Ciaoa tutti,
riprendo questa discussione perché ritengo molto interessante la questione dell'IT Cina. Sicuramente, come molti di voi fanno notare, la questione di opacità attorno al finanziamento di alcuni vendor, come huawei, è molto spinosa. Credo che questo problema sia solo la punta di un iceberg. Infatti ormai questo paese cerca di investire molto per migliorare la qualità dei suoi prodotti e le sue competenze.Proprio per questo sta investendo massicciamente in istruzione(specie scientifica e tecnica) ed in infrastrutture.
Ad esempio un mese fa il governo cinese ha annunciato che investirà 323 miliardi di dollari entro il 2020 per potenziare le infrastrutture a banda larga.
La dimensione di un tale investimento (e di investimenti simillmente mastodontici, come l'installazione delle reti lte) rende la Cina anche un grande mercato appetibile per vendor europei. Per questo, anche a livello internazionale, è sempre più difficilile per gli occidentali far valere la loro ragione.
Attualmente abito in Cina e posso garantirvi che è impressionante la velocità dello sviluppo dell'economia cinese. Ciò si nota anche nel ramo dell'IT. In città tutti i cinesi, spesso anche di ceto non proprio ricchissimo, posseggono uno smartphone.Sono molto diffusi anche gli iphone, nonostante il prezzo poco inferiore a quello italiano (perché qui l'iva è al 7%!). Infatti ilgiorno dell'uscita dell'ultimo modello, l'apple store venne davvero assaltato.
Ho anche avuto l'occasione di provare uno 小米2(xiaomi 2), telefono cinese ma dalle alte prestazioni (paragonabile ad un S3, che costa circa 250€) ed ho davvero avuto un'ottima impressione. Non ha nulla a che vedere con i cinafonini low cost.Proprio qualche giorno fa è uscito l'ultimo modello, che ha caratteristiche simili all'S4. E questa azienda si sta preparando sbarcare sul mercato occidentale, tanto da aver assoldato di recente un ex manager di Google.
Per concludere, dovremmo confrontarci con prodotti cinesi di qualità sempre migliore, e, secondo me, sarà dura! Inoltre mi sembra che qui il capitale, pubblico e privato, abbondi, anche per finanziare l'innovazione tecnologica. In Italia, invece, sono vent'anni che istruzione e ricerca sono sottofinanziate. Come faremo?