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1000 comuni vodafone....a scuola di bugie

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Supertech ha detto:
Ma guarda che è esattamente quello che stanno facendo i gestori da qualche mese a questa parte, da quando cioè la tecnologia lo consente.
I nuovi apparati in banda 900 sono tipicamente ready per UMTS900 o volendo LTE900 e cosi per le altre bande in uso. Ovviamente nessuno ha installato hardware che funziona in banda 800 (o 2.6 GHz) ma non avendo ancora la licenza non mi sembra il caso. Per ora la banda piu' bassa e' la 900 e su questa si puo' cominciare a fare qualcosa, compatibilmente con i requisiti di banda a 900 richiesta dal GSM (che come si puo' intuire non sono uguali in tutte le parti). Fermo restando che neanche la copertura a 900 e' talvolta adeguata, in particolare in alcuni di questi comuni, e pertanto nuove risorse sono comunque necessarie.
Tempo fa si parlava delle "flexi station" (per usare un brand nokia), ma al momento non è dato sapere come e quando i gestori le installeranno. Se tu dichiari che vengono piazzate, come minimo devi fornire delle prove.
 
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Beh, io (e credo anche altri del forum) ho visto installare le flexinodeb. Non so, però, se supportano lte e 900

Per le centrali mi sembra tautologico che se una centrale è coperta allora è coperta =)
Il problema è che non tutti sono collegati direttamente alla centrale. Ci sono i mux, e non pochi. Chi è collegato a quelli, a meno che non ci sia un minicab, non ha quasis peranza di essere coperto. Chi vuole approfondire veda http://www.antidigitaldivide.org/
QUI la mappa dei mux senalati dagli utenti.
 
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Revolt ha detto:
Ecco la mia opinione: vodafone si è buttata sul "digital divide" :wow: soltanto per assicurarsi guadagni fissi, minimizzando le spese. Come? Attraverso il fishing (e non ho detto phishing): va premesso che loro sanno che nelle zone digital divise (quelle vere) la gente è alla canna del gas e farebbe qualsiasi cosa pur di avere quella che chiamano "banda larga". E' altrettanto vero che se ci si presenta come "unico" fornitore di "banda larga", tutti si fiondano presso di te per poterne usufruire, poco curandosi del fatto che se tutte le anime di un paese si collegano, le srb si saturano in un attimo e finiscono per andare tutti alla velocità del 56k, altro che 2 mega garantiti. Peggio ancora se partiranno con l'hspa+, che con il MIMO, farà sì che ogni utente impegni contemporaneamente più di una cella, per cui la congestione sarà fitta e ben spalmata.
Pertanto, forti della loro immagine, in vodafone sono partiti con il loro sport preferito: reclami e proclami a destra e a manca, con promesse (che vedremo se manterranno) per far abboccare tutti i poveracci che, non sapendone niente di quanto deperibile sia tuttora la banda larga mobile, si fionderanno a comprare chiavette e a vincolarsi in abbonamenti che guarda caso in vodafone sapranno proporre ad arte.
Qualora dovessero accorgersi che la banda di vodafone, tanto larga non è (un po' come l'adsl e la vodafone station), poco importa: coloro che si sono vincolati saranno in trappola e difficilmente pagheranno penali per recedere (come con la vodafone station all'inizio), per cui nel bene o nel male garantiranno dei guadagni.
Perché parlavo di spese minime? Perché le srb vanno sempre piazzate, ma se vanno a metterle lì dove non c'è mercato, con i soliti mezzi riescono a fare guadagni, mentre in altre zone devono obbligatoriamente progredire se vogliono mantenerli perché c'è competizione e soprattutto alternative. per cui rifare la rete per l'LTE non è altrettanto una passeggiata, sebbene sia una tappa obbligata.
E' un'opinione e la rispetto come tale ma ti faccio un paio di osservazioni:

1) si e' sempre detto che queste realta' si trovano in queste condizioni anche perche' si tratta di aree a fallimento di mercato, nelle quali, visto anche l'esiguita' della popolazione, e' difficile tornare dagli investimenti se non in tempi molto lunghi anche perche' si tratta di investimenti onerosi visto che spesso in queste aree manca l'infrastrutturazione di base. Per quanto tu possa far pagare i tuoi servizi, gli utenti potenziali sono quelli che sono per cui, visto che si puo' dover spendere centinaia di migliaia di euro, non e' che poi ci fai soldi a palate. Ecco spiegato il perche' quando si tratta di investire in queste zone si parla spesso di finanziamenti, fondi europei per lo sviluppo ecc..

Ora dal tuo ragionamento sembrerebbe invece che queste zone siano delle piccole miniere d'oro, zone dai facili guadagni, dove si possono minimizzare adiritture le spese...
Non ti sembra strano?. E' esattamente il contrario di quello che tutti dicono.

2) Non e' vero che con il MIMO ogni utente occupa piu' di una cella. Al momento quando ci si riferisce al MIMO si fa tipicamente riferimento all'utilizzo di antenne multiple in trasmissione e ricezione (2x2, 3x3 ecc).
 
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Revolt ha detto:
Tempo fa si parlava delle "flexi station" (per usare un brand nokia), ma al momento non è dato sapere come e quando i gestori le installeranno. Se tu dichiari che vengono piazzate, come minimo devi fornire delle prove.

Gli operatori ormai installano hardware definiti Single RAN o SDR (software define radio) grazie ai quali praticamente un unico apparato puo' per una data banda essere abilitato contemporaneamente come GSM , UMTS ecc.

Non so che prova fornirti, ti suggerirei di cercare su internet usando come parole chiave quelle da me menzionate.
 
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gially

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io posso dirvi di certo che alcuni modelli RBS3000 e tuttti gli RBS6000 che utilizza la Ericsson per conto di H3G sono compatibili con le nuove tecnologie, appena possibile chiedo per le Nokia-Siemens :)
 
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Supertech ha detto:
1) si e' sempre detto che queste realta' si trovano in queste condizioni anche perche' si tratta di aree a fallimento di mercato, nelle quali, visto anche l'esiguita' della popolazione, e' difficile tornare dagli investimenti se non in tempi molto lunghi anche perche' si tratta di investimenti onerosi visto che spesso in queste aree manca l'infrastrutturazione di base. Per quanto tu possa far pagare i tuoi servizi, gli utenti potenziali sono quelli che sono per cui, visto che si puo' dover spendere centinaia di migliaia di euro, non e' che poi ci fai soldi a palate. Ecco spiegato il perche' quando si tratta di investire in queste zone si parla spesso di finanziamenti, fondi europei per lo sviluppo ecc..

Ora dal tuo ragionamento sembrerebbe invece che queste zone siano delle piccole miniere d'oro, zone dai facili guadagni, dove si possono minimizzare adiritture le spese...
Non ti sembra strano?. E' esattamente il contrario di quello che tutti dicono.
Mi chiedo allora come mai vodafone è l'unico gestore a puntare sul digital divide: la gloria, l'onore? O forse anche la possibilità di guadagnare di più? Con le mie parole non volevo dire che le zone digital divise siano una miniera d'oro, ma di certo una fonte di guadagno aggiuntiva rispetto ai gestori mobili che ancora non sono arrivati oppure non erogano il massimo dei loro servizi. Certo, è chiaro che se vuoi piazzare srb, devi investire, ma se si tratta di semplice estensione di copertura, non sono zone popolate anche quelle? Voglio dire: se un gestore mobile non ha copertura oppure ce l'ha già in una di queste zone, è chiaro che prima o poi si deve preoccupare di estenderla oppure implementarla, perché in fondo sono "popolazione" anche le persone che si trovano in queste aree.
Allora mi chiedo qual'è la differenza fra vodafone che reclamizza tanto il suo impegno verso il digital divide, rispetto ad un gestore che al contrario non dice nulla, ma in tranquillità prende le sue attività in queste zone come semplice estensione della sua rete, con tanto di implementazioni (tempo permettendo) verso le ultime evoluzioni. Non sono investimenti anche quelli? Eppure in questi casi, l'assenza di proclami e reclami vari, esenta questi gestori dal fare quelle promesse (vedi banda minima a 2mbps) fondamentali per far richiamare la gente, ma difficilmente mantenibili, ipotizzando gli scenari logicamente conseguenti. Cosa scaturisce? ... Che dal lato cliente (cosa su cui insiste la mia critica) si finirebbe con il sottoporsi ad oneri economici non corrispondenti a quanto prospettato, pagando di conseguenza un servizio non adeguato ai costi (le opzioni di connettività sul mobile hanno sicuramente costo e limitazioni maggiori rispetto a quelli su rete fissa, comprese le connessioni con il 56k), come se i problemi di queste persone non fossero già abbastanza. Dal lato gestore (cosa che a me non interessa) si tradurrebbe in una figuraccia per aver promesso ciò che non si è mantenuto.
Come ho fatto notare, ho usato il condizionale perché sono cose di cui non si è ancora avuto riscontro pratico, sebbene facilmente auspicabili: ma dal momento che in vodafone si sono resi concretamente protagonisti di una simile situazione meschina con l'adsl (tanto fumo e reclame, ma zero sostanza), nessuno impedisce che la storia si ripeta anche sul digital divide.

Supertech ha detto:
2) Non e' vero che con il MIMO ogni utente occupa piu' di una cella. Al momento quando ci si riferisce al MIMO si fa tipicamente riferimento all'utilizzo di antenne multiple in trasmissione e ricezione (2x2, 3x3 ecc).
Quindi, come già detto, 1 utente impegna più di 1 antenna: se dal lato cliente si dovrebbe notare un miglioramento delle prestazioni, dal lato della rete si delocalizza il carico, anziché su di 1 antenna, su più antenne. Peccato che quando si raggiunge il numero di utenti saturanti, anziché avere speranza di trovare un'antenna con meno collegamenti attivi, sono tutte ugualmente impegnate e alla fine la cosa si ripercuote lo stesso sulle prestazioni del cliente.
In altri termini il MIMO è una soluzione che fa "respirare" un po' la connessione del singolo, ma diventa ugualmente inutile nelle zone dove c'è congestione, specialmente quelle in cui le antenne sono concentrate e confinate in aree "isolate" (vedi appunto il digital divide).
E' per questo motivo che io giudico male il macchinario trionfale messo in piedi da vodafone sul digital divide: le possibilità di fiasco sulla funzionalità del progetto sono considerevoli, mentre non si può dire la stessa cosa sui guadagni del gestore perché (ripeto) chi ha aderito a contratti vincolati è "costretto" a restare e pagare fino al termine, che il servizio sia buono o cattivo. Questo dal mio punto di vista, non è giusto: meglio lasciare il digital divide com'è piuttosto che avventurarsi in qualcosa che può danneggiare soprattutto le persone.
Se poi il gestore è in grado di recuperare o meno i costi dei suoi investimenti, questo non mi riguarda, ma di certo, vedendo i suoi proclami a mezzo stampa, si può dire che stia facendo di tutto per farli fruttare al massimo.
 
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Albemix

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corallo82pd ha detto:
Ho la sensazione che le compagnie telefoniche italiane stiano rasentando la schizofrenia.
In Veneto e in Trentino Alto Adige, da almeno tre anni 3 non investe in nuove antenne.
Sotto il profilo del GSM, in molti comuni Wind sfiora l'eccellenza, salvo poi trascurare altri comuni, nonché le gallerie ferroviarie e la copertura UMTS.
Nel Nord-Est, TIM dovrebbe iniziare a fare concorrenza a Vodafone sul lato della copertura UMTS e delle tariffe on net. Non so, però, fino a che punto a TIM convenga inseguire il leader di mercato...
E poi c'è Vodafone. Secondo me, anziché collocare mille e passa node-b in zone sperdute e poco redditizie, il gestore rosso dovrebbe concentrare gli investimenti sul backhauling e sul 4G. Mi spiegate quali vantaggi procura a un gestore la copertura in 3G di comuni come San Pietro Viminario (PD)?
Secondo me, è meglio installare node-b compatibili con il 4G LTE e con il 3G a 900 MHz.
In Scandinavia operatori come TeliaSonera hanno già capito che è questo è il futuro della banda larga mobile e non disperdono le loro risorse nel vano tentativo di coprire il territorio a 2.100 MHz.
Ma, sì sa, gli scandinavi non sono come noi italiani. Perdonate la vis polemica, noi abbiamo le compagnie telefoniche che ci meritiamo :(

Quoto, H3G è morta non ho visto nuovi node-b, Tim è quella che ha messo molti node-b nelle zone che frequento e la navigazione (detto da mio fratello e altri conoscenti) è ottima. Vodafone sta sfruttando bene i siti degli altri gestori, ultimamente ha fatto installazioni solo in Gsm (vedi post), il suo Umts muore a pochi metri dalla bts contro gli altri segnali di Tim, Wind & H3G che rimangono i più forti e stabili.

Scusa a San Pietro Viminario cosa ci guadagnano, è un paese piccolo con quasi 3000 abitanti...Forse secondo me Vodafone fa una statistica di quanti clienti X ci sono in un comune e vogliono essere i primi a portare la connettività veloce dove Telecom non ha le centrali coperte...La gente poi crede di avere un buon servizio e magari si ritrova con delle connessioni da 56kb.

Saeuti

Albemix
 
Windisti
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Revolt ha detto:
Mi chiedo allora come mai vodafone è l'unico gestore a puntare sul digital divide: la gloria, l'onore? O forse anche la possibilità di guadagnare di più? Con le mie parole non volevo dire che le zone digital divise siano una miniera d'oro, ma di certo una fonte di guadagno aggiuntiva rispetto ai gestori mobili che ancora non sono arrivati oppure non erogano il massimo dei loro servizi. Certo, è chiaro che se vuoi piazzare srb, devi investire, ma se si tratta di semplice estensione di copertura, non sono zone popolate anche quelle? Voglio dire: se un gestore mobile non ha copertura oppure ce l'ha già in una di queste zone, è chiaro che prima o poi si deve preoccupare di estenderla oppure implementarla, perché in fondo sono "popolazione" anche le persone che si trovano in queste aree.
Allora mi chiedo qual'è la differenza fra vodafone che reclamizza tanto il suo impegno verso il digital divide, rispetto ad un gestore che al contrario non dice nulla, ma in tranquillità prende le sue attività in queste zone come semplice estensione della sua rete, con tanto di implementazioni (tempo permettendo) verso le ultime evoluzioni. Non sono investimenti anche quelli? Eppure in questi casi, l'assenza di proclami e reclami vari, esenta questi gestori dal fare quelle promesse (vedi banda minima a 2mbps) fondamentali per far richiamare la gente, ma difficilmente mantenibili, ipotizzando gli scenari logicamente conseguenti. Cosa scaturisce? ... Che dal lato cliente (cosa su cui insiste la mia critica) si finirebbe con il sottoporsi ad oneri economici non corrispondenti a quanto prospettato, pagando di conseguenza un servizio non adeguato ai costi (le opzioni di connettività sul mobile hanno sicuramente costo e limitazioni maggiori rispetto a quelli su rete fissa, comprese le connessioni con il 56k), come se i problemi di queste persone non fossero già abbastanza. Dal lato gestore (cosa che a me non interessa) si tradurrebbe in una figuraccia per aver promesso ciò che non si è mantenuto.
Come ho fatto notare, ho usato il condizionale perché sono cose di cui non si è ancora avuto riscontro pratico, sebbene facilmente auspicabili: ma dal momento che in vodafone si sono resi concretamente protagonisti di una simile situazione meschina con l'adsl (tanto fumo e reclame, ma zero sostanza), nessuno impedisce che la storia si ripeta anche sul digital divide.
Capisco il tuo discorso ma piu' che la ricerca dell'onore e della gloria per Vodafone penso si tratti di esprimere un posizionamento rispetto a delle questioni, digital divide e reti NGN, molto discusse in questi ultimi tempi. In un contesto in cui molti parlano ma pochi agiscono, in cui un giorno sembra ci siano milioni di euro per finanziamenti ed il giorno dopo si nebulizzano, il messaggio di Vodafone mi sembra abbastanza chiaro: se si vuole si puo'. E questo vale anche per l'operazione della fibra fatta in collaborazione con Wind e Fastweb. Il resto e' rumore al contorno.
E chiaro che uno puo' mettere in conto anche di guadagnarci qualcosa, ma visti gli investimenti che si devono fare e le zone in cui si investe (spesso si tratta di coprire paesi con meno di 1000) abitanti, sicuramente il guadagno non e' certo la motivazione principale. Ci sono migliaia di altri posti in cui mettere un sito oltre che piu' facile e' decisamente molto piu' redditizio.
La differenza poi nel fare un proclama o meno deriva dal fatto che diversamente da quello che si fa di solito (e che Vodafone sta continuando a fare senza fare annunci esattamente come gli altri gestori) e' che in questo caso ci si prende degli impegni precisi nei tempi e nei modi. E rischioso? Magari, ma audentes fortuna iuvat.


Revolt ha detto:
Quindi, come già detto, 1 utente impegna più di 1 antenna: se dal lato cliente si dovrebbe notare un miglioramento delle prestazioni, dal lato della rete si delocalizza il carico, anziché su di 1 antenna, su più antenne. Peccato che quando si raggiunge il numero di utenti saturanti, anziché avere speranza di trovare un'antenna con meno collegamenti attivi, sono tutte ugualmente impegnate e alla fine la cosa si ripercuote lo stesso sulle prestazioni del cliente.
In altri termini il MIMO è una soluzione che fa "respirare" un po' la connessione del singolo, ma diventa ugualmente inutile nelle zone dove c'è congestione, specialmente quelle in cui le antenne sono concentrate e confinate in aree "isolate" (vedi appunto il digital divide).
E' per questo motivo che io giudico male il macchinario trionfale messo in piedi da vodafone sul digital divide: le possibilità di fiasco sulla funzionalità del progetto sono considerevoli, mentre non si può dire la stessa cosa sui guadagni del gestore perché (ripeto) chi ha aderito a contratti vincolati è "costretto" a restare e pagare fino al termine, che il servizio sia buono o cattivo.

Se e' per questo che giudichi male allora puoi pure ricrederti perche' il discorso che hai fatto in realta' non e' corretto.Probabilmente e' colpa mia che mi sono spiegato male, o meglio sono stato troppo ermetico.
Quando ho scritto che nel MIMO si utilizzano antenne multiple in trasmissione e ricezione non intendevo dire che si utilizzano piu' BTS o celle, ma che il segnale di una singola BTS e' trasmesso con meccanismi particolari che non sto qui a spiegare utilizzando piu' di un'antenna (intendendo per antenna quindi l'elemento che irradia) e ricevuto dai terminali atraverso piu' antenne. In questo modo in condizioni particolari si puo' arrivare a duplicare la velocita' del singolo utente a parita' di potenza irradiata, senza quindi provocare alcun aumento interferenziale e senza occupare come pensavi le risorse di piu' celle (quindi non si "delocalizza" il carico)

Revolt ha detto:
... non è giusto: meglio lasciare il digital divide com'è piuttosto che avventurarsi in qualcosa che può danneggiare soprattutto le persone.
Eccerto! Tu hai la tua bella ADSL.
Lascia decidere a chi oggi l'ADSL non ce l'ha cosa e' giusto e cosa non e' giusto, se l'offerta e' meritevole o meno, se le prestazioni sono sufficienti o meno e se questa cosa li danneggia (????) o no.

:bye:
 
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Supertech ha detto:
Eccerto! Tu hai la tua bella ADSL.
Lascia decidere a chi oggi l'ADSL non ce l'ha cosa e' giusto e cosa non e' giusto, se l'offerta e' meritevole o meno, se le prestazioni sono sufficienti o meno e se questa cosa li danneggia (????) o no.
Ma certo che starà a loro decidere! Spero solo che gli capiti la "buona stella" di farlo senza incappare nei tranelli commerciali tipici di vodafone, come i contratti vincolati. In realtà è cosa piuttosto improbabile, perché se ad uno gli proponi un pacchetto, con sim+chiavetta inclusi e abbonamento con vincolo biennale, è difficile che rifiuti poiché l'alternativa sarebbe quella di comprare per conto suo la chiavetta a prezzo pieno e la ricaricabile dall'altro lato. Qualora ci fossero persone in grado di optare per quest'ultima scelta (solo inizialmente scomoda) resterebbe molto meno da recriminare e condannare: si verificano le prestazioni della rete (per vedere se hanno mantenuto o meno le promesse) e se sono decenti, si prosegue con qualcosa di più impegnativo, altrimenti si recede senza ulteriori oneri. Bisogna ancora una volta rendersi conto che il digital divide spesso riguarda piccoli paesi isolati, dove le catene dell'elettronica diciamo le trovi proprio dietro l'angolo: per cui è improbabile che la gente riesca a procurarsi una chiavetta separatamente. Le persone saranno costrette a rivolgersi all'unico canale di distribuzione che (immagino) sarà il/i dealer vodafone che dovrà/anno aprire nella zona.
Morale della favola, resta indubbio il fatto che starà alla gente decidere, ma lo faranno sicuramente sulla loro pelle. Contenti loro ... poi lo sapremo.
 

ATA

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Supertech, una domanda, se entreranno in gioco le frequenza di 900MHz (a fine novembre 10 provincie) la banda teorica che potranno dare è uguale a quella data a 2100MHz a parità di portante (5MHz)? Grazie
 
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Togli pure il "se entreranno". Inoltre fine novembre e 10 province sono solo per il 4 operatore. I tre esistenti possono usarle prima e ovunque, compatibilmente con il loro requisito in termini di banda GSM.

Si, a parità di banda disponibile (5Mhz) le prestazioni in termini di banda offribile sono le stesse.
 
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gially

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Supertech ha detto:
Togli pure il "se entreranno". Inoltre fine novembre e 10 province sono solo per il 4 operatore. I tre esistenti possono usarle prima e ovunque, compatibilmente con il loro requisito in termini di banda GSM.

Si, a parità di banda disponibile (5Mhz) le prestazioni in termini di banda offribile sono le stesse.

la modulazione usata sarà sempre la stessa? (QAM ) oppure verranno aumentati il numero di livelli?
 
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kuka86 ha detto:
la modulazione usata sarà sempre la stessa? (QAM ) oppure verranno aumentati il numero di livelli?

Per ora lo standard sia per HSPA/HSPA+ che per LTE prevede la 64QAM come massimo ordine di modulazione. E per il mobile direi che per ora questo è un limite superiore.
 

ATA

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Supertech ha detto:
Togli pure il "se entreranno". Inoltre fine novembre e 10 province sono solo per il 4 operatore. I tre esistenti possono usarle prima e ovunque, compatibilmente con il loro requisito in termini di banda GSM.

Si, a parità di banda disponibile (5Mhz) le prestazioni in termini di banda offribile sono le stesse.

Grazie, pensavo novembre fosse per tutti, ma già oggi i tre gestori GSM hanno due blocchi da 5MHz contigui (Wind divisi in E-GSM e P-GSM) pertanto nelle zone rurali a basso traffico voce (GSM) potrebbero partire con il 3G 900MHz, nelle città sarebbe meno urgente vista la maggior concentrazione dei node-B 2100MHz. Facci sapere quando partono davvero!
 
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Supertech ha detto:
Capisco il tuo discorso ma piu' che la ricerca dell'onore e della gloria per Vodafone penso si tratti di esprimere un posizionamento rispetto a delle questioni, digital divide e reti NGN, molto discusse in questi ultimi tempi. In un contesto in cui molti parlano ma pochi agiscono, in cui un giorno sembra ci siano milioni di euro per finanziamenti ed il giorno dopo si nebulizzano, il messaggio di Vodafone mi sembra abbastanza chiaro: se si vuole si puo'. E questo vale anche per l'operazione della fibra fatta in collaborazione con Wind e Fastweb. Il resto e' rumore al contorno.
E chiaro che uno puo' mettere in conto anche di guadagnarci qualcosa, ma visti gli investimenti che si devono fare e le zone in cui si investe (spesso si tratta di coprire paesi con meno di 1000) abitanti, sicuramente il guadagno non e' certo la motivazione principale. Ci sono migliaia di altri posti in cui mettere un sito oltre che piu' facile e' decisamente molto piu' redditizio.
La differenza poi nel fare un proclama o meno deriva dal fatto che diversamente da quello che si fa di solito (e che Vodafone sta continuando a fare senza fare annunci esattamente come gli altri gestori) e' che in questo caso ci si prende degli impegni precisi nei tempi e nei modi. E rischioso? Magari, ma audentes fortuna iuvat.

Scusa ma su questo punto non ti seguo.

Poniamo che la BTS installata a San Pietro Viminario (PD) costi circa 50.000 € tra concessione edilizia, canone di locazione del terreno (o acquisto), elettricità, manutenzione, acquisto dell'hardware e sua installazione. Immaginiamo ora che in quel comune ci siano solo 1.500 persone disposte ad abbonarsi a Vodafone per sfruttarne la connessione 3G. Quanti anni saranno necessari per ammortizzare l'investimento? E' probabile che la concorrenza arrivi presto anche in quel comune, presentando offerte più competitive rispetto a quelle di Vodafone.

Perché non è lo Stato a individuare e costruire i siti nelle zone affette da digital divide? Gli operatori sarebbero poi liberi di collocarvi le antenne o meno. In tal modo i costi si distribuirebbero tra tutti i gestori e i cittadini. La banda larga è un'infrastruttura al pari delle autostrade e della TAV, no?

Il discorso che fai tu, mutatis mutandis, mi sembra quello che sta alla base del ponte sullo stretto di Messina. Opera utile, ma non indispensabile per il decollo economico del Sud. Le priorità, anche nel campo della telefonia, sono a mio avviso altre. Se vogliamo offrire un servizio utile, senza curarci del ritorno economico, perché non portare la copertura GSM dove attualmente non c'è?
 
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corallo82pd ha detto:
Scusa ma su questo punto non ti seguo.

Perché non è lo Stato a individuare e costruire i siti nelle zone affette da digital divide? Gli operatori sarebbero poi liberi di collocarvi le antenne o meno. In tal modo i costi si distribuirebbero tra tutti i gestori e i cittadini. La banda larga è un'infrastruttura al pari delle autostrade e della TAV, no?

Il discorso che fai tu, mutatis mutandis, mi sembra quello che sta alla base del ponte sullo stretto di Messina. Opera utile, ma non indispensabile per il decollo economico del Sud. Le priorità, anche nel campo della telefonia, sono a mio avviso altre. Se vogliamo offrire un servizio utile, senza curarci del ritorno economico, perché non portare la copertura GSM dove attualmente non c'è?

E la domanda che si fanno tutti. Perchè non lo fa lo Stato? In un mondo ideale lo dovrebbe fare lo Stato visto che come dici si tratta di un'opera di infrastrutturazione, funzionale allo sviluppo del paese ecc ecc. Che bello sarebbe.

Ma questo ahime' non e' il paese delle meraviglie. Siamo in un mondo reale e lo Stato non ha i soldi. Un paio di anni fa (o forse prima) si era cominciato a parlare di finanziamenti per il Digital Divide, poi si era detto che dovevano essere 800 milioni di euro, poi e' arrivata la crisi e ..puff. Soldi svaniti..ma forse sarebbero svaniti lo stesso anche senza crisi, anche perche' mancano i soldi per molte altre cose.

La realta' e' che non si muovono gli operatori di tlc privati possiamo aspettare il 2020 e saremo ancora qui a parlare di Digital Divide, quando l'agenda digitale europea prevede invece che dovremmo avere almeno 30Mbps...Questo e' il punto.

La copertura GSM basica (non necessiariamente nello scantinato), ormai c'e per oltre il 99.8% della popolazione. Quindi non e' il GSM il problema. Il GSM e' finito, si puo' migliorare, ma e' sostanzialmente finito (la probabilita' di non trovare almeno un operatore si avvicina allo 0) Pertanto e' semmai il GSM ad essere come il ponte sulla stretto, non certamente il broadband.

Adesso e' lo sviluppo e l'estensione della connettivita' dati broadband il problema, del mobile e del fisso, perche' piu' del 10% dei cittadini ad oggi non ha accesso a questo tipo di connettivita'. E simile discorso vale per la connetivita' in fibra, dove a livello di ultimo miglio la situazione ci vede pesantemente limitati dal rame (ci va ancora bene che la lunghezza media dei nostri collegamenti in rame e' tra le piu' corte del mondo). Questa deve essere una priorita'. Dovrebbe essere una priorita' delle istituzioni ed gli operatori sarebbero ben felici di poter avere dei finanziamenti (se ci sono si buttano a pesce!!!), ma siamo in tempo di vacche magre e pertanto si deve sperare che qualche privato ci metta dei soldi. Questo era il senso di quello che volevo dire.
 
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Supertech ha detto:
La copertura GSM basica (non necessiariamente nello scantinato), ormai c'e per oltre il 99.8% della popolazione. Quindi non e' il GSM il problema. Il GSM e' finito, si puo' migliorare, ma e' sostanzialmente finito (la probabilita' di non trovare almeno un operatore si avvicina allo 0) Pertanto e' semmai il GSM ad essere come il ponte sulla stretto, non certamente il broadband.

La percentuale di popolazione italiana coperta dalle reti GSM è calcolata in eccesso o, con più esattezza, secondo dei modelli matematici che sono delle mere astrazioni, per quanto sofisticate, della realtà. In breve, la mappa non è il territorio.
TIM e Vodafone dichiarano coperto un comune se una data percentuale della sua popolazione e/o del suo territorio è raggiunto dal segnale. Ti faccio tre esempi.

1) Comune di Bressanone (BZ): TIM lo dichiara coperto dal GSM e dall'UMTS, in realtà tre frazioni (Sant'Andrea, Eores e Plose) hanno solo un flebile segnale GSM outdoor. Si tratta di località turistiche dove il ritorno economico dell'investimento per la copertura sarebbe tutt'altro che trascurabile.

2) Comune di Martello (BZ): a Vodafone e Wind risulta coperto, ma due terzi del territorio possono contare solo sul segnale TIM. Anche questo è un comune turistico, compreso nel Parco dello Stelvio.

3) Comune di Porto Tolle (RO): per Wind è coperto, ma la frazione di Barricata (porto turistico) è raggiunta da un debole GSM outdoor.
La lista potrebbe continuare, vi rimando ad alcune riflessioni di Andrea Trapani sulla copertura:

www.andreatrapani.com/2011/01/25/umts-copertura/

"(...)Però, oltre ai mille comuni, sarebbe il caso di andare oltre. Magari in sinergia.

In Francia c’è un progetto per le cosiddette “Zone Bianche”, ovvero quelle aree senza copertura di rete da parte dei gestori mobili. Cosa fanno i cugini transalpini?

Hanno deciso di far condividere le installazioni ai tre operatori concorrenti in modo da fornire, almeno in GSM 900, la copertura a quelle aree. E’ un progetto che ha già qualche anno, non serve ad internet veloce la banda a 900 MHz ma serve alle chiamate di emergenza e tante altre “non banalità”.

Perché dico questo? Perché mentre si copre Palazzuolo sul Senio sempre a pochi km da Firenze si hanno aree dove cade la linea o strade nazionali (il Passo del Muraglione, ad esempio, o quelli che portano verso Palazzuolo stesso) senza segnale del gestore X, Y o Z (e magari di tutti assieme).

E’ davvero sconveniente pensare a un’attività di copertura a scopo di sicurezza di quelle strade appenniniche dove, seppur senza internet, sapere di poter chiamare almeno il 112 non farebbe certo schifo? ;-) (...)

A mio giudizio, il progresso nella telefonia è dato più dalla possibilità di telefonare pressoché ovunque (frazioni, strade provinciali e statali, ferrovie e tunnel), che non dalla promessa di sfrecciare su internet a velocità prodigiose :)

Ai gestori interessa di più il fatturato e sanno benissimo che il margine di guadagno del 3G è più elevato di quello del 2G. E' questa la realtà :(
 
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