
Quando parliamo di efficienza energetica nelle telecomunicazioni, spesso citiamo grandi dichiarazioni di intenti e target di sostenibilità fissati a dieci anni di distanza. Oggi, invece, possiamo finalmente raccontare un progetto che esce dai PowerPoint per entrare in funzione su migliaia di siti radio reali: Vodafone Ukraine ha implementato la piattaforma Huawei PowerStar 2.0 su oltre 6.000 stazioni base del Paese, con risultati di risparmio già misurabili nei primi trenta giorni di attività.Telecompaperdev.ua
Cos’è PowerStar 2.0
PowerStar è una suite di algoritmi di gestione energetica nata nei laboratori Huawei nel 2018 e aggiornata alla versione 2.0 presentata al Global Mobile Broadband Forum del 2021. La logica di fondo è “bit-driven watt”: la rete analizza in tempo reale traffico, canali e bande radio e, quando possibile, porta in deep-sleep interi moduli RF in poche millisecondi, senza degradare gli indicatori di qualità. Con l’edizione 2.0 si aggiunge una quarta dimensione di risparmio – il controllo della potenza – che, in scenari tipici, può spingere la riduzione dei consumi oltre il 25 %.huawei
Il progetto ucraino
L’adozione nella rete di Kyiv e delle altre principali città è arrivata in un periodo tutt’altro che semplice: dalla fine del 2023 il Paese fa i conti con crisi energetiche cicliche e black-out programmati. Proprio qui PowerStar 2.0 ha dimostrato il suo valore: nel primo mese, con 6.000 siti convertiti, l’operatore ha registrato un taglio medio dei consumi del 6,5 %, pari a oltre 12 MWh risparmiati ogni giorno.dev.ua
«Ogni chilowattora guadagnato si trasforma in minuti preziosi di autonomia su batterie e generatori quando la rete elettrica va giù» — ha spiegato Evgeniy Frunza, CTO di Vodafone Ukraine, sottolineando come la continuità del servizio sia diventata una questione di resilienza civile oltre che di business.
Dietro le quinte: AI e data center locali
Per evitare qualsiasi criticità di sicurezza, l’intero flusso di telemetria viene processato all’interno del perimetro di Vodafone Ukraine: Huawei ha installato server dedicati nei data center nazionali, dove i modelli di machine learning elaborano carico di rete, quality-of-service e status energetici in tempo quasi reale. Il risultato? Un ciclo di ottimizzazione che si regola da solo, adattandosi ai picchi serali di streaming ma anche ai lunghi intervalli notturni in cui bastano pochi carrier per coprire la domanda.
Un tassello di una strategia più ampia
L’adozione di PowerStar non è un fulmine isolato. Fa parte del programma Active Energy Efficiency che il gruppo Vodafone porta avanti dal 2021 e che ha già fruttato riduzioni fino al 20 % in altri mercati europei, grazie anche alla piattaforma hardware “0 Bit 0 Watt”.LinkedIn
In parallelo, Vodafone Ukraine sta estendendo il backhaul in fibra e l’alimentazione fotovoltaica su stazioni remote, abbattendo le perdite da apparati legacy e riducendo l’uso di gruppi elettrogeni diesel.
Impatto economico e ambientale
- Capex vs. Opex – L’investimento iniziale riguarda soprattutto licenze software e server: il payback, stando ai dati interni, è inferiore a 18 mesi grazie ai risparmi sulla bolletta elettrica (che in Ucraina ha subito rialzi a doppia cifra nell’ultimo anno).
- Emissioni – A 12 MWh al giorno, si evitano circa 3.800 t di CO₂ l’anno, l’equivalente di 1.600 auto a benzina su strada.
- Service experience – I drive-test post-implementazione non hanno rilevato peggioramenti di throughput o latenze: l’AI decide in pochi secondi se riattivare un carrier quando la curva di traffico sale, garantendo KPI stabili.
Confronto con altri operatori
Molti competitor hanno scelto approcci simili, ma spesso limitati a funzioni statiche come la disattivazione notturna di singole frequenze. La forza di PowerStar 2.0 è la granularità: interviene non solo sul carrier, ma sul simbolo e persino sul singolo canale. Ciò rende la soluzione particolarmente interessante per reti multi-layer (2G/3G/4G/5G) dove la complessità è elevata e le opportunità di taglio energetico si moltiplicano.
Il mio punto di vista
Come ingegnere che ha passato notti a monitorare BTS rumorose e assetate di watt, vedo tre punti di svolta:
- Software e AI prima dell’hardware – È confortante notare che l’efficienza non richiede sempre sostituire apparati: un buon algoritmo può spremere valore dall’infrastruttura esistente.
- Resilienza by design – In Ucraina il risparmio non è un nice-to-have ecologico, ma un requisito di sopravvivenza di rete. PowerStar mostra come sostenibilità e continuità del servizio possano (e debbano) andare a braccetto.
- Scalabilità – Nulla vieta a Vodafone di esportare il modello in filiale 5G Stand-Alone italiana, dove la componente energetica pesa sempre di più nei costi operativi—e nelle bollette degli utenti finali.
Conclusioni
PowerStar 2.0 dimostra che la sostenibilità nelle TLC può essere rapida, misurabile e, soprattutto, compatibile con l’evoluzione verso il 5G. Resta da vedere quanto velocemente altri operatori dell’Est Europa (e non solo) seguiranno l’esempio. Intanto Vodafone Ukraine si gode un network più leggero, un bilancio elettrico più sano e una piccola ma concreta spinta verso la carbon neutrality del settore.