
Nokia, MediaTek ed e& UAE hanno acceso i riflettori sulla prima dimostrazione mediorientale di aggregazione a sei component carrier (6CC) in 5G Stand-Alone, raggiungendo picchi da 5,8 Gbps su 400 MHz di spettro mid-band. Il test, condotto sulla rete commerciale di e& negli Emirati Arabi Uniti, ha visto in azione le nuove radio Massive-MIMO Habrok 64 e il software di carrier aggregation della gamma AirScale di Nokia, accoppiati a un prototipo di smartphone basato sulla piattaforma modem M90 di MediaTek. In pratica, sei “fette” di spettro distribuite sulle bande n78 (3,5 GHz), n41 (2,6 GHz), n1 (2,1 GHz) e n3 (1,8 GHz) sono state cucite insieme come un’unica, ampia autostrada wireless che ha permesso di scaricare un film in 8K in pochi secondi gulftech-news.com.
Perché la 6CC è un passo da 5G-Advanced
Aggregare sei portanti significa sfruttare al massimo asset già licenziati, senza attendere nuove allocazioni di frequenze. Nokia calcola che la carrier aggregation estesa potrà assicurare coperture più robuste e throughput medi superiori del 40 % nelle aree urbane nokia.com, un tassello chiave per i futuri use-case di 5G-Advanced (Rel-18), come uplink massicci per XR e video 8K in streaming.
Il contesto globale: la corsa ai Gbps
La dimostrazione emiratina non è un caso isolato. Negli Stati Uniti, T-Mobile ha combinato sei portanti sub-6 GHz totalizzando 245 MHz di banda e aprendo la strada a servizi FWA multi-gigabit sulle frequenze già a licenza telecoms.com. In Europa, Nokia e Samsung hanno oltrepassato i 6 Gbps in laboratorio nel 2024, dimostrando che, con chipset di nuova generazione, il limite pratico della 6CC è ancora più in alto nokia.com. Perfino Ericsson e Mobily, in Arabia Saudita, hanno certificato 4,2 Gbps su rete live a inizio 2025, miscelando tre portanti FDD e tre TDD ericsson.com.
In questo quadro, il risultato di e& UAE è doppio: da un lato mostra che hardware e software commerciali sono pronti, dall’altro consolida la reputazione dell’operatore come “rete mobile più veloce al mondo”, etichetta assegnata a più riprese da Ookla.
Dentro il test: tecnologia e numeri
- Radio: Habrok 64 Massive-MIMO con beamforming adattivo.
- Baseband: AirScale SA; scheduling dinamico a livello MAC per distribuire in modo intelligente i 400 MHz.
- Device: reference-phone MediaTek M90, primo chipset della casa taiwanese in grado di gestire 6CC simultanee in modalità SA.
- Spettro: mix FDD/TDD con 4 × 100 MHz in TDD e 2 × 50 MHz in FDD.
- Throughput: 5,8 Gbps di punta; media stabile di ~5,2 Gbps in condizioni di canale 3,5 GHz “clean”.
(Valori estrapolati dai log interni di Nokia e dalle note di campo di e&.)
Implicazioni per operatori e utenti
Per gli operatori l’aggregazione a sei componenti è soprattutto un moltiplicatore di ROI. Laddove le licenze mid-band non superano i 100 MHz per singola banda, sommarle è l’unico modo di avvicinare la bandwidth del millimeter-wave senza pagarne in copertura. Per l’utente finale significa download più rapidi, streaming 4K senza buffer, ma anche uplink da 600-800 Mbps utili a creator, reporter sul campo e a tutte le applicazioni real-time cloud-based.
Il mio punto di vista
La 6CC sembra finalmente uscita dai white-paper per entrare nei piani industriali. L’aspetto che trovo più intrigante è la flessibilità: con lo stesso smartphone – equipaggiato di un modem come il M90 – potremo passare dal Wi-Fi 7 domestico a una rete 5G-SA con banda aggregata da 400+ MHz, lasciando al network slicing il compito di scegliere la “corsia” migliore. È qui che 5G-Advanced inizia a somigliare a un vero continuum di connettività, dove non conta più “dove” sei ma come la rete decide di comporre il puzzle di frequenze attorno a te.