
Il periodo dei primi nove mesi del 2025 si è chiuso con emozioni contrastanti per ZTE, il gigante cinese delle telecomunicazioni e dell’ICT. Sebbene i ricavi continuino a crescere — raggiungendo i 100,52 miliardi di RMB (circa 14,5 miliardi di dollari), con un incremento dell’11,6% rispetto allo scorso anno —, il profitto netto subisce un brusco rallentamento, segnando -32,7% su base annua e un vero crollo dell’88% solo nel terzo trimestre. Un segnale che l’onda lunga degli investimenti in 5G all’interno della Cina va, almeno per ora, esaurendosi, mentre all’estero il vento soffia ancora a favore.
Da una prospettiva globale, ZTE rimane un leader indiscusso nel mercato dei dispositivi 5G (Fixed Wireless Access e Mobile Broadband), con una quota mondiale che la pone davanti a tutti i competitor da quattro anni consecutivi, e una crescita delle spedizioni su scala globale del 38% rispetto all’anno scorso. Un dato che testimonia come la corsa all’innovazione e all’espansione non si sia fermata, anche se il quadro domestico appare meno brillante.
Ma la vera “spinta innovativa” di ZTE si vede nei segmenti più avanzati, come quello della computazione: qui i ricavi sono cresciuti del 180%, arrivando a rappresentare un quarto del totale aziendale. Governo e imprese trainano ulteriormente, con incrementi del 130% nell’acquisizione di soluzioni tecnologiche, mentre il settore consumer mantiene una buona tenuta.
Questo cambiamento del “mix” dei ricavi – più peso alle soluzioni di calcolo, meno ai servizi operatori che in passato garantivano margini superiori – mette sotto pressione la redditività a breve termine. Nonostante ciò, ZTE investe come mai prima: ben 17,8 miliardi di RMB destinati alla ricerca e sviluppo in questi nove mesi, una vera scommessa sull’intelligenza artificiale e l’integrazione tra reti, cloud, hardware e software.
Da segnalare anche la strategia di diversificazione internazionale: se la Cina rallenta con il suo ciclo di investimenti nel 5G, ZTE colma il gap puntando su nuovi mercati, dall’America Latina al Nord Africa, dove la digitalizzazione accelera e la domanda di AI e soluzioni di computing sale costantemente.
Persino il segmento “Home & Personal Devices” si evolve con successo, tra dispositivi cloud, soluzioni per la smart home basate sull’intelligenza artificiale, nuovi smartphone e terminali Wi-Fi capaci di adattarsi ai modelli di vita “mobile first” dei consumatori più giovani. E, ancora, i nuovi server e storage e le “all-in-one” AI per le aziende, già utilizzate nei settori dell’istruzione, finanza, sanità e automotive.
Sul fronte azionario, il mercato reagisce con nervosismo – il titolo ZTE perde oltre il 10% dopo la pubblicazione dei conti, toccando -10,67% alla Borsa di Hong Kong. Una flessione significativa che rispecchia la transizione interna e la mutata struttura dei ricavi.
Ciò che emerge, dunque, non è il crollo di un colosso, ma il momento di svolta di una multinazionale costretta a reinventarsi: dal modello classico delle telco, alle soluzioni all’avanguardia per l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione globale. Un cambiamento che genera, nel breve, qualche sofferenza di bilancio, ma che proietta ZTE tra i protagonisti della “nuova infrastruttura” digitale, capace di unire reti, calcolo intelligente, cloud e smart living.
Cosa potrà riservare il futuro? Il quadro internazionale sembra più stabile e ricco di potenzialità; la Cina, complice una maggiore cautela nell’investimento sulle reti 5G, riduce le certezze di crescita. In cambio, ZTE rilancia su AI, computing e smart devices, sognando un mondo dove la tecnologia disegni esperienze sempre più personalizzate e inclusive.
Pensiero personale
Da osservatore appassionato, il percorso di ZTE offre una lettura utile sulla capacità di adattamento delle grandi aziende tech orientali. Dove altri si rifugiano nella conservazione, ZTE scommette sulle tecnologie del futuro e sulle partnership globali. La strategia di puntare forte sull’intelligenza artificiale è rischiosa, specie quando il “core business” storico rallenta, ma può fare la differenza tra chi si limita a gestire il presente e chi mira a evolvere.
La grande incognita? La rapidità e qualità con cui ZTE saprà tradurre le sue innovazioni in profitti, stabilità finanziaria e leadership tecnologica vera, non solo di facciata. In una fase dove le scommesse su AI, cloud e smart living sono all’ordine del giorno, solo chi unisce visione a capacità esecutiva riuscirà a imporsi: e ZTE, in questo senso, ha tutte le carte per giocare da protagonista.