a fare degli scatti eccezionali: quindi sono un "appassionato" di fotografia, però anche su Instagram non posto tantissime foto su di me si magari 4-5 in più in media perché è più personalizzabile, Facebook lo vedo troppo da quelli che si vogliono far vedere.

Questo è il mio parere, dico comunque che stiamo andando veramente oltre, oggi ne ho vista una che mentre frenava con la bici stava prendendo il cellulare per rispondere e OCIO CHE LEL BURLA GIO': tutto perchè al giorno d'oggi si vogliono fare 3 Mila cose in un secondo di cui la maggior parte rientrano con uno smartphone

Buenas noches &#128514;


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Albemix

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Ormai è diventata una moda iscriversi su questi social network. E' stata una trovata geniale nell'incastonare più persone possibili su facebook facendo guadagnare milioni di € a quel tipo. Uno scopo preciso per controllare ancora meglio le persone dai vari spostamenti, preferenze e tutto altro arricchendo così le varie multinazionali. Al giorno d'oggi si passa più tempo davanti uno schermo a fare cazzate o a like piuttosto di ritrovarsi in piazza con gli amici.

Siamo tutti digitalizzati, sfido a trovare nessun ragazzo/a con il telefono in mano mentre guida (alla causa anche di molti incidenti stradali avvenuti nel vicentino/padovano).

Sono sempre stato contrario ai social network, whatsapp ecc... mi godo la vita senza essere "schiavo" di questo sistema. Un altro sistema studiato a tavolino dal mc ecc... quando vedo file di persone e famiglie ai fastfood nel mangiare il cibo della morte. E' il sistema purtroppo... .

Saeuti

Albemix
 
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OCIO CHE LEL BURLA GIO': avendo vissuto vari anni nel milanese traduco, "e occhio che è caduto"
 
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mercurio ha detto:
Si parla tanto di generazione digitale, ma io, seppur con una limitata esperienza decennale insieme ai ragazzi, non sono quasi per nulla d'accordo.
michelerossi ha detto:
ho la sensazione, in altre parole, che il continuo mutamento della società che da sempre esiste abbia preso da circa 150 anni un accelerazione via via progressiva...
Perdonatemi se taglio in maniera vergognosa i vostri pensieri, ma queste due frasi, dal contenuto bello diverso, rimandano secondo me ad una questione di fondo: la percezione. Si percepisce che le nuove generazioni siano "digitali". Si percepisce veloce un periodo di storia che si sta vivendo, quando di fondo forse le cose non sono proprio così, come afferma mercurio e come invece ritengo sfugga a michele: man mano che ci allontaniamo gli eventi perdono di rilevanza ma proprio citando le culture classiche si pensi ai cambiamenti che apportarono alla società romana gli stretti rapporti con la Grecia dopo l'annessione e l'arrivo del cristianesimo di lì a poco. Sempre una questione di percezione, secondo me.

michelerossi ha detto:
E in tutto questo c'entra anche la televisione che assieme ad internet è tra le cose che più hanno modificato i nostri comportamenti negli ultimi decenni. Esiste nell'uomo da sempre - la biologia prepotentemente lo spinge in tale direzione - il tentativo di immaginare, costruire, anelare a modelli lontani dalla realtà. Tu pensa alle sculture di quella che è stata la più grande cultura del passato, la cultura greca: uomini e donne bellissimi. Nè te, nè io, nè mercurio, nè winston vi assomigliamo. L'uomo, cioè, è vittima di una spinta coatta a costruire modelli ideali e di rara realizzazione. Tali modelli a lungo sono stati proposti a un pubblico ristretto... ad un certo punto la televisione e successivamente anche internet hanno iniziato a veicolare ideali di... (leggasi bellezza, famiglia, vita, ecc...) ed è iniziato una sorta di bombardamento.
E così come lo fanno oggi TV ed internet non lo facevano già all'epoca statue ed affreschi? Che non erano solo "arte", ma erano carichi di una funzione pedagogica che forse oggi passa inosservata, già all'epoca venivano trasmessi determinati ideali...
Forse la differenza è che all'epoca si aderiva silenziosamente, oggi ce ne si appropria, ci si mette una spilla e lo si urla ai quattro venti (forse perché ci è stato detto che le nuove generazioni non hanno più valori?).
 
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eXtasy ha detto:
OCIO CHE LEL BURLA GIO': avendo vissuto vari anni nel milanese traduco, "e occhio che è caduto"

Bravo hai indovinato in pieno LOL se sai il milanes sei gia un passo avanti per diventarlo! :lol: (ps non per far pubblicità ma se avete Facebook seguite la pagina del MIlanese Imbruttito, vi farà crepare e rotolare dalle risate, ne vale la pena 10 minuti al giorno ve lo giuro ahahah &#128514;&#128514;) ;)
 

hhc

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@Andreaz, mi potresti definire nello specifico cosa indendi per percezione ??
non capisco, io intendo la percezione come il caldo, il freddo etc...
capisco che ogni era aveva cmq un metodo per farsi ricordare nel tempo, che sia l'arte,la poesie,la scrittura, la musica etc...
quello che voglio dire, non è una critica se era meglio una volta e ora è sbagliato e/o viceversa, e forse mi esprimo male....
ma il dubbio che mi assilla è ad esempio:
mentre il David di Michelangelo ci ha messo 3/4 anni per la realizzazione e quindi lasciar traccia di se stesso.
Chi usa i social non è che con un post spera di lasciar traccia di se, ma se gli ci vuole 3/4 anni di post giornalieri
ne deduco infondo, che le cose non così cambiate/evolute nel tempo, sicuramente il metodo ma non la sostanza :roll:
 
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Riprendendo le parole,
di Michele e ringrazio anch'io hhc per l'argomento. :) Non per farmi gli affari tuoi, Zio, credimi, ma ti posso chiedere il perché di questa tua curiosità? :)
Se ho interpretato bene le parole del buon Anderaz, con percezione, credo intenda il rendersi conto che si sta assistendo ad un cambio generazionale importante. Sì l'annessione, o meglio la conquista della Grecia da parte di Roma, ma direi più la diffusione del cristianesimo, così diverso dal mos maiorum romano, risultò molto strano per i romani, tanto che, unito alla deposizione formale, nel senso che fu messo fisicamente da parte, di Romolo Augusto, creò le condizioni per il mutamento di epoca, ovvero l'inizio del medioevo. Tenete presente sempre una cosa però: tutto questo è a posteriori! Come dico sempre ai ragazzi, forse estremizzando un po', non è che il 5 settembre 476, ovvero il giorno dopo (almeno secondo le tradizioni/fonti) la deposizione suddetta, la gente si svegliò la mattina e disse: "Ah che bello, siamo nel medioevo". Quindi anche noi, forse perché l'accelerazione di cui parlavano Michele e Anderaz, è talmente forte e intensa più che veloce, che ci fa percepire che è in atto un mutamento importante. A cui non sono genericamente contrario, sia ben chiaro, un po' sospettoso sì, proprio perché ragazzini che hanno qualità e potenzialità, si appiattiscono su questi strumenti e me ne dispiace. Ma vi assicuro che non è il solito discorso: "Ah guarda questi che possibilità hanno e non le sfruttano!" oppure: "Ah se avessi avuto io alla loro età, le opportunità che hanno loro...", perché molto probabilmente si sarebbe nella stessa situazione. :p
Se cerco di astrarmi il più possibile, con tutta l'obiettività possibile, vedo anch'io superficialità, che poi si chiami edonismo o bisogno - più o meno profondo - di qualcos'altro, ancora non saprei dire... o forse non ho le competenze per farlo...
Avete mai visto il film "Caccia a Ottobre Rosso"? C'0è una scena in cui gli ammiragli americani dicono che i sovietici, per ritrovare 'sto sottomarino, hanno lanciato tantissime boe acustiche ma con i loro ricognitori, viaggiano molto veloce, tanto veloce che potrebbero passare sopra lo stereo a tutto volume di una adolescente, senza sentirlo. Ecco, io penso che il discorso della visibilità e dell'essere ricordato sia un po' questo: o riesci a fare un grande grande botto iniziale, così che le onde soniche rimangono per diverso tempo (e sei sei bravo, poi gli dai un altro impulso ogni tanto) oppure devi faticare un monte per mantenere alta l'attenzione. Perché a volte, ho l'impressione che la società in cui siamo ora, viaggi a picchi, come i tossicodipendenti: ogni giorno abbiamo bisogno di un picco maggiore del precedente.
 
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Mi riferivo al fatto che non credo ci sia stata un'accelerazione negli ultimi 150 anni. Sia perché non li ho vissuti tutti :D sia perché credo che questa impressione ci sia data dal fatto che li viviamo.

Dicendo che gli eventi che diventando storia perdono per noi di valore pensavo a questo: abbiamo memoria di tutto ciò che è accaduto negli anni che abbiamo vissuto proprio perché li abbiamo vissuti, così come ne avevano memoria persone vissute 400 o 900 anni fa. Chi verrà dopo ricorderà solo le cose veramente importanti proprio come noi della storia ricordiamo solo i fatti più salienti. Ed è proprio questa accumulazione di fatti importanti e non che ci fa percepire gli ultimi anni (i nostri anni) come densi, intensi, accelerati. Percezione lo uso, rispondo ad hhc, perché voglio evidenziare l'elaborazione mentale che c'è alla base di come noi vediamo il tempo, quindi non solo in senso fisico/sensoriale.
Citando i romani intendevo proprio questo: anche loro avranno pensato "ohibò, 'sti nuovi costumi, 'sto nuovo culto, come son cambiati i tempi ultimamente, va tutto più veloce!", e l'avranno pensato proprio perché lo vivevano.

Insomma, è una roba un po' off-topic.

Stavo scrivendo qualcos'altro, ma mi è venuto un pappone informe, quindi vedo come evolve la discussione. :D
 

hhc

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@mercurio, che dirti non cè un motivo specifico, probabilmente perche son matto...,
ma tutto è scaturito nella mente credo, dalle 3 vecchiette "giurassiche" che scoprono i social...
in oltre penso che il genere umano si divide in 3 grande categorie, attori, spettatori e osservatori....
credo di appartenere a quest'ultima categoria...
devo dire, anche se l'argomento che si è svolto è interessante, si sta andando fuori tema,
tornando in OT, quello che non mi è chiaro e/o non ho ancora digerito è questo attaccamento quasi morboso al web e ai social...
anche perche non è un fenomeno ristretto ansi direi globale, quindi serve qualcosa che accomuna, che faccia da collante, che gli agrega
non voglio credere (troppo semplice)che questa massa, fanno, sono come le pecore, che se il caprone salta il fosso tutto il gregge lo segue....
 
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