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AGCOM, addio alle telefonate “camuffate”: ecco come funziona il nuovo filtro anti-spoofing

redazione
Ultimo aggiornamento: 20/05/2025
redazione
3 Minuti di lettura
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Se anche tu ricevi troppe chiamate da numeri che sembrano italiani ma in realtà partono dall’estero, qualcosa sta finalmente cambiando. Con la delibera 106/25/CONS l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha varato un regolamento che impone agli operatori di bloccare le chiamate con numeri falsificati (spoofing) e introduce norme di trasparenza sulle offerte telefoniche, in particolare sul 5G. 

Cos’è lo spoofing e perché è un problema

«Spoofing» significa alterare il Caller ID per far comparire sul nostro display un numero diverso da quello reale—spesso un “falso” prefisso (+39) o il recapito di banca, forze dell’ordine, perfino il nostro stesso operatore. Il risultato? Telemarketing aggressivo, truffe, furti di credenziali. 

Il nuovo regolamento prevede entro 3 mesi dalla pubblicazione il blocco delle chiamate dall’estero che mostrano un numero fisso italiano, mentre entro 6 mesi l’ estensione del blocco alle chiamate con numero mobile italiano. Da subito partiranno invece i bollini di trasparenza sulle offerte 5G (verde, giallo, rosso). Sì perché la delibera 106/25/CONS di AGCOM non si limita a fermare lo spoofing: introduce anche un sistema di etichettatura a semaforo che rende immediatamente leggibile quanta banda reale avremo in 5G.

🟢

Nessuna limitazione di banda imposta dall’operatore. L’utente può raggiungere la massima velocità consentita dalla rete, dal device e dal traffico reale.

🟡

Presente un cap ≥ 20 Mbit/s (download). Il valore esatto dev’essere scritto dentro il bollino.

🔴

Cap di download < 20 Mbit/s. È il segnale di un 5G “di facciata”, spesso usato solo per priorità di latenza o marketing.

Il valore mostrato è il “limite contrattuale”, non la velocità media di rete (che dipende da copertura, congestione, device). Il bollino deve apparire ovunque si promuova l’offerta: spot TV, volantini, banner web, comparatori, sezione “trasparenza tariffaria” del sito. In fase post-vendita (area clienti, app, fattura) l’operatore deve ribadire il bollino in modo chiaro. Upload: la delibera chiede di indicare anche eventuali cap di up-link, ma non fissa soglie-colore. Se l’upload è inferiore a 3 Mbit/s l’operatore deve comunque evidenziarlo a parte.

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Taggato: #AntiSpoofing #AGCOM #Telemarketing #StopSpam
redazione 20 Maggio 2025
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