
La Finlandia sta per salutare in modo definitivo l’era del segnale televisivo in definizione standard: alle 8:00 di lunedì 30 giugno 2025 l’operatore di rete Digita spegnerà gli ultimi multiplex SD, completando una migrazione tecnica iniziata più di dieci anni fa e oggi sostenuta da tutto il settore radiotelevisivo nazionale. Da quel momento in poi, per sintonizzarsi sui canali nazionali, servirà tassativamente un televisore o un decoder con sintonizzatore HD; chi è già pronto non dovrà far nulla se non avviare la classica ricerca canali, che molti apparecchi eseguono in automatico. digita.fitraficom.fi
Il percorso non nasce dal nulla: la pubblica Yle ha spento le proprie trasmissioni SD già il 31 marzo 2025, fungendo da apripista e banco di prova. L’agenzia regolatoria Traficom ricorda che, durante la prima ondata di cambiamenti, circa 100 000 famiglie non possedevano ancora un dispositivo compatibile; il dato ha innescato una vera e propria campagna di informazione, dagli spot TV ai volantini nelle biblioteche di quartiere. yle.fitraficom.fi
La pressione, a quanto pare, ha funzionato. Secondo le stime aggiornate al 24 giugno 2025, le famiglie “fuori gioco” sono scese a circa 50 000 – appena il 2 % del totale – complice anche il calo dei prezzi dei set-top-box DVB-T2/HEVC. Il titolo di Telecompaper che ha fatto da spunto a questo pezzo fotografava proprio la stessa cifra, segno che l’ultimo miglio è davvero vicino. Restano però sacche di resistenza: seconde case, barche, camper e, non di rado, gli impianti d’antenna condominiali mai aggiornati. telecompaper.comtraficom.fitraficom.fi
Il 30 giugno scompariranno in versione SD le grandi generaliste commerciali (MTV3, Nelonen e sorelle), insieme a brand internazionali come National Geographic, TLC o Star Channel; le loro controparti HD continueranno a occupare gli LCN 1-20 senza interruzioni percepibili. Il taglio libera preziosa banda in UHF, consentendo – nei piani di Digita – di ospitare in futuro più canali 4K o servizi DVB-T2-Lite per l’Internet-of-Things. digita.fibroadbandtvnews.com
Dietro alla mossa non c’è soltanto la voglia di immagini più nitide. Traficom sottolinea che trasmettere in MPEG-4 HD permette di risparmiare frequenze (lo spettro è sempre più conteso dal 5G/6G) e di ridurre potenza trasmissiva a parità di copertura, con un beneficio ambientale misurabile. A conti fatti, un multiplex HD occupa circa la metà della banda di un vecchio SD in MPEG-2, a fronte di un bit-rate triplo per canale: un’efficienza che, nel 2007 – anno dello switch-off analogico – sembrava fantascienza. traficom.fi
Dal lato utente lo scenario è semplice: se sul proprio televisore compaiono i canali con la sigla “HD”, non serve alcun acquisto. In caso contrario la sostituzione del decoder, più che del TV, è spesso la via più economica. Digita ha attivato un help-desk dedicato e Traficom ha diffuso video-tutorial su come controllare la compatibilità o avviare un reset di fabbrica. digita.fitraficom.fi
Il regolatore ricorda anche l’importanza di riciclare gli apparecchi dismessi: fino al 99 % dei materiali di un vecchio CRT può essere recuperato. Chi sceglie un nuovo televisore può consegnare quello vecchio direttamente al negoziante oppure portarlo ai centri RAEE – un piccolo gesto che evita di inquinare e, talvolta, fa risparmiare la tassa di smaltimento. traficom.fi
La storia finlandese si inserisce in un filone continentale: la tedesca ARD ha spento il proprio SD via satellite a gennaio, vendendo in scia quasi due milioni di set-top-box; ITV nel Regno Unito ha completato la propria uscita da SD lo scorso ottobre; ZDF attenderà novembre 2025. Il copione è identico: campagne di sensibilizzazione, picchi nelle vendite hardware, un breve periodo di malcontento e, infine, l’oblio dell’SD. broadbandtvnews.combroadbandtvnews.com
Un pensiero personale: colpisce come il dibattito pubblico sul “diritto a vedere la TV” abbia trovato un equilibrio fra innovazione e inclusione. La Finlandia – patria di Nokia e dei negozi di elettronica aperti anche la sera di Juhannus – dimostra che comunicare bene la tecnologia riduce il “digital divide” senza bisogno di misure coercitive. Forse è la lezione più grande: l’HD non è solo più risoluzione, è la prova che, con trasparenza e gioco di squadra, la transizione digitale può far felici quasi tutti.