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Tech

Ericsson nel progetto Swedish AI Factory con NVIDIA: la nuova frontiera dell’AI in Svezia

redazione
Ultimo aggiornamento: 27/05/2025
redazione
8 Minuti di lettura
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Nel cuore della Svezia tecnologica, tra i laghi glaciali e le città all’avanguardia, sta prendendo forma una vera e propria fabbrica dell’intelligenza artificiale. L’iniziativa AI Factory, promossa da un consorzio di eccellenze nazionali come AstraZeneca, SAAB, SEB e Wallenberg Investments AB, può contare su un tassello fondamentale: Ericsson. Il gigante delle telecomunicazioni, leader nella rete 5G e nell’automazione intelligente, porterà in dote al progetto il suo consolidato know-how nell’AI, sposando le più recenti tecnologie NVIDIA. L’ingranaggio più potente? Due pod di NVIDIA DGX SuperPOD che fanno leva sui chip Grace Blackwell GB300, architetture liquid-cooling di livello rack-scale pensate per carichi di lavoro AI gravosi. Questa infrastruttura, modulare e scalabile, serve a garantire non solo potenza bruta, ma soprattutto flessibilità e sicurezza—obiettivi imprescindibili in un’epoca in cui la sovranità digitale è diventata strategica. Un connubio di competenze che promette di trasformare la Svezia in un laboratorio vivente, capace di accelerare l’innovazione e far convergere ricerca, industria e startup verso un futuro AI-driven. ericsson.comSEB Group

L’infrastruttura sorgerà sotto l’ombrello di una nuova società operativa congiunta, la cui missione sarà offrire un accesso sicuro, sovrano e dedicato ai partner industriali, riducendo al minimo dipendenze estere e rischi di supply chain. I due SuperPOD, progettati e assemblati su misura, rappresentano il supercomputer AI enterprise più grande della Svezia: un colosso di calcolo in grado di orchestrare simultaneamente addestramenti di modelli di machine learning ad altissima intensità e inferenze su larga scala. Dal training di modelli deep learning specifici per i settori farmaceutico, difesa e bancario fino a task di reasoning AI avanzato, il sistema promette di ridurre tempi di elaborazione da settimane a poche ore, abilitando iterazioni rapide e test continui. Knowledge sharing, sviluppo di competenze e digitalizzazione industriale sono i tre pilastri della vision, pensata non solo per accelerare l’innovazione, ma anche per costruire un ecosistema AI robusto e competitivo, dove colossi e startup possano confrontarsi e crescere insieme. wallenberginvestments.comYahoo Finanza

Un elemento chiave di questa rivoluzione è l’impiego dei sistemi NVIDIA DGX SuperPOD basati sui chip Grace Blackwell GB300 NVL72. Questi rack full-liquid cooling, composti da 72 GPU Blackwell Ultra e 36 CPU Grace in un’unica piattaforma coesa, offrono un rapporto memoria–banda senza precedenti: fino a 40 TB di memoria ad alta velocità per GPU con un throughput aggregato di 576 TB/s e fino a 18 TB di memoria CPU a 14,3 TB/s di banda. Grazie alle SuperNIC ConnectX-8 dotate di 800 Gb/s per GPU, il sistema garantisce latenza minima e massima efficienza per task distribuiti. Le prestazioni parlano da sole: con 1.400 PFLOPS FP4 totali e un boost di 50x nelle inferenze rispetto alle generazioni precedenti, il GB300 NVL72 è progettato specificamente per AI reasoning su scala industriale. È come passare dalle “vecchie” gare su piste sterrate a una Formula 1 sempre in pole position, con tempi sul giro drasticamente ridotti e curve affrontate con precisione chirurgica. NVIDIANVIDIA

Per alimentare il motore cognitivo dietro al progetto, NVIDIA ha annunciato l’apertura del suo primo AI Technology Center in Svezia. Situato in una location strategica—presto svelata—il centro diventerà un punto di riferimento per la ricerca congiunta, i workshop pratici e le sessioni di formazione dal vivo offerte dal Deep Learning Institute. Non si tratta solo di hardware all’ultimo grido, ma di un laboratorio vivo dove data scientist, ingegneri e ricercatori potranno interagire, confrontarsi sulle best practice, e accedere a risorse esclusive in condizioni di massima sicurezza e sovranità dati, in linea con le normative europee. Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha ricordato come l’intelligenza artificiale stia assumendo lo stesso ruolo che ebbe l’elettricità nella rivoluzione industriale e il web nell’era digitale, diventando il catalizzatore per scoperte e innovazioni dirompenti. L’AI Technology Center rappresenta quindi il connubio perfetto tra infrastruttura HPC e capitale umano: un ecosistema formativo capace di generare spillover knowledge destinati a rafforzare il tessuto imprenditoriale svedese e internazionale. wallenberginvestments.com

Ericsson, forte di una lunga tradizione di ricerca in AI applicata alle reti e all’automazione, reinventa il proprio contributo in chiave “fabbrica intelligente”. Secondo Erik Ekudden, Chief Technology Officer di Ericsson, “l’AI gioca un ruolo chiave nell’evoluzione delle reti, rendendole programmabili e autonome. AI e 5G saranno determinanti per la competitività futura della Svezia e di altri Paesi, guidando l’innovazione, abilitando startup e sbloccando casi d’uso innovativi” ericsson.com. Nei laboratori Ericsson di Kista e Lund, sono già in corso sperimentazioni di algoritmi per il self-organizing network (SON) e la manutenzione predittiva, finalizzate a ottimizzare la copertura radio e anticipare guasti. Con i DGX SuperPOD di NVIDIA, Ericsson potrà addestrare modelli complessi—come reti neurali per il traffico dati in tempo reale—su dataset di scala industriale, riducendo drasticamente i tempi di sviluppo e test. È un salto di qualità che pone le basi per un’integrazione continua tra reti 5G e AI Factory. ericsson.com

Se l’industria potesse parlarti, ti direbbe: “Costruiscimi un cervello!”. E l’AI Factory è proprio questo: un super-cervello collettivo che rinvigorisce ogni settore con un’ondata di potenza di calcolo senza precedenti. Dal digital drug discovery di AstraZeneca alle simulazioni predittive di Saab, passando per le analisi di rischio di SEB e i protocolli di rete di Ericsson, il progetto somiglia a un gigantesco motore ibrido dove ogni partner fornisce combustibile diverso ma tutti convergono sullo stesso albero motore. La fusione di hardware estremo, software all’avanguardia e competenze trasversali crea un ecosistema che va ben oltre la somma delle parti. Con un pizzico di ironia, potremmo considerare l’AI Factory una melting pot scandinava, dove freddo pragmatismo e creatività high-tech si uniscono per dar vita a un’alba nuova, all’insegna di innovazione, sostenibilità e sinfonie di bit in armonia.

In conclusione, l’entry di Ericsson nel progetto Swedish AI Factory, unita all’energia di NVIDIA e al supporto degli altri partner, segna un passo fondamentale verso una Svezia sempre più digitale e innovativa. L’approccio integrato—dal supercalcolo di ultima generazione agli skill training in loco—rappresenta un modello di sovranità tecnologica che l’Europa dovrebbe guardare con attenzione. Se volete restare aggiornati su questa avventura e non perdervi i prossimi traguardi—dall’accensione dei SuperPOD alle prime demo di reasoning AI—seguite i canali ufficiali di Ericsson e NVIDIA, e magari iscrivetevi agli eventi in loco per toccare con mano il futuro. Nel frattempo, possiamo solo chiederci: chi sarà il prossimo a osare tanto da creare la propria AI Factory? E se fosse il turno dell’Italia? Non vedo l’ora di scoprirlo.

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Taggato: #AI #Ericsson #NVIDIA #AIFactory #Svezia #5G
redazione 27 Maggio 2025
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