
Quando Iliad fece capolino nel mercato italiano, il 29 maggio 2018, portò con sé il vento frizzante di chi vuole cambiare le regole del gioco; sette anni dopo, quello stesso spirito pionieristico torna a farsi sentire con Iliadbox Super, la nuova offerta fibra “premium” presentata oggi a Milano nel giorno del compleanno dell’operatore. Nel quartier generale allestito per l’occasione, l’amministratore delegato Benedetto Levi ha ricordato che «l’innovazione non si festeggia, si pratica ogni giorno», chiarendo immediatamente il senso della proposta: elevare la connettività domestica da semplice commodity a piattaforma di servizi avanzati, grazie anche alla prima integrazione italiana di un assistente generativo professionale – Le Chat Pro di Mistral AI – offerto senza costi per i primi sei mesi ai nuovi abbonati fibra.
Il cuore tecnologico di Iliadbox Super è una linea FTTH certificata fino a 5 Gbps in download e 700 Mbps in upload, distribuita da un router Wi-Fi 7 di nuova generazione che l’operatore consegna in comodato d’uso gratuito. In dotazione arrivano anche due extender Wi-Fi – utili a coprire mansarde, taverne e qualunque angolo della casa – più un hotspot 4G con 350 GB mensili, pensato come backup in mobilità. A completare il pacchetto ci sono le chiamate illimitate verso l’Italia e oltre sessanta destinazioni estere, la gestione remota tramite l’app Iliadbox Connect e la protezione di cinque dispositivi con McAfee Multi Access. Il canone è fissato a 34,99 euro al mese, ma scende a 29,99 euro “per sempre” per chi possiede già un’offerta mobile Iliad da almeno 9,99 euro con addebito automatico, in linea con la politica di trasparenza di prezzi che ha da sempre contraddistinto il brand.
Il vero elemento di rottura, però, è Le Chat Pro: la versione professionale dell’assistente di Mistral AI che Iliad include per sei mesi senza sovrapprezzo. Parliamo di un modello linguistico europeo all’avanguardia, capace di generare testi, analizzare documenti complessi o produrre codice e immagini su richiesta, con crittografia avanzata a tutela dei dati. Terminato il periodo promozionale, il servizio si rinnoverà a 18,29 euro mensili, salvo disdetta, ma il messaggio che passa è chiaro: la banda ultra-larga non serve più soltanto a “portare internet”, bensì a spalancare la porta a un ecosistema di funzionalità che migliorano produttività e creatività.
Il matrimonio fra connettività e intelligenza artificiale non è episodico. A febbraio, il gruppo Iliad ha annunciato tre miliardi di euro di investimenti in infrastrutture dedicate all’AI – data center, Gpu e ricerca – coinvolgendo la controllata cloud Scaleway e siglando partnership di peso con Mistral AI. L’operatore francese Free, “cugino” di Iliad Italia, offre già Le Chat Pro per un anno a 15,5 milioni di clienti mobili oltralpe, segno di una strategia europea destinata a fare scuola nel settore telco.
Sul fronte nazionale l’impatto competitivo sarà notevole: Iliad prende un vantaggio concreto mentre i concorrenti ancora testano Wi-Fi 7 in fase pilota e parlano di AI in termini futuribili. Certo, restano interrogativi – dalla copertura reale alla saturazione delle dorsali nei condomìni iper-connessi – ma l’operatore ha già raggiunto 17 milioni di unità immobiliari coperte in fibra e conta di accelerare grazie agli accordi wholesale stipulati con Open Fiber, Fastweb e, più di recente, con la neonata rete di FiberCop.
Da osservatore di lungo corso non posso che apprezzare un approccio che coniuga velocità e concretezza: l’idea di pacchetto “chiavi in mano” – linea top, router di fascia alta, extender, hotspot, antivirus e AI – rende finalmente tangibile il concetto di esperienza digitale completa di cui tanto si discute. Il rischio di overload di servizi esiste, ma Iliad scommette sulla semplicità del suo modello “per sempre senza sorprese” per tenere a bada la complessità. Personalmente spero che questa mossa costringa l’intero mercato a rimettere al centro il valore d’uso della connessione, più che il puro prezzo al gigabit.
Guardando al futuro, la convergenza fra telco e AI apre scenari intriganti: reti che allocano banda in tempo reale in base al carico predittivo, assistenti che configurano la smart-home senza intervento umano, servizi di tele-assistenza sanitaria resi possibili dalla bassa latenza della fibra. Iliad ha messo un piccolo tassello, ma la partita si giocherà su ecosistemi aperti e interoperabili. Se l’operatore riuscirà a mantenere la trasparenza dei primi anni anche in questo nuovo mondo iper-denso di funzionalità, potrebbe trasformare quel soffio di rivoluzione del 2018 in un vento capace di ridisegnare il concetto stesso di connettività domestica.
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