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Albemix
Guest
L'anno scorso era già successo che la gdf aveva chiuso dei negozi Tim in centro a Vicenza per attivazioni usando i dati delle persone persino defunte e estranee ai fatti.
Oggi è apparsa questa notizia su tgcom: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo485367.shtml
La Guardia di finanza di Vicenza ha scoperto un mercato parallelo di schede telefoniche e ha denunciato 30 persone, tra dirigenti Telecom, titolari di punti vendita Telecom e phone center nel Nord Italia. L'inchiesta è partita da un'operazione antidroga: gli indagati utilizzavano sim card fittizie, spesso intestate a persone ignare. Le accuse sono di falso e frode informatica e, per Telecom, di violazioni amministrative al codice della Privacy.
I finanzieri, insospettiti dalla presenza delle schede intestate in modo anomalo a persone diverse dai reali utilizzatori, hanno svolto accertamenti scoprendo che l'utilizzo di altre schede, con lo stesso sistema, era stato fatto in altre attività illecite sulle quali stavano indagando varie procure italiane.
Così, si è scoperto che c'erano intestazioni plurime di schede, affibbiate a ignare persone, con un giro consistente di vendite "parallele" garantite dai punti vendita Telecom. A un'unica persona, ad esempio, erano state intestate migliaia di schede telefoniche. Il trucco consentiva a punti vendita di avere abbuoni e premi dalla Telecom, e permetteva loro e ai call e phone center, di poter vendere schede "anonime", a prezzo maggiorato, spesso a pregiudicati.
Per i finanzieri, presumibilmente, ma su questa ipotesi sta indagando la Procura di Milano, anche la stessa Telecom avrebbe potuto avere vantaggi, avendo attivato, nel periodo dell' indagine (fino al 2009) un numero abnorme di utenze, con possibili riflessi sul valore delle azioni della società.
Alla Telecom Spa le Fiamme gialle hanno contestato, anche alla Telecom Spa violazioni amministrative al codice della Privacy, per aver omesso i controlli previsti e necessari sul trattamento dei dati personali. La Telecom, rileva la guardia di finanza berica, riconoscendo fondate le contestazioni, ha già pagato la sanzione amministrativa ridotta di 1.140.000 euro.
Le cifre dell'operazione "No identity"
L'indagine ha portato alla perquisizione della sede centrale della Telecom Italia S.p.A. e delle sedi di 33 punti vendita del Nord Italia (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia). Le schede telefoniche sono circa 37mila, fittiziamente intestate ad oltre 200 persone risultate del tutto ignare, decedute o con nomi di fantasia. Il titolari di phone center rivendevano le schede senza "rianagrafarle", a prezzi molto superiori rispetto a quelli di mercato (sim del valore nominale di 5 euro vendute a persone interessate a non comparire, spesso clandestini, a 25 euro).
Non ho parole, alla faccia della privacy. Da un giorno all'altro potresti pure essere conivolto in affari illeciti che manco centri..Pazzesco!.
Saeuti
Albemix
Oggi è apparsa questa notizia su tgcom: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo485367.shtml
La Guardia di finanza di Vicenza ha scoperto un mercato parallelo di schede telefoniche e ha denunciato 30 persone, tra dirigenti Telecom, titolari di punti vendita Telecom e phone center nel Nord Italia. L'inchiesta è partita da un'operazione antidroga: gli indagati utilizzavano sim card fittizie, spesso intestate a persone ignare. Le accuse sono di falso e frode informatica e, per Telecom, di violazioni amministrative al codice della Privacy.
I finanzieri, insospettiti dalla presenza delle schede intestate in modo anomalo a persone diverse dai reali utilizzatori, hanno svolto accertamenti scoprendo che l'utilizzo di altre schede, con lo stesso sistema, era stato fatto in altre attività illecite sulle quali stavano indagando varie procure italiane.
Così, si è scoperto che c'erano intestazioni plurime di schede, affibbiate a ignare persone, con un giro consistente di vendite "parallele" garantite dai punti vendita Telecom. A un'unica persona, ad esempio, erano state intestate migliaia di schede telefoniche. Il trucco consentiva a punti vendita di avere abbuoni e premi dalla Telecom, e permetteva loro e ai call e phone center, di poter vendere schede "anonime", a prezzo maggiorato, spesso a pregiudicati.
Per i finanzieri, presumibilmente, ma su questa ipotesi sta indagando la Procura di Milano, anche la stessa Telecom avrebbe potuto avere vantaggi, avendo attivato, nel periodo dell' indagine (fino al 2009) un numero abnorme di utenze, con possibili riflessi sul valore delle azioni della società.
Alla Telecom Spa le Fiamme gialle hanno contestato, anche alla Telecom Spa violazioni amministrative al codice della Privacy, per aver omesso i controlli previsti e necessari sul trattamento dei dati personali. La Telecom, rileva la guardia di finanza berica, riconoscendo fondate le contestazioni, ha già pagato la sanzione amministrativa ridotta di 1.140.000 euro.
Le cifre dell'operazione "No identity"
L'indagine ha portato alla perquisizione della sede centrale della Telecom Italia S.p.A. e delle sedi di 33 punti vendita del Nord Italia (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia). Le schede telefoniche sono circa 37mila, fittiziamente intestate ad oltre 200 persone risultate del tutto ignare, decedute o con nomi di fantasia. Il titolari di phone center rivendevano le schede senza "rianagrafarle", a prezzi molto superiori rispetto a quelli di mercato (sim del valore nominale di 5 euro vendute a persone interessate a non comparire, spesso clandestini, a 25 euro).
Non ho parole, alla faccia della privacy. Da un giorno all'altro potresti pure essere conivolto in affari illeciti che manco centri..Pazzesco!.
Saeuti
Albemix