
Il 15 luglio 2025 Rogers Communications ha segnato un nuovo “primo” nella storia delle telecomunicazioni canadesi: il lancio di Rogers Satellite, il servizio che collega direttamente gli smartphone a satelliti in orbita bassa (LEO) e che promette di coprire 5,4 milioni di km², più del doppio di qualsiasi altro operatore nazionale. Il debutto parte in beta gratuita – per ora limitata a SMS e text-to-911 – ma entro l’autunno si espanderà a voce, dati e servizi d’emergenza completi, restando incluso senza sovrapprezzo nel pacchetto Ultimate o a 15 dollari al mese per tutti gli altri clienti.About Rogers
Perché conta davvero
Solo il 18 % del territorio canadese è oggi coperto da reti terrestri. Dalla tundra artica alle vallate delle Rockies, ci sono comunità, lavoratori, turisti e perfino soccorritori che ancora affidano la propria sicurezza a radio VHF o a costosi telefoni satellitari dedicati. Con Rogers Satellite il telefonino che portiamo in tasca diventa, letteralmente, un telefono satellitare: basta la visuale del cielo perché il layer spaziale prenda il posto della rete 4G/5G terrestre.CityNews Calgary
Come funziona il “ponte” tra spettro mobile e satelliti LEO
Il trucco è nell’accoppiata fra lo spettro nazionale di Rogers (bande 4G e 5G già supportate dai terminali in commercio) e i satelliti Starlink di SpaceX. L’accordo era stato siglato nell’aprile 2023 e include anche i nano-satelliti di Lynk Global per i test preliminari.About RogersReuters Ogni satellite agisce come una maxi-torre radio a 550 km di quota, instrada il traffico a una stazione gateway e lo consegna alla rete core di Rogers. Sul telefono, invece, compare semplicemente il nome Rogers Satellite accanto alle barre di segnale: nessuna antenna esterna, nessuna SIM speciale.
Un tassello di una corsa globale
Il Canada non è un caso isolato. Negli Stati Uniti AT&T e AST SpaceMobile hanno già trasmesso una videochiamata su rete Band 14 dalla costellazione BlueBirdAT&T Newsroom mentre Vodafone, in Galles, ha mostrato il primo video-call europeo da smartphone standard via satellite grazie alla stessa AST SpaceMobile.The Verge T-Mobile USA testerà a breve il servizio Direct-to-Cell di Starlink, in Nuova Zelanda One NZ partirà entro l’anno, e in Australia Optus segue la stessa strada.Wikipedia Tutti inseguono un obiettivo comune: chiudere per sempre le “zone d’ombra” geografiche e trasformare il telefono di tutti i giorni nell’anello finale di una dorsale ibrida terra-spazio.
Sicurezza pubblica e inclusione digitale
Rogers ha scelto di enfatizzare l’impatto sul public safety: BC Search & Rescue e la SAR Association of Alberta salutano la possibilità di inviare un SMS di emergenza dal backcountry senza hardware dedicato; la Northwestern Ontario Municipal Association parla di “passo cruciale per ridurre il digital divide”.About Rogers È un punto spesso sottovalutato: nelle province settentrionali la copertura terrestre non è economicamente sostenibile e la connessione via satellite può letteralmente salvare vite, oltre a sbloccare opportunità scolastiche, sanitarie e turistiche.
Il modello di pricing
La beta gratuita durerà fino a ottobre 2025. Poi:
- Utenti Ultimate Plan – Inclusione automatica senza costi.
- Altri clienti – 15 CA$/mese, con sconto di 5 CA$/mese per chi avrà partecipato alla beta nei primi 12 mesi.About Rogers
Se rapportato al canone di un tradizionale telefono Iridium o Inmarsat (spesso oltre 60 € mensili più costi a consumo), l’offerta di Rogers appare aggressiva. Resta da capire come verrà gestito il traffico dati: Starlink prevede un throughput di 2-4 Mbit/s per cella in modalità testo, che dovrà crescere di ordini di grandezza per supportare video e applicazioni IoT avanzate.
Uno sguardo critico
Come blogger mi chiedo se la narrativa “copertura 2,5 × superiore” non meriti un asterisco: la superficie dichiarata include vaste aree poco popolate, dove il costo-beneficio di una rete terrestre sarebbe comunque difficile da giustificare. La sfida vera sarà offrire qualità di servizio (latenza, jitter) sufficiente per chiamate VoLTE o sessioni dati mission-critical, specie nei mesi invernali con elevate scintillazioni ionosferiche nelle alte latitudini. Ma come primo passo – e visto il track record di Starlink nel broadband residenziale – il progetto ha basi solide.
Che cosa succede ora
Rogers testerà il throughput in collaborazione con università e gruppi di protezione civile durante l’estate. Se i risultati saranno all’altezza, potremmo assistere già nel 2026 a una convergenza completa fra rete 5G terrestre e copertura spaziale, con hand-over trasparenti che faranno sembrare l’assenza di segnale un ricordo del passato. È la stessa visione che guida AT&T, Vodafone e, più in generale, l’evoluzione del 3GPP Release 19 che formalizzerà lo NTN NR.