
Il caldo di Riyad non impensierisce le onde radio, ma i muri degli edifici sì. È qui che entra in gioco la nuova sperimentazione “indoor 5G SA” condotta da Nokia insieme alla Communications, Space & Technology Commission (CST), all’operatore neutrale ACES NH e ai due carrier Mobily e Zain KSA. Per la prima volta in Arabia Saudita – e, a detta di Nokia, nel mondo arabo – tutti i gestori mobili possono servire gli utenti dentro gli edifici usando la stessa infrastruttura e lo stesso spettro condiviso a 4,0-4,1 GHz. Il risultato? Copertura più robusta, costi tagliati di oltre il 60 % e un’impronta energetica decisamente più leggera. RCR Wireless News

Come funziona la magia — e perché è diversa da un DAS tradizionale
Il cuore tecnologico è la radio “Shikra” di Nokia abbinata al software MOCN (Multi-Operator Core Network). In pratica, la stessa piccola cella – grande poco più di una scatola da scarpe – ospita simultaneamente i core network di Zain, Mobily e in futuro anche di stc. Dove prima servivano tre (o quattro) antenne, tre alimentazioni e altrettante licenze di spettro, ora basta un singolo punto di accesso. Ciò elimina il cablaggio ridondante tipico dei sistemi DAS, riducendo lo spazio tecnico nei vani ascensore e nei controsoffitti – un dettaglio che gli ingegneri di facility management apprezzeranno parecchio. RCR Wireless Newszawya.com
Quanto si risparmia davvero?
Secondo i calcoli congiunti di Nokia e ACES NH, già certificati dallo Small Cell Forum, l’uso di spettro “greenfield indoor” (solo 5G, senza ancora aggancio 4G) permette di abbattere fino al 47 % dei costi addizionali legati all’ancoraggio LTE. In soldoni, un centro commerciale di medie dimensioni può aspettarsi di rientrare dell’investimento in metà tempo rispetto a un DAS multi-operatore tradizionale. thefastmode.com
Perché proprio la banda 4,0-4,1 GHz?
La CST ha riservato questo segmento mid-band per progetti di innovazione condivisa. Non richiede gara d’asta, ma un’autorizzazione “light-touch” che dura finché il progetto porta benefici pubblici. È uno spiraglio normativo che ricorda il CBRS statunitense, ma cucito su misura per i mega-progetti sauditi: da NEOM agli hub logistici lungo la Vision 2030. The Critical Communications Review
Effetti collaterali positivi: meno CO₂, più concorrenza
Il modello neutral-host allunga la vita delle batterie UPS, riduce il numero di condizionatori di rete e, soprattutto, slega la concorrenza degli operatori dalla duplicazione fisica dell’hardware. In un Paese in cui tre quarti della popolazione trascorrono oltre l’80 % del tempo in ambienti climatizzati, portare il 5G SA indoor significa poter lanciare servizi AR/VR, tele-medicina e gemelli digitali senza temere il “black-out di corridoio”.
E qui aggiungo un pensiero personale: l’infrastruttura condivisa è la vera “killer app” del 5G. Senza di essa continueremmo a riempire i tetti di antenne fotocopia, esponendo i telco a capex insostenibili. La sperimentazione saudita dimostra che la partita si può vincere giocando in squadra, anche in mercati altamente competitivi.
La roadmap: cosa succede dopo il PoC
- Commercializzazione 2026 – ACES NH prevede di equipaggiare 30 edifici strategici tra Riyad, Gedda e la Regione Orientale già entro metà 2026.
- Apertura a reti private – la stessa piattaforma potrà ospitare slice privati per manifattura, oil & gas e smart logistics, integrando reti 5G stand-alone dedicate con latenza sotto i 5 ms. Intelligent CIO
- Integrazione Wi-Fi 7 – Nokia sta testando un controller unificato che gestisce hand-off trasparente tra Wi-Fi 7 indoor e 5G SA per applicazioni ad altissima densità.
Uno sguardo al contesto globale
Nokia non è nuova a progetti di condivisione: in Finlandia ha modernizzato la rete di Elisa per scenari identici, benché in banda 3,5 GHz e con un modello di sharing passivo. RCR Wireless News In Giappone, invece, la stessa azienda sta sperimentando il 7 GHz per 6G con SoftBank: segno che la casa di Espoo punta a un portafoglio di soluzioni “spectrum-agnostic”. RCR Wireless News