20 maggio 2025
La mattina di lunedรฌ 19 maggio, con un filing alla borsa di Auckland (NZX), Spark New Zealand ha ufficializzato un accordo pluriennale che trasferisce a Nokia la gestione quotidiana della propria infrastruttura di rete nazionale. ร la tappa piรน recente โ e forse la piรน ambiziosa โ della trasformazione del modello di delivery tecnologica dellโoperatore kiwi.

Che cosa prevede lโintesa
In base allโaccordo, sarร Nokia a monitorare h 24 la rete di accesso, trasporto e core, occupandosi del supporto operativo e della risoluzione dei guasti di primo livello. Spark conserverร perรฒ tutte le leve strategiche: dalla pianificazione evolutiva della rete 5G (e futura 6G) allโingegneria del design, fino al coordinamento degli incidenti critici. In altre parole, il โcervelloโ resta in casa Spark, mentre le โbracciaโ operative passano a un partner globale con maggiore scala economica.
Perchรฉ lโAI รจ il vero collante dellโaccordo
Oltre a garantire presidio operativo, Nokia metterร a disposizione una suite di strumenti di intelligenza artificiale e machine learning che consentiranno di spostare la manutenzione da reattiva a predittiva. Lโobiettivo dichiarato รจ duplice: ridurre i costi di esercizio e, allo stesso tempo, prevenire i disservizi grazie a un monitoraggio proattivo della qualitร di servizio.
Un nuovo Network Operations Centre e le ricadute occupazionali
Per assicurare competenze locali, il vendor finlandese aprirร un Network Operations Centre (NOC) in Nuova Zelanda, che si affiancherร ai suoi hub internazionali. Il ridisegno organizzativo coinvolge circa 180 addetti Spark alle operazioni di rete: potranno candidarsi per un centinaio di posizioni nel nuovo NOC oppure essere ricollocati internamente.
Secondo le informazioni raccolte da Reseller News, il confronto con i sindacati รจ giร iniziato e il numero delle posizioni effettivamente create da Nokia (circa 100) non coprirร integralmente gli attuali organici Spark, lasciando presagire un saldo occupazionale negativo.
Un rapporto che affonda le radici nel 2019
La scelta di Nokia non sorprende gli osservatori: dal 2019 il gruppo europeo รจ il principale fornitore di infrastruttura mobile di Spark, ruolo assunto dopo lo stop del governo neozelandese ai piani dellโallora partner Huawei. Lโaccordo di oggi consolida dunque una relazione giร collaudata sul campo.
Il tassello mancante del programma SPK-26 Operate
Il trasferimento delle attivitร operative rientra nello โSPK-26 Operate Programmeโ, con cui Spark punta a tagliare 80โ100 milioni di dollari neozelandesi di costi netti nel FY 2025 e a generare benefici annui fino a 140 milioni di dollari entro il 2027. La leva, ancora una volta, รจ lโautomazione di processi tradizionalmente labour-intensive.
Prospettive e possibili ricadute sul mercato
Efficienza sui costi: affidare il โday-to-dayโ a un partner globale permette a Spark di spalmare OPEX su economie di scala che in un mercato di cinque milioni di abitanti non sarebbero raggiungibili in proprio. Qualitร dellโesperienza: se la manutenzione predittiva manterrร le promesse, i clienti residenziali e business dovrebbero beneficiare di una minore incidenza di fault e tempi di ripristino piรน rapidi. Competizione tra vendor: con questo contratto Nokia rafforza il suo presidio in Oceania, area dove Ericsson e โ in mercati meno regolati โ Huawei si contendono contratti di managed services simili.Lโaccordo con Nokia non รจ soltanto una mossa tattica per ridurre i costi operativi: รจ la traduzione industriale di una visione in cui lโAI diventa parte integrante dellโossatura di rete. Se Spark riuscirร a migrare senza intoppi processi, persone e piattaforme, la Nuova Zelanda potrebbe diventare un caso da manuale di gestione โAI-firstโ delle reti telecom nella regione Asia-Pacifico.