
Con il progetto Barracuda il Mediterraneo guadagna un corridoio a bassa latenza che collegherà direttamente la costa valenciana con la Liguria. Valencia Digital Port Connect (VDPC) ha infatti scelto Sagunto come sede della stazione di atterraggio del nuovo cavo sottomarino e del relativo data center multi-servizio, in partnership con il fondo Teset Capital e con l’operatore spagnolo Axent per il back-haul terrestre. La decisione, annunciata il 29 maggio 2025, fa leva sulla posizione baricentrica di Sagunto rispetto alle grandi dorsali terrestri spagnole e sull’ampia area industriale disponibile per ospitare infrastrutture a lungo termine.
Dati di progetto: lunghezza, capacità, scadenze
Il cavo attraverserà 1.070 km di fondale mediterraneo fra Sagunto e Genova, porterà 12 coppie di fibra e offrirà 32 Tbps per coppia, per un throughput teorico di oltre 380 Tbps: un salto di qualità sia per i grandi content provider sia per operatori regionali in cerca di rotte ridondate e a bassa latenza tra la penisola iberica e l’Italia. L’entrata in esercizio è prevista per l’inizio del 2028, dopo tre anni di lavori che includono la posa di branching-unit per eventuali future diramazioni verso altri approdi mediterranei.
Una landing station “carrier neutral”
Il cuore a terra del sistema sarà una struttura da 4.600 mq, progettata per ospitare fino a quattro sistemi sottomarini contemporaneamente. Insieme al cavo nascerà un data center neutrale da 10 MW di potenza di picco, con più di 400 rack, standard di disponibilità Tier IV-like e un impianto fotovoltaico da 250 kWp sul tetto per ridurre il PUE e assicurare forniture interamente rinnovabili. La neutralità, sottolinea VDPC, garantisce pari condizioni di accesso a operatori wholesale, OTT, cloud e hyperscaler.
100 milioni per un corridoio paneuropeo
L’investimento complessivo stimato è di 100 milioni di euro: Teset Capital ha formalizzato l’impegno finanziario a inizio 2025, scommettendo sulla crescita esponenziale del traffico dati indotto da AI e servizi cloud di nuova generazione. Il business plan di VDPC prevede contratti di lungo periodo su fibre spente, spettro e capacità illuminata, con un orizzonte di almeno trent’anni.
Perché Sagunto batte Alicante e Valencia
La scelta del porto di Sagunto non è casuale: si trova a metà strada fra Valencia city e Castellón e dispone di spazio sufficiente per futuri ampliamenti. In più, l’area è già collegata alla dorsale in fibra di Axent, con cui VDPC ha siglato un accordo di mutua interconnessione per integrare la tratta marina con le rotte terrestri verso Madrid, Lisbona e, sul fronte italiano, Milano.
Confronto con altri cavi mediterranei
Barracuda non è l’unico progetto a ridisegnare le mappe digitali dell’Europa meridionale. Nel 2024 Nokia e Islalink hanno testato con successo un collegamento a 800 Gbps sulla tratta Crotone–Preveza del cavo Ionian, dimostrando che il Mediterraneo è ormai un laboratorio di innovazione ottica ad altissima velocità.
Allo stesso modo, Meta si prepara a completare Anjana, rotta transoceanica USA–Spagna da oltre 7.000 km che terminerà a Santander e porterà capacità supplementare oltreoceano.
Questi progetti, insieme a Barracuda, disegnano un network a “maglia” che riduce i colli di bottiglia storici, migliora la resilienza e apre la strada a un’ulteriore distribuzione di data center edge sul bacino mediterraneo.
Impatto economico e ambientale
Secondo gli studi di VDPC, il nuovo hub genererà centinaia di posti di lavoro diretti in fase di costruzione e un indotto tecnologico duraturo. La presenza di energia rinnovabile on-site e l’impiego di sistemi di raffreddamento ad alta efficienza dovrebbero mantenere il PUE sotto 1,25, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione dell’industria spagnola dei data center.
Un’opinione (personale) sul futuro digitale della costa valenciana
Da osservatore del settore ritengo che Barracuda sia più di una semplice tratta ottica: rappresenta un cambio di paradigma per la Spagna orientale. I tradizionali punti d’approdo iberici — Bilbao per l’Atlantico e Barcellona per il Mediterraneo orientale — vengono affiancati da un nodo “west-med” capace di attrarre workload di AI, gaming e streaming finora concentrati a Madrid o Marsiglia. L’idea di aggiungere una landing station aperta, pronta a ospitare altri sistemi, mette Sagunto sulla mappa globale dei gateway digitali: un’opportunità da cogliere anche per le PMI locali che puntano all’e-export e per le università che cercano bandwith abbondante per la ricerca.
Conclusione
Se il calendario verrà rispettato, dal 2028 la rotta Sagunto–Genova diventerà la spina dorsale di un corridoio ottico che unisce l’asse Madrid–Milano e, con esso, due delle regioni data-driven più dinamiche d’Europa. Il nome Barracuda — pesce veloce, scattante, nato per muoversi agilmente nel mare aperto — non poteva essere più azzeccato per un’infrastruttura che promette di rendere ancora più fluido lo scambio di dati nel Mare Nostrum.