
Secondo un recente rapporto della GSMA, associazione globale che rappresenta gli interessi degli operatori mobili, i prezzi elevati dello spettro radio rappresentano un ostacolo significativo alla diffusione e allo sviluppo delle reti 5G nel mondo.
Prezzi delle frequenze: una barriera per l’innovazione
Il documento sottolinea che negli ultimi anni molti governi hanno imposto tariffe particolarmente alte per l’assegnazione delle frequenze destinate al 5G. Questo fenomeno genera ripercussioni negative per operatori e consumatori, poiché i costi elevati dello spettro si traducono inevitabilmente in minori investimenti nelle infrastrutture di rete, rallentando così l’espansione della copertura e limitando l’accesso a servizi innovativi.
La GSMA ha analizzato numerosi mercati internazionali, rilevando che prezzi più accessibili per lo spettro hanno favorito maggiore concorrenza, migliore qualità del servizio e una rapida diffusione delle tecnologie di ultima generazione.
Effetti negativi sulla crescita economica e digitale
La GSMA avverte inoltre che un prezzo troppo elevato dello spettro può avere effetti negativi non solo per gli operatori, ma anche per l’intera economia digitale. Infatti, ostacolando lo sviluppo delle reti 5G, si frena la diffusione di applicazioni chiave per l’industria 4.0, il cloud computing, l’intelligenza artificiale e la trasformazione digitale delle imprese.
Un regime di prezzi più equo, sostiene la GSMA, potrebbe invece incentivare gli investimenti in nuove infrastrutture, con benefici diretti per l’economia digitale, la creazione di posti di lavoro e la competitività globale.
Il nostro punto di vista:
Riteniamo che la questione sollevata dalla GSMA sia cruciale anche per il mercato italiano, dove le frequenze 5G sono state assegnate a prezzi considerevoli. Una politica di pricing dello spettro più ragionevole permetterebbe agli operatori italiani di concentrarsi maggiormente sugli investimenti per ampliare e migliorare le reti, invece di dover fronteggiare pesanti oneri iniziali che rallentano inevitabilmente l’innovazione e la competitività sul mercato europeo e globale.La sfida futura sarà quindi trovare un equilibrio tra le esigenze fiscali degli stati e la necessità di creare un ambiente favorevole all’innovazione tecnologica.