
Agosto a Budapest profuma di street-food speziato, di riff che galleggiano sul Danubio e – quest’anno più che mai – di spettro radio. Con una line-up che sfiora il mezzo milione di presenze attese, Sziget Festival 2025 ha costretto gli operatori ungheresi a trasformare Óbudai-sziget nel più grande laboratorio 5G a cielo aperto d’Europa.
In queste righe raccontiamo come ci sono riusciti, perché non è semplice portare connettività “da città” su un’isola lunga due chilometri, e cosa significa per noi che, tra un concerto di Charli XCX e un boat party, vogliamo caricare storie in 4K senza perdere la voce al telefono.

La prima mossa l’ha fatta Yettel, confermata partner telco ufficiale. A inizio luglio il gestore ha svelato che un team di trenta ingegneri ha lavorato per due mesi all’installazione di sei nuove base-station – bts temporanee che, nella settimana clou, muovono un traffico dati pari a venticinque volte una media città ungherese. L’obiettivo è servire fino a 80 mila device simultanei, con 5G disponibile nei “nodi caldi” come l’ingresso K-Bridge, la Yettel Colosseum e la main stage area. Il biglietto da visita è Yepp: una promo di dati illimitati gratuita per chi scarica l’app, così nessuno resta a secco di giga a metà set di Kid Cudi.

Nel frattempo Magyar Telekom ha scelto la via “orizzontale”. Dopo aver chiuso il rinnovo di rete l’anno scorso, l’operatore ha raddoppiato la capacità su oltre metà delle sue stazioni e porta outdoor-coverage 5G al 77 % del Paese. Durante la finestra estiva – dal 1 giugno al 31 agosto – ogni cliente, anche pre-pagato, viene automaticamente “promosso” al 5G senza costi extra. Tradotto per Sziget: chiunque abbia uno smartphone recente può agganciarsi ai 3,6 GHz a bassa latenza che spuntano dai tetti delle torri luci dietro il palco. È la differenza fra uploadare un reel da 200 MB in sette secondi invece che in quaranta.

Non c’è festival senza birra ben fresca – e senza pagamenti che filano. Qui entra in scena Festipay, che ha completamente digitalizzato le transazioni con oltre mille terminali Android collegati a un proprio switch e a una campus network privata costruita insieme a Telekom. Il trucco è staccare circa il 10 % della capacità radio dal network pubblico e dedicarla esclusivamente alle casse: se la folla satura le bande “open”, la birra resta comunque a temperatura e il POS non va in time-out. Il risultato? File ridotte e dati di vendita in real time per gli organizzatori.
Rispetto all’edizione 2024, quando Yettel aveva già testato VoLTE roaming in 80 Paesi e una rete dimensionata per 60-80 mila utenti contemporanei, quest’anno salta all’occhio un salto qualitativo più che quantitativo: la reticolazione di slicing logici per servizi critici (pagamenti, sicurezza, streaming ufficiale) e l’uso di edge-computing on site, che abbassa la latenza video sotto i 10 ms e consente alle troupe di Post Malone di mixare multicamera direttamente in cloud. In un contesto dove il pubblico non canta più soltanto – produce contenuti – la rete diventa parte dello spettacolo.
Il regolatore NMHH conferma la bontà dell’investimento: nei test di marzo Yettel si è piazzata prima per velocità media 4G/5G nazionale, con punte di 290 Mbps in downlink e 45 Mbps in up. Sono numeri da fibra ottica, ma wireless, e spiegano perché il festival può permettersi di spingere funzioni come il crowd-mapping in app o il live-shopping del merchandise. Una parte meno visibile (ma essenziale) è la gestione VoLTE: trasferendo le chiamate voce su 4G, gli operatori liberano prezioso spettro per i dati e riducono i drop-call proprio nei momenti delle classiche “ci sentiamo dopo il concerto”.
Da spettatore-tecnico non posso che applaudire: Sziget diventa un case-study su come operare reti dense in scenari ultra-temporanei. Le lessons learned di quest’estate finiranno probabilmente nei progetti di smart-stadium e negli Europei di calcio 2028. Ma c’è un aspetto che, da blogger, mi entusiasma ancora di più: la democratizzazione dell’esperienza. Se visto dal pit o dallo streaming TikTok dello stesso amico, l’evento resta identico: un concerto che vibra senza buffer. In un certo senso, questa è la promessa originaria del 5G – connettere persone e storie in tempo reale – che finalmente viene mantenuta fuori dai comunicati stampa.
Speedtest yettel live

FONTI