Benvenuti in TLCWorld!

Dopo 22 anni, WindWorld si rinnova totalmente e diventa TLCWorld.
Nel corso di due decadi, WindWorld si è affermato come punto di riferimento per gli appassionati di telefonia e telecomunicazioni, per questo motivo abbiamo creato una nuova “casa”, che possa essere luogo di incontro e scambio di conoscenze e idee per tutti gli appassionati di TLC, da chi sta muovendo i primi passi in questo mondo a chi da anni lavora nel settore.
Siamo un blog/forum amatoriale, non siamo sponsorizzati da alcun gestore, ragion per cui saremo sempre neutrali ed obiettivi, caratteristiche che ci hanno contraddistinto fin dal lontano 1999.

Per eventuali consigli o problemi, si prega di usare il thread dedicato presente in "Comunicazioni di servizio".

Registrati ora!
  • Gentili visitatori e utenti,
    Vi informiamo che il nostro indirizzo email è cambiato: ora potete contattarci a info@tlcworld.it
    Siamo sempre aperti a critiche costruttive e suggerimenti, quindi non esitate a farci sapere le vostre opinioni. Promettiamo che non mordiamo!
    Grazie per il vostro supporto!
Utente
Messaggi
933
Reazioni
148
Punteggio
43

... Secondo Reuters la conglomerata di Hong Kong Ck Hutchison – proprietaria di Wind Tre – e il gruppo francese di Xavier Niel avrebbero avviato contatti preliminari per esplorare un’unione in Italia. Un’operazione che, se mai vedrà la luce, cambierebbe il volto delle telecomunicazioni italiane, riducendo da quattro a tre i grandi operatori mobili e riaccendendo il dibattito sulla concorrenza.


Il possibile schema

Iliad Italia – sempre secondo Reuters – potrebbe essere valutata oltre 3 miliardi di euro su base autonoma. Il possibile schema? Una joint-venture tra i francesi e Wind Tre, oppure un conferimento delle attività italiane di Iliad in cambio di una quota nello spin-off europeo delle Tlc che Ck Hutchison, secondo indiscrezioni rilanciate negli ultimi mesi, starebbe preparando. Una partita da miliardi, insomma, che rientra in una più ampia strategia di riorganizzazione del gruppo asiatico, deciso a valorizzare i propri asset nel Vecchio Continente, valutati complessivamente tra 10 e 15 miliardi di sterline. Occorre però ricordare un paletto che Iliad ha più volte evidenziato conditio sine qua non: investimenti solo con vantaggi industriali dall’operazione e a patto di trovarsi sempre in posizione di guida. Niente minoranze in joint venture. E di uscite dal mercato finora ha sempre fatto capire di non volerne sapere ...

Stavolta il consolidamento è altamente probabile che ci sarà, ma non prima del 2026 per veto imposto a iliad a seguito della sua nascita.
 
Top