Mediobanca e Intermonte plaude agli emendamenti al Ddl Concorrenza. Le due banche d’affari ritengono infatti che la misura possa sostenere il settore delle telecomunicazioni, ponendo fine alla guerra dei prezzi tra i grandi operatori e i low cost.
Le associazioni dei consumatori non sono compatte:Adiconsum teme che il divieto delle offerte differenziate possa portare a un aumento dei prezzi e a un rallentamento degli investimenti nelle reti, mentre Udicon e Unione nazionale consumatori lo ritengono un passo positivo verso una concorrenza più equa.
Mediobanca e Intermonte hanno espresso il loro sostegno agli emendamenti al Ddl Concorrenza che puntano a stoppare la pratica del cosiddetto “operator attack”.
In una nota, le due banche d’affari hanno affermato che “gli emendamenti si basano su una relazione dell’Antitrust, che sostiene che questo tipo di comportamento ostacola la concorrenza e causa barriere all’ingresso del mercato”.
“Come abbiamo segnalato più volte in passato, riteniamo che sia giunto il momento di adottare misure che possano sostenere il travagliato settore delle telecomunicazioni”, hanno aggiunto. “Nonostante i commenti che suggeriscono dinamiche di mercato meno competitive, negli ultimi mesi abbiamo rilevato un’intensa attività sotto la linea: riteniamo che qualsiasi misura che possa impedire agli operatori di essere eccessivamente aggressivi possa risultare in un allentamento della pressione sul settore, rappresentando una buona notizia”.
L’Associazione dei consumatori Adiconsum, invece, ha espresso preoccupazione per le conseguenze del divieto delle offerte differenziate.
In una nota, l’associazione ha affermato che “il divieto delle offerte differenziate per chi proviene da operatori low cost porterebbe ad una diminuzione della concorrenza e ad un abbassamento dei costi, con una riduzione dei margini di guadagno, impedendo quindi alle compagnie di procedere a quegli investimenti necessari per il miglioramento della rete, ancora purtroppo deficitaria in molte aree, rallentando lo sviluppo del 5G e il processo di digitalizzazione di cui ha tanto bisogno il sistema Italia”.
Al contrario, Udicon e Unione nazionale consumatori hanno espresso il loro pieno sostegno alle iniziative della maggioranza.
In una nota, Udicon ha affermato che “gli emendamenti proposti al Ddl Concorrenza pongono fine all’operator attack, assicurano prezzi uniformi per tutti i clienti, indipendentemente dall’operatore di provenienza e rappresentano un progresso significativo verso una concorrenza più equa nel settore della telefonia mobile”.
“Questa pratica dannosa e discriminatoria verso i consumatori ha ostacolato lo sviluppo di nuovi operatori e ridotto notevolmente la concorrenza”, ha aggiunto. “La vera concorrenza del mercato è quella trasparente, non quella fatta di offerte ad hoc per pochi”.
Anche l’Unione nazionale consumatori ha concordato con la misura, affermando che “ben vengano le offerte personalizzate che grazie a prezzi convenienti portano vantaggi per i consumatori e una sana concorrenza, ma no a discriminazioni sulla base dell’operatore di provenienza”.
“Sfruttare la propria posizione dominante nel mercato per tentare di far fuori operatori magari nuovi, non aumenta la concorrenza ma la riduce”, ha evidenziato il presidente Massimiliano Dona.
La questione è ancora in fase di discussione e non è chiaro se gli emendamenti verranno approvati. In caso affermativo, la misura entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.