
Quando parliamo di 5G pensiamo subito a smartphone velocissimi e a film in streaming senza buffering. Telefónica, invece, in questi giorni ci sta ricordando che la quinta generazione mobile è, prima di tutto, un abilitatore di servizi che finora erano semplicemente impossibili. In Andalusia, durante la Romería del Rocío, l’operatore spagnolo ha acceso i riflettori su un progetto pionieristico di Drone-in-a-Box: vere e proprie “casette” robotizzate che ospitano, ricaricano e fanno decollare in autonomia droni connessi in 5G Standalone (SA).
Il “nido” principale è stato installato nel Puesto de Mando Avanzado di Villamanrique de la Condesa (Siviglia), in una posizione strategica lungo il percorso dei pellegrini. Da lì gli aeromobili – una soluzione firmata Nokia Drone Networks – decollano, sorvolano i sentieri sabbiosi e trasmettono in tempo reale video HD e telemetria al personale di protezione civile. La latenza bassissima del 5G SA e il network slicing (corsie preferenziali di rete riservate ai droni) fanno il resto, garantendo immagini fluide anche quando migliaia di smartphone intasano le celle durante la festa. telefonica.eseuropapress.es
Dietro questa dimostrazione c’è un obiettivo pratico: coordinare la sicurezza di migliaia di romeri senza dover far alzare elicotteri costosi o presidiare ogni metro di percorso. I droni effettuano missioni programmate di sorveglianza oppure decolli on-demand, reagendo a segnalazioni in tempo (quasi) reale. Gli operatori della Agencia de Emergencias de Andalucía possono così valutare istantaneamente incendi boschivi, code di carretti o eventuali emergenze mediche. lavanguardia.com
A detta di Joaquín Segovia, direttore del Territorio Sur di Telefónica España, il 2025 segna un punto di svolta: la normativa europea U-Space permette finalmente voli BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) più complessi e, soprattutto, la rete 5G è matura per supportarli. Telefónica ha colto l’occasione per mostrare che è già pronta, grazie anche alla collaborazione pubblico-privata con la Junta de Andalucía. europapress.es
Questa non è un’iniziativa isolata: al Mobile World Congress 2025 di Barcellona l’operatore aveva presentato una demo che combinava Open Gateway APIs, intelligenza artificiale e droni autonomi per trasporto medico, prevenzione incendi e inventario di magazzino. L’idea è offrire un servizio “Drones-as-a-Service” chiavi in mano: Telefónica si occupa di nidi, manutenzione, permessi di volo e, naturalmente, connettività. telefonica.com
Un passo oltre la demo
Osservando questa sperimentazione dal vivo mi colpiscono due aspetti. Primo: il 5G sta finalmente abbandonando la fase “gadget” per diventare infrastruttura critico-operativa. Secondo: la scelta di un contesto reale, affollato e logisticamente complicato come El Rocío ha un valore di prova sul campo inestimabile. Se il sistema regge qui, tra sabbia, calore e migliaia di device connessi, può funzionare in porti industriali, linee ferroviarie o vaste tenute agricole.
Da tecnico, vedo margini interessanti sull’integrazione con piattaforme di edge computing: spostare l’analisi video (riconoscimento incendi, calcolo densità di folla) sull’edge della rete ridurrebbe ulteriormente la latenza e libererebbe banda verso il core. Telefónica, che già parla di API di “Population Density” e “Dynamic Airspace Connectivity”, potrebbe diventare broker di servizi U-Space per terze parti.
Il test di El Rocío dimostra che, con infrastrutture robuste e un quadro regolatorio adeguato, i droni possono passare dallo stadio di “giocattolo hi-tech” a pilastro dei servizi critici. Telefónica ha scelto un palcoscenico impegnativo e una soluzione tecnologicamente solida: 5G SA, network slicing e nidi autonomi. Se l’esperimento verrà esteso – e tutto fa pensare che sarà così – l’Andalusia potrebbe diventare il laboratorio europeo più caldo per l’aviazione senza pilota connessa. La strada è aperta: ora tocca a enti locali, agricoltori, industrie e start-up salire a bordo.