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Mi sono sempre chiesto perché non vengano utilizzate le frequenze inferiori ai 900 MHz per i servizi radiomobili. Sarebbero ideali dato che, con poche antenne, gli operatori potrebbero coprire anche decine di chilometri, specialmente in aree poco popolate. L'ITU aveva previsto di destinare la banda a 450 MHz al GSM, ma è rimasta solo una possibilità.
E' quindi allo studio un nuovo refarming. Inoltre si paventa già ora l'insufficienza del 4G di fronte alla dilagante diffusione degli smartphones e in previsione dell'"Internet delle cose".
Fonte: http://www.corrierecomunicazioni.it/news/84961/frequenze_operazione_glasnost
Inoltre si sta già pensando di destinare nuove bande all'LTE, nello specifico quelle a 700 MHz, 1.400 MHz, 2.300 MHz e 3.500 MHz. Forse pure la banda utilizzata per il DVB-H verrà riservata al LTE. Ma i dispositivi riusciranno a supportare tutte quelle frequenze? Già ne abbiamo troppe: quattro per il GSM e cinque per l'UMTS (850,900,1.700,1.900,2.100 MHz), senza dimenticare che la banda a 1.800 Mhz potrebbe teoricamente essere utilizzata dall'UMTS.
Fonte: http://www.corrierecomunicazioni.it/news/84960/plum_consulting_banda_l_entro_un_anno_alle_tlc_mobili
E' quindi allo studio un nuovo refarming. Inoltre si paventa già ora l'insufficienza del 4G di fronte alla dilagante diffusione degli smartphones e in previsione dell'"Internet delle cose".
Il vero tema su cui ragionare, che tra l’altro ci è imposto dalla digital agenda Ue, è questo: con quali risorse frequenziali faremo fronte all’inarrestabile esplosione di dati in mobilità? Ormai non ha più senso considerare reti fisse e reti mobili come due infrastrutture separate, tanto più che i terminali della rete fissa non saranno tanto le borchie domestiche ma i ripetitori mobili. Per non parlare dell’Internet delle cose che ci porterà miliardi di apparecchi connessi in wireless.
Sassano. Per razionalizzare l’uso delle bande fra i 380 e i 470 MHz così come il resto dello spettro, bisognerebbe innanzitutto sapere come vengono attualmente utilizzate. Purtroppo non esiste in Italia un catasto dettagliato dell’uso dello spettro. Bisognerebbe estendere l’esperienza positiva del catasto delle frequenze TV a tutto lo spettro radio. L’assenza di un catasto dello spettro, per altro richiesto dall’Agenda Digitale Europea, pone un grave limite alla nostra capacità di intervento. Tuttavia, da quello che si evince da alcune analisi che si possono trovare anche in Rete, l’uso di molte bande di frequenza appare tutt’altro che razionale ed efficiente: a quanto pare, quelle frequenze sono usate molto poco e anche male. C’è persino chi ha scoperto che questa banda viene utilizzata da qualcuno che, ovviamente in maniera abusiva e ben lontano dal mare e dalle coste, si insinua su bande riservate alle comunicazioni di pubblica sicurezza mare-terra. Ed è anche nato un fiorente mercato abusivo di telefonini cordless molto potenti che operano sulle frequenze del Tetra. Stiamo parlando di frequenze preziosissime, con bande che per gli operatori di telecomunicazioni potrebbero essere addirittura più appetibili delle frequenze a 800Mhz, il cui uso è stato appena ceduto con l’asta Lte a 3 miliardi di euro. Si tratta di 90 MHz di frequenze male utilizzate, un terzo di quelle messe all’asta per l’Lte, come se un area di alto pregio artistico fosse utilizzata come una “discarica”.
Campesato. Quanto potrebbero valere sul mercato?
Sassano. La sottobanda di frequenze fra 450 e 470 MHz potrebbero essere messe all’asta già domani per l’Imt, vale a dire per servizi di telefonia mobile, come del resto ha stabilito dalla Conferenza mondiale delle telecomunicazioni del 2007 e come è previsto dai piani della Digital Agenda Ue che l’Italia dovrà implementare. Non credo di andare molto lontano dal vero stimandone il valore ad almeno un miliardo di euro, anche in considerazione di come è andata l’asta Lte. Si tratta, è bene ricordarlo, di frequenze per il cui uso lo Stato oggi non incassa nemmeno un canone adeguato. In Gran Bretagna, per fare un esempio, l’Ofcom ha previsto che dal 2014 dovrà essere pagato un canone d’uso di 1,25 milioni di sterline per MHz per anno.
Frullone. Va considerato che sono frequenze, cioè risorse pubbliche preziose, che vengono usate scarsamente o in modo poco efficiente e vengono quindi parzialmente sprecate. Ci sono margini di miglioramento consistenti verso un utilizzo più efficiente dello spettro e ciò non può che giovare alle condizioni della nostra finanza pubblica. Penso anch’io che sia fondamentale avere un quadro complessivo di conoscenza sull’uso effettivo dello spettro in Italia. È da una seria spectrum review che bisogna partire per pianificare il futuro.
Campesato. Ma c’è veramente bisogno urgente di altro spettro per le tlc in Italia?
Dècina. Davanti a noi c’è la necessità di trovare un Gigahertz se non addirittura due per sostenere l’implementazione dell’Lte Beyond, la versione avanzata dell’Lte. Arriverà entro il 2020. E già ora le reti mobili sono sotto pressione, non basterà l’Lte di prima generazione a reggere il traffico degli smartphone del futuro e degli oggetti connessi. Il problema della banda è drammatico, l’Italia rischia di perdere il treno. Bisogna pianificare oggi il Gigahertz di domani: il 2020 non è chissà quando. È dietro l’angolo.
Per pianificare un uso adeguato dell’Lte Beyond serve mettere in campo 300 MHz di banda. Per fare un confronto, l’asta l’Lte ha liberato 255 MHz. Il resto del mondo corre, cinesi e indiani corrono: rischiano di essere loro i protagonisti dell’Lte Beyond con italiani ed europei rimasti indietro. Mentre loro corrono, noi stiamo sostanzialmente fermi. L’uso dello spettro va programmato e ingegnerizzato il più presto possibile, con un piano che traguardi il 2020. In Cina lo hanno già fatto. Ma nel 1995.
Fonte: http://www.corrierecomunicazioni.it/news/84961/frequenze_operazione_glasnost
Inoltre si sta già pensando di destinare nuove bande all'LTE, nello specifico quelle a 700 MHz, 1.400 MHz, 2.300 MHz e 3.500 MHz. Forse pure la banda utilizzata per il DVB-H verrà riservata al LTE. Ma i dispositivi riusciranno a supportare tutte quelle frequenze? Già ne abbiamo troppe: quattro per il GSM e cinque per l'UMTS (850,900,1.700,1.900,2.100 MHz), senza dimenticare che la banda a 1.800 Mhz potrebbe teoricamente essere utilizzata dall'UMTS.
Fonte: http://www.corrierecomunicazioni.it/news/84960/plum_consulting_banda_l_entro_un_anno_alle_tlc_mobili