
La Federal Communications Commission (FCC) statunitense, guidata dal neo-nominato presidente Brendan Carr, ha deciso di cambiare marcia sull’allocazione della preziosa “upper 12 GHz band”: fino a ieri immaginata come trampolino per il 6G, da oggi diventa terreno di conquista per i servizi satellitari. Un vero e proprio colpo di scena regolatorio che apre la porta a oltre 20 000 MHz di spettro destinati all’Internet dallo spazio, un quantitativo superiore all’intero spettro attualmente disponibile per la banda larga satellitare negli Stati Uniti Light Readingsatellitetoday.com.
Nella sostanza, Carr ha spiegato durante l’open meeting del 22 maggio che «nonostante la sua posizione in questo quartiere tanto ambito, la banda upper 12 GHz resta sottoutilizzata a causa di restrizioni sui servizi satellitari. Abbiamo studiato questa fascia per la wireless terrestre un paio di anni fa, ma non si è raggiunto consenso su un percorso. È quindi giunto il momento di riconsiderarla per un uso satellitare più ampio» Light Reading.
Dai piani 6G alle orbite
Nel 2022 la ex-chair Jessica Rosenworcel aveva puntato i riflettori proprio sulla fascia 12,7–13,25 GHz per spingere il 5G e, in prospettiva, anche il 6G Light Reading. Aziende come Samsung, già nel 2023, avevano chiesto permessi per test proprio in questo range, in vista dei loro progetti 6G Light Reading. Ma lo scenario si è ribaltato: ora Carr concentra le energie sugli operatori spaziali, lasciando le frequenze più basse per nuove aste (AWS-3 e C-band) o per ulteriori iniziative 5G/6G Light Reading.
Sul tavolo, oltre alla banda upper 12 GHz, ci sono altre porzioni di spettro “verdi” per satelliti: 42,0–42,5 GHz, 51,4–52,4 GHz e la cosiddetta W-band (92–94 GHz, 94,1–100 GHz, 102–109,5 GHz, 111,8–114,25 GHz) Light Reading. L’obiettivo dichiarato è l’“abbondanza spettro” per l’industria spaziale: un segnale forte che rafforza la leadership americana nello spazio, a beneficio di attori come SpaceX, che da tempo spingono per risorse aggiuntive Light Reading.
Cosa dicono gli stakeholder
I commenti dei satellite operator, raccolti nel recente NPRM (Notice of Proposed Rulemaking), sottolineano come le restrizioni attuali su NGSO e GSO nella fascia 12,7 GHz limitino inutilmente l’espansione dei servizi FCC Docs. Intelsat e Ovzon hanno evidenziato che la cancellazione della footnote NG52 consentirebbe un uso più intensivo, con ricadute positive sulla copertura nelle aree rurali e meno servite FCC Docs.
Anche le organizzazioni per il consumatore, come Public Knowledge, hanno applaudito la votazione, definendo questa mossa un passo cruciale per colmare il digital divide negli USA Public Knowledge. Al contempo, l’NTIA (National Telecommunications and Information Administration) ha ribadito l’importanza di salvaguardare le operazioni federali e scientifiche in bande adiacenti, avviando un dialogo tecnico per prevenire interferenze dannose ntia.gov.
Uno sguardo globale
Non è un fenomeno isolato: anche in Europa, l’Ofcom nel Regno Unito sta esplorando come aprire agli operatori satellitari nuove bande delle Q/V ed E per i gateway (37,5–52,4 GHz) e come abilitare servizi “Direct-to-Device” in bande mobili tradizionali (below 3 GHz) www.ofcom.org.ukwww.ofcom.org.uk. Questi movimenti segnano una tendenza comune: sfruttare le potenzialità dello spazio per estendere la connettività ovunque, uomini e macchine comprese.
Il mio pensiero
Da appassionato in telecomunicazioni, non posso che essere entusiasta: liberare bande così ampie per lo spazio significa abbattere barriere tecniche e geografiche. Immaginate uno scenario in cui, dal deserto australiano fino alle vette himalayane, si possano garantire connessioni a bassa latenza grazie a costellazioni NGSO—un sogno che sta diventando realtà. Naturalmente, il vero banco di prova sarà l’implementazione delle misure di condivisione dello spettro e il coordinamento tra attori terrestri e spaziali. Ma se gestito con cura, questo cambiamento potrà accelerare l’uso di IoT in agricoltura, supportare migliaia di startup spaziali e, soprattutto, avvicinare al web miliardi di persone ancora escluse.