
Vodafone non si accontenta più di «tenere la posizione» nel mercato UK: vuole scalare la vetta della copertura mobile e giocarsi fino in fondo la partita del 5G standalone. A dirlo non è solo l’amministratore delegato Margherita Della Valle, ma anche il budget: 1,5 miliardi di sterline in un solo anno – il primo tassello di quel maxi-impegno da 11 miliardi promesso alla Competition and Markets Authority per ottenere il via libera alla fusione con Three UK. totaltele.comMobile Europe
Un investimento che fa da apripista alla “MergeCo”
L’annuncio arriva a poche settimane dalla decisione definitiva della CMA, che lo scorso dicembre ha dato luce verde al matrimonio Vodafone-Three subordinandolo a vincoli comportamentali e a un ambitievole piano d’investimenti che assicuri il 99 % di copertura popolare entro il 2034. ReutersClifford Chance Nel nuovo scenario la MergeCo conterà circa 28 milioni di utenti mobili e il maggiore portafoglio spettrale del Paese, un asset chiave per portare il 5G SA anche nelle aree rurali dove la concorrenza fatica a giustificare il ritorno economico.
Dove andranno i soldi
Secondo i documenti finanziari FY25 presentati agli investitori, il grosso del budget 2025 sarà destinato a: Vodafone Investors
- Upgrade delle macro-celle in banda 3,5 GHz e 700 MHz, con l’adozione di Massive MIMO di ultima generazione.
- Backhaul in fibra e IP/MPLS: la densificazione radio impone capacità multi-gigabit fino ai data-center edge.
- Reti core 5G SA con funzioni containerizzate, pronte a integrare anche la rete Three in modalità multi-vendor.
- Progetti Open RAN in partnership con NEC e Samsung su cluster suburbani, per ridurre i costi di roll-out e favorire la concorrenza nella supply chain.
Numeri di bilancio e contesto europeo
L’investimento arriva in un anno dai contorni agrodolci: ricavi 2024-25 a €37,4 miliardi (+2 %) e service revenue in crescita del 5,1 %, ma perdita operativa di €400 milioni complice una svalutazione da €4,5 miliardi in Germania e Romania. Mobile Europe Il Regno Unito, invece, ha brillato con un +4,5 % di ricavi da servizi; segno che la strategia di alzare i prezzi in cambio di una customer experience migliore – dal Wi-Fi garantito ai pacchetti entertainment integrati – inizia a pagare.
Nel frattempo Vodafone sta tagliando i rami meno redditizi: la cessione delle operazioni spagnole a Zegona e dell’intera Vodafone Italia a Swisscom ridurrà il debito netto e consentirà di concentrare le risorse sui “mercati di crescita”, fra cui proprio il Regno Unito. Financial Times
Cosa cambia per gli utenti UK ?
- Velocità e latenza – L’upgrade a 5G SA su spettro dedicato promette download reali oltre 1 Gbps e risposte inferiori ai 10 ms, pre-requisito per gaming cloud, AR/VR e veicoli connessi.
- Affidabilità indoor – Il refarming della banda 700 MHz (ex DTT) garantirà segnale più stabile in casa e in metropolitana.
- Tariffe convergenti – Con la fusione, Vodafone potrà combinare le offerte FWA 5G di Three con la propria rete in fibra: aspettatevi bundle “mobile + home” più aggressivi.
Uno sguardo critico
Da osservatore non posso ignorare che la pioggia di sterline arriva a valle di una maxi-fusione che riduce i player mobili da quattro a tre. La CMA ha preferito condizioni comportamentali (copertura, prezzi wholesale) a uno spezzatino degli asset: scelta coraggiosa in un Paese che, negli ultimi dieci anni, ha usato spesso il bisturi per salvaguardare la concorrenza. Se Vodafone manterrà le promesse di investimento e la qualità di rete aumenterà davvero, l’operazione sarà un esempio di come “meno ma più forti” possa funzionare. In caso contrario, il rischio è di trovarsi con un oligopolio lento e prezzi in salita. Il 2025 sarà il banco di prova.