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microBTS, copertura galleria e affini

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Sposto qui un mio post per non inquinare un altro thread.

Una microBTS, da interno o da esterno, ripete solo il segnale di una BTS adiacente oppure ha il proprio cellID?

Per entrare nella sua zona di copertura e per uscirne il terminale deve fare l'hand-over?

Le micro(pico?)BTS devono avere l'autorizzazione dell'ARPA e/o la concessione edilizia per venire installate?

Le antenne che coprono le gallerie sono microBTS oppure ripetori passivi? Mi spiego: entrando in un tunnel e uscendone il telefonino deve fare l'hand-over?

Tecnicamente, come è realizzata la copertura dei tunnel?
a) Tramite un cavo radiante che corre sulla volta della galleria e che è collegato alle antenne riceventi poste ai suoi imbocchi. Queste ultime sono orientate verso le celle adiacenti.
b) Grazie ad antenne logaritmiche poste agli imbocchi e rivolte verso l'interno della galleria.
 
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per mia esperienza, le micro bts hanno un cellid proprio. Questo l'ho visto sia nelle gallerie, sia con le micro-bts cittadine.
Per le gallerie autostradali, ho sempre visto ripetitori veri e propri sopra l'imbocco della galleria, oppure queste antenne qui, che credo siano ripetitori direzionali:
http://maps.google.it/maps?q=lucca&...=13,-95.48341655855133,,1,-15.870930925123488

Mentre in una galleria, su una strada statale, non ho mai visto il ripetitore che la copre, quindi credo sia coperta con un cavo radiante. Sopra l'arco di imbocco, però, si vede il micro-link che la collega ad una bts vicina. Anche qui, c'è un cellid ad hoc.
 
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Anche io ti confermo che le micro hanno un proprio cell-id (per esperienza personale) quindi funzionano come una normalissima antenna con gli handover. Credo anche che come le normali bts debbano avere le autorizzazioni necessarie per essere messe, non penso che un operatore arriva e le installa. Per le gallerie la soluzione più usata è quella delle antenne yagi, antenne molto direzionali che sparano il segnale dentro (come quella mostrata in foto da greg)
 
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ibm17 ha detto:
Anche io ti confermo che le micro hanno un proprio cell-id (per esperienza personale) quindi funzionano come una normalissima antenna con gli handover. Credo anche che come le normali bts debbano avere le autorizzazioni necessarie per essere messe, non penso che un operatore arriva e le installa. Per le gallerie la soluzione più usata è quella delle antenne yagi, antenne molto direzionali che sparano il segnale dentro (come quella mostrata in foto da greg)

Si, confermo anch'io, hanno propri identificativi.
Dal punto di vista autorizzativo sono soggette a semplice comunicazione (Arpa+ente locale) prima della loro installazione.
In galleria mi sembra che ultimamente siano usati prevalentemente i cavi radianti.
 
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corallo82pd ha detto:
Una microBTS, da interno o da esterno, ripete solo il segnale di una BTS adiacente oppure ha il proprio cellID?

Per entrare nella sua zona di copertura e per uscirne il terminale deve fare l'hand-over?
le microBTS, ovvero quelle classiche piccole da installare all'interno, monosettore, si comportano a tutti gli effetti come una normale RBS, hanno il proprio cellid, fanno handover


corallo82pd ha detto:
Le micro(pico?)BTS devono avere l'autorizzazione dell'ARPA e/o la concessione edilizia per venire installate?
da quanto ne so le micro hanno bisogno dei permessi dell'arpa

corallo82pd ha detto:
Le antenne che coprono le gallerie sono microBTS oppure ripetori passivi? Mi spiego: entrando in un tunnel e uscendone il telefonino deve fare l'hand-over?
A volte ci sono rbs dedicate, in questo caso spesso sono rbs normali, monosettore (le micro in genere si usa dove non c'è a disposizione lo spazio per un impianto voluminoso come la RBS normale, all'interno hanno l'hw per un solo settore)
A volte invece si possono usare dei ripetitori, prendono il segnale di una cella nei paraggi e lo ripetono dentro la galleria, magari con una bella yagi

corallo82pd ha detto:
Tecnicamente, come è realizzata la copertura dei tunnel?
a) Tramite un cavo radiante che corre sulla volta della galleria e che è collegato alle antenne riceventi poste ai suoi imbocchi. Queste ultime sono orientate verso le celle adiacenti.
b) Grazie ad antenne logaritmiche poste agli imbocchi e rivolte verso l'interno della galleria.
Una è la soluzione del cavo radiante, l'altra delle antenne yagi...
 
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SteelBlade ha detto:
le microBTS (...) da quanto ne so hanno bisogno dei permessi dell'arpa

Mi ha appena risposto l'ARPAV del Veneto, comunicandomi quanto segue:

si rende noto che nel catasto regionale accessibile dal sito di ARPAV, come peraltro indicato nel sito, sono riportate le stazioni radio base per telefonia mobile attive nel Veneto e comunicate alla Provincia di competenza ai sensi della L.R. 29/93; pertanto gli impianti con potenza in antenna inferiore a 7 W, per cui la suddetta comunicazione non è obbligatoria, non sono di norma presenti.
 
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altrimenti dovresti chiedere il permesso anche per mettere un access point wifi... però non confondiamo le microcelle con le femtocelle, le microcelle in genere hanno gli stessi amplificatori di una rbs normale, solo che invece di averne per 3 settori, ne hanno per uno solo, di conseguenza come impianti sono sensibilmente più compatti.
 
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SteelBlade ha detto:
altrimenti dovresti chiedere il permesso anche per mettere un access point wifi... però non confondiamo le microcelle con le femtocelle, le microcelle in genere hanno gli stessi amplificatori di una rbs normale, solo che invece di averne per 3 settori, ne hanno per uno solo, di conseguenza come impianti sono sensibilmente più compatti.
In realtà le microcelle per definizione hanno amplificatori a bassa potenza, tipicamente sotto i 10W. Un sito con una potenza normale per portante (tra 20 e 40 Watt) si considera un macro sito indipendentemente dal numero di settori. Se ne ha uno solo è semplicemente un macro sito monosettoriale.
Il termine "micro" si riferisce all'attributo di potenza che è ridotta rispetto ad un sito normale; da questo consegue ovviamente sia la capacità ridotta che la copertura limitata; quest'ultima dariva in realtà da una scelta progettuale coerente con la bassa potenza a disposizione (a rigore uno potrebbe pure installare una micro, parametrizzarla come macro e posizionarla in maniera tale offrire una copertura "macro", ma ovviamente prendendosi il rischio di andare rapidamente in saturazione -> a meno che non si copra un'area poco popolata)
 
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Le micro vendute da Ericsson sia per la serie 3000 che 6000 montano lo stesso amplificatore della macro, le micro Nokia Siemens stessa storia...
Poi in genere i sistemi radianti montati non sono i classici da palo, di conseguenza hanno un guadagno più basso coprendo un area effettivamente minore, le pinne di squalo per esempio con una sola antenna servono due lobi, nel caso di indoor possono venire montate più antenne sullo stesso feeder per coprire più piani dello stesso palazzo.
La micro la posso anche mettere su una piazza molto trafficata, impostare una pilota più bassa e lasciare molto più margine di potenza per gestire il traffico, ho una copertura ridotta ma molta più capacità a livello radio, ciò non toglie che quella cella continua a emettere 20W... dB più, dB meno.
 
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Ho capito quello che intendi, ma e' solo un problema di definizioni. Gli apparati sono definiti "micro" o compatti perche' di dimensioni ridetto e con potenze massime dell'amplificatore limitate (tipicamente sotto 20 W , ma esistono anche micro con 50W). La differenza e' che sono limitati a quelle potenze e pertanto non puoi fare che configurazioni "limitate" in termini di numero di TRX per settore o portanti (di sicuro ad esempio non un trisettoriale 4+4+4 classico)....e spesso, opportunamente, sotto un certo limite di potenza. In realta' la maggior parte delle micro un tempo erano veramente sotto i 10 watt...
Sempre per una questione di definizioni i concetti di macro, micro, pico e femto celle individuano precise tipologie di copertura cellulare, dove ovviamente la discriminante e' la potenza e l'estensione della copertura stessa.
 
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Scusate, riesco a seguirvi solo fino a un certo punto: ma allora cosa rende una microBTS capace di gestire tanto traffico? La potenza in watt o il suo di canali? Se, per ipotesi, in un centro storico ho già celle ogni 700 metri e ho sfruttato praticamente al massimo le frequenze disponibili, posso ancora infilare qualche micro? Pensiamo a Venezia: le frequenze (canali) sfruttati in GSM dalle microBTS (o pico) non tolgono capacità alle celle tradizionali? Se una cella standard opera su 6 canali e la voglio potenziare inserendo una micro nella sua zona di copertura, non posso riutilizzare quei sei canali, giusto? Ma neanche i canali delle celle standard adiacenti...
 
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Supertech ha detto:
Ho capito quello che intendi, ma e' solo un problema di definizioni. Gli apparati sono definiti "micro" o compatti perche' di dimensioni ridetto e con potenze massime dell'amplificatore limitate (tipicamente sotto 20 W , ma esistono anche micro con 50W). La differenza e' che sono limitati a quelle potenze e pertanto non puoi fare che configurazioni "limitate" in termini di numero di TRX per settore o portanti (di sicuro ad esempio non un trisettoriale 4+4+4 classico)....e spesso, opportunamente, sotto un certo limite di potenza. In realta' la maggior parte delle micro un tempo erano veramente sotto i 10 watt...
Sempre per una questione di definizioni i concetti di macro, micro, pico e femto celle individuano precise tipologie di copertura cellulare, dove ovviamente la discriminante e' la potenza e l'estensione della copertura stessa.
A livello teorico sono completamente d'accordo con te... tuttavia lavorando molto sul pratico posso dire che alla fine quello che viene implementato in campo non sempre si identifica nella teoria. Gli apparati definiti come "micro" non necessariamente forniscono copertura micro... Ericsson con le 3000 aveva in catalogo anche prodotti dalla scarsa applicazione pratica perché il discorso diventava "perché con lo stesso footprint devo sceglire un impianto più castrato?" e allora si sceglieva la classica micro con le potenzialità sostanzialmente di una macro monosettoriale, è anche vero che più si va avanti e almeno per quanto riguarda Ericsson si tende a produrre meno tipologie di piastre possibili, all'origine c'era una piastra che faceva da cervello, una per le connessioni, una per il synch, una per i canali UL una per i canali DL, gli amplificatori e una piastra con l'interfaccia per l'antenna, più altre 2 o 3 piastre per le interconnesioni interne all'RBS (gamma link), poi sono passati a mettere in un unica piastra cervello, connessioni e synch, usare un'unica piastra ampli da 40w per alimentare due portanti, nelle 6000 hai solamente due tipi di piastre una dove hai cervello, connessioni, canali, synch, gamma link, e X piastre per alimentare i settori, una per ognuno, nella piastra c'è l'interfaccia per l'antenna e gli ampli, ognuna da 60W che funziona a 20 di default e può raggiungere le altre potenze tramite licenze, di conseguenza un impianto micro diventa due piastre, delle quali una BaseBand e l'altra RF da 60W, le stesse che stanno nell'impianto macro, la differenza a quel punto fra un impianto micro e un macro monosettoriale diventa solo il volume occupato, poi è chiaro che il micro è fermo a quella configurazione, un solo settore da 60w, mentre la macro la puoi espandere eventualmente di altri settori e volendo di un secondo cervello nella stessa tecnologia, oppure essendo multistandard è possibile mettere l'hardware per aggiungere un'altra tecnologia (LTE, GSM), normalmente, per le implementazioni che ho visto per i diversi operatori forniti, dove si vedono le antennine stupide che i non addetti possono identificare come "micro" spesso di micro hanno solo il volume dell'impianto...

corallo82pd ha detto:
Scusate, riesco a seguirvi solo fino a un certo punto: ma allora cosa rende una microBTS capace di gestire tanto traffico? La potenza in watt o il suo di canali? Se, per ipotesi, in un centro storico ho già celle ogni 700 metri e ho sfruttato praticamente al massimo le frequenze disponibili, posso ancora infilare qualche micro? Pensiamo a Venezia: le frequenze (canali) sfruttati in GSM dalle microBTS (o pico) non tolgono capacità alle celle tradizionali? Se una cella standard opera su 6 canali e la voglio potenziare inserendo una micro nella sua zona di copertura, non posso riutilizzare quei sei canali, giusto? Ma neanche i canali delle celle standard adiacenti...
Scusami, spesso ho la deformazione professionale di riferirmi come default all'UMTS, nel GSM hai il problema del riutilizzo delle frequenze per le quali non ti devi interferire da solo, la capacità dipende sostanzialmente da quante portanti riesci ad avere in aria in quel punto e da quanti TRX hai a disposizione all'interno dell'RBS, per l'UMTS il discorso è diverso perché la potenza è cruciale, avere meno potenza significa poter gestire meno traffico ed andare in congestione radio più facilmente, poi anche all'interno del Node B c'è una capacità a livello di channel elements, codici, che possono a loro volta andare in congestione.
 
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SteelBlade ha detto:
A livello teorico sono completamente d'accordo con te... tuttavia lavorando molto sul pratico posso dire che alla fine quello che viene implementato in campo non sempre si identifica nella teoria. Gli apparati definiti come "micro" non necessariamente forniscono copertura micro... Ericsson con le 3000 aveva in catalogo anche prodotti dalla scarsa applicazione pratica perché il discorso diventava "perché con lo stesso footprint devo sceglire un impianto più castrato?" e allora si sceglieva la classica micro con le potenzialità sostanzialmente di una macro monosettoriale, è anche vero che più si va avanti e almeno per quanto riguarda Ericsson si tende a produrre meno tipologie di piastre possibili, all'origine c'era una piastra che faceva da cervello, una per le connessioni, una per il synch, una per i canali UL una per i canali DL, gli amplificatori e una piastra con l'interfaccia per l'antenna, più altre 2 o 3 piastre per le interconnesioni interne all'RBS (gamma link), poi sono passati a mettere in un unica piastra cervello, connessioni e synch, usare un'unica piastra ampli da 40w per alimentare due portanti, nelle 6000 hai solamente due tipi di piastre una dove hai cervello, connessioni, canali, synch, gamma link, e X piastre per alimentare i settori, una per ognuno, nella piastra c'è l'interfaccia per l'antenna e gli ampli, ognuna da 60W che funziona a 20 di default e può raggiungere le altre potenze tramite licenze, di conseguenza un impianto micro diventa due piastre, delle quali una BaseBand e l'altra RF da 60W, le stesse che stanno nell'impianto macro, la differenza a quel punto fra un impianto micro e un macro monosettoriale diventa solo il volume occupato, poi è chiaro che il micro è fermo a quella configurazione, un solo settore da 60w, mentre la macro la puoi espandere eventualmente di altri settori e volendo di un secondo cervello nella stessa tecnologia, oppure essendo multistandard è possibile mettere l'hardware per aggiungere un'altra tecnologia (LTE, GSM), normalmente, per le implementazioni che ho visto per i diversi operatori forniti, dove si vedono le antennine stupide che i non addetti possono identificare come "micro" spesso di micro hanno solo il volume dell'impianto...
A livello pratico sono d'accordo con te...ma come vedi era molto più semplice spiegare il livello teorico...
In realtà fortunatamente alcuni operatori preferiscono mantenere un certa razionalità nello sviluppo della rete e pertanto utilizzano apparati micro per coperture micro o esigenze da "micro", lasciando le varianti come eccezioni. Cosi è anche più facile da spiegare..;)
 
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corallo82pd ha detto:
Scusate, riesco a seguirvi solo fino a un certo punto: ma allora cosa rende una microBTS capace di gestire tanto traffico? La potenza in watt o il suo di canali? Se, per ipotesi, in un centro storico ho già celle ogni 700 metri e ho sfruttato praticamente al massimo le frequenze disponibili, posso ancora infilare qualche micro? Pensiamo a Venezia: le frequenze (canali) sfruttati in GSM dalle microBTS (o pico) non tolgono capacità alle celle tradizionali? Se una cella standard opera su 6 canali e la voglio potenziare inserendo una micro nella sua zona di copertura, non posso riutilizzare quei sei canali, giusto? Ma neanche i canali delle celle standard adiacenti...
La domanda ha una risposta articolata e cercherò di semplificare.
Partiamo dal GSM.
Il GSM è un sistema slotted e pertanto la capacità dipende dal numero di TRX installati (8 slot per TRX). Ora, se l'amplificatore ha potenza limitata e uno vuole aumentare la capacità (lasciamo stare l'HR nelle sue varie forme) occorre necessariamente scegliere la configurazione che massimizza il numero di TRX. A questo punto però i TRX dovranno condividersi la potenza e pertanto rispetto al caso in cui si fosse deciso di fare 1 sito monosettoriale ad 1 TRX non potranno che avere una copertura più limitata. Questo però in generale non è un problema. Se usi una micro in maniera canonica, con intenti anche "capacitivi" e non adotti soluzioni fantasiose, tipicamente (soprattutto in città), la installi sotto il livello dei tetti . Così facendo limiti la sua copertura, ma la rendi anche piuttosto isolata da un punto di vista radioelettrico e questo chiaramente ti permette di spingere il riuso frequenziale (in altre parole copre poco ma "interferisce" anche poco). Pertanto, come vedi, rispetto al caso da te citato, risulta tutto abbastanza compatibile.

Caso UMTS

Ovviamente valgono le stesse considerazioni generali, ma va considerato che il sistema non è "slotted" ed è limitato dall'interferenza. La potenza conta ma fino ad un certo punto. Infatti,all'aumentare della potenza irradiata (ovvero all'aumentare del carico delle celle) aumenta anche l'interferenza, pertanto aumenta la richiesta di potenza (che non fa che incrementare ulteriormente l'interferenza) e si innesca cosi un circolo vizioso che rende inutile ogni altro incremento. Le microcelle da questo punto di vista, proprio perchè più isolate, subiscono meno gli effetti interferenziali delle altre celle e pertanto a parità di potenza riescono ad offire più capacità. A questo effetto si aggiunge anche il fatto che proprio, a causa della copertura più limitata, è anche diversa la distribuzione e la tipologia di utenti (più outdoor, più linea di vista ecc.) e questi, essendo in condizioni di propagazione più favorevole, esigono già di per se meno potenza.
 
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Supertech ha detto:
A livello pratico sono d'accordo con te...ma come vedi era molto più semplice spiegare il livello teorico...
In realtà fortunatamente alcuni operatori preferiscono mantenere un certa razionalità nello sviluppo della rete e pertanto utilizzano apparati micro per coperture micro o esigenze da "micro", lasciando le varianti come eccezioni. Cosi è anche più facile da spiegare..;)
Di eccezioni, con wind, ne ho viste: ho 2 esempi di microbts installate secoli fa (probabilmente agli arbori, quando ancora non avevano installato molti ripetitori), in città. Una su una torre (1800mhz) ed una su una altana (900mhz). La prima, in particolare, la aggancio da casa mia a 450m di distanza (sto all'ultimo piano), e fino a poco fa aveva una priorità di -24! Ora queste micro bts sono abbastanza inutili, ma non le tolgono. Tra l'altro, non sono neppure segnalate sul sito del comune (diversamente dalle microbts tim, le tipiche installate dentro insegne, che invece sono segnalae)
 
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Grazie, siete stati chiarissimi :)

Greg, anch'io ho notato quel particolare. Non è che forse le celle in quei casi sono due? La prima, visibile, rivolta verso l'esterno, la seconda, non visibile, posizionata sul fornice d'ingresso, diretta verso l'interno del tunnel? Oppure la seconda è il cavo radiante?

Nelle gallerie dell'A22 (Autobrennero) mancano, almeno sul sito di Silbernagl, le BTS di TIM e Vodafone, eppure il loro segnale è presente all'interno. Magari hanno messo una micro da meno di 7 watt, e quindi non l'hanno dichiarata all'ARPAV? Oppure è un cavo radiante che amplifica semplicemente il segnale ricevuto dall'esterno? Dal punto di vista teorico, quest'ultima configurazione potrebbe funzionare per i tunnel: si avrebbe un'antenna all'esterno che capta il segnale delle celle adiancenti, e una all'interno, magari proprio un cavo fessurato o radiante, che ripete il segnale. E in questo caso non si avrebbe una BTS con proprio cellID, giusto?
 
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Come ho già detto in precedenza spesso si installano i repeater dentro le gallerie, magari la cella di quella foto è ripetuta all'interno della galleria, oppure all'interno è stato installato un altro sistema radiante con un altra cella.
 
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