Alcuni giorni fa, ARPA Friuli-Venezia Giulia ha pubblicato i dati relativi alla prima rilevazione a livello italiano delle emissioni di campi elettromagnetici delle reti 5G ad oggi attive, in un momento storico che vede i social network proliferare di fantomatici “esperti” in materia. I risultati hanno evidenziato che i valori di campo elettrico sono sempre inferiori ai 6 V/m, considerato dal legislatore come soglia di attenzione e obiettivo di qualità per questo tipo di emissioni.
Non solo: il confronto fra misurazioni “di fondo” (ovvero prima dell’installazione dell’impianto) e “post-operam” nell’area degli impianti hanno restituito valori compresi nel range 0,3-1 V/m, quindi molto inferiori al limite di 6 V/m sopracitato.
Pertanto, non possiamo che rassicurare i nostri utenti: l’impatto del 5G, ad oggi, è molto basso, se non quasi nullo, vista anche la scarsità di dispositivi che supportano tale tecnologia.
È opportuno ricordare che le Agenzie regionali verificano periodicamente tali livelli di emissioni. La normativa italiana, molto stringente, punisce qualsiasi superamento dei massimi che, ricordiamo, sono fra i più bassi al mondo in ambito urbano: in Inghilterra, Giappone e USA si arriva a limiti di 61 V/m, oltre dieci volte i nostri valori.
Questi dati – rassicuranti e, soprattutto, con una base scientifica – non faranno certamente piacere alle orde di cospirazionisti che vedono nel 5G uno strumento nocivo della libertà e della salute umana, diffondendo notizie false e senza fondamenti. Come sempre, invitiamo i lettori a verificare tutte le notizie che circolano in rete, in particolare su alcuni social network, prediligendo fonti ufficiali e dimostrabili empiricamente.
Vi aspettiamo sul forum di WindWorld.org per discuterne insieme!
Fonte: ARPA FVG