
Il ministero afghano delle Telecomunicazioni e delle Tecnologie dellโInformazione (MCIT) ha autorizzato la costruzione di quarantotto nuovi siti di telecomunicazione nella provincia sud-orientale di Paktia. Lโannuncio รจ arrivato direttamente dal ministro ad-interim Maulvi Najibullah Haqqani durante una visita a Gardez, capoluogo provinciale, in cui ha ascoltato di persona i reclami degli abitanti sulle โzone dโombraโ che ancora rendono incerta โ o del tutto assente โ la copertura mobile nelle vallate piรน remote. Pajhwok Afghan News
Il progetto sarร finanziato attraverso il Telecom Development Fund (TDF), lo strumento pubblico che dal 2006 convoglia gli oneri di contribuzione degli operatori mobili in nuovi impianti destinati alle aree a fallimento di mercato. Haqqani ha spiegato che le torri saranno condivise, cioรจ predisposte con spazi e backhaul neutrale per ospitare tutte le compagnie presenti nel Paese: Afghan Wireless, Etisalat Afghanistan, MTN Afghanistan e Roshan. In questo modo non soltanto si evita la duplicazione di tralicci e gruppi elettrogeni, ma si riducono i costi operativi in un contesto in cui lโenergia elettrica di rete รจ scarsa e il gasolio per i generatori incide fino al 60 % delle spese OPEX delle telco afghane. Pajhwok Afghan NewsThe Frontier Post
Le quarantotto nuove stazioni radio base sorgeranno in distretti che finora obbligavano gli utenti a scalare colline o ad alzare il telefono fuori dalla finestra per catturare una tacca di segnale. Abitanti di Chamkani, Zurmat e Ahmad Khel, intervistati dalla stampa locale, hanno commentato che la costruzione delle torri non rappresenta soltanto una questione di comfort: senza una connettivitร stabile, lโhome-banking, lโe-learning e persino il trasferimento di denaro tramite M-Paisa o Roshan PAY non sono praticabili, estendendo la frattura digitale che separa Kabul dai villaggi di montagna. Pajhwok Afghan News
Sul piano nazionale lโiniziativa sโinserisce in unโaccelerazione piรน ampia. A gennaio il portavoce del MCIT, Enayatullah Alokozay, aveva comunicato che, nellโambito della decima fase del TDF, sono giร stati avviati i lavori per oltre 550 siti di telecomunicazione, con 54 impianti inaugurati in quattordici province nellโultimo semestre. The Frontier Post A fine maggio, infine, ATRA ha firmato un contratto da 1,5 milioni di dollari per ulteriori 14 torri distribuite su Kabul, Kandahar, Paktia, Paktika e Khost, a conferma di una corsa alla copertura che non accenna a rallentare. TOLOnews
Dal punto di vista tecnico, i nuovi siti di Paktia saranno basati su infrastrutture โRAN sharing readyโ con armadi outdoor climatizzati, gruppi solari ibridi e predisposizione allโupgrade LTE-Advanced. ร previsto un backhaul in microonde verso i nodi di transito esistenti lungo la strada Gardez-Khost, dove lโoperatore di stato Afghan Telecom ha giร steso fibra ottica lungo i cavidotti dellโalta tensione. Anche se il 5G per ora rimane un obiettivo di medio termine, portare il 4G a 700 metri dโaltitudine tra gole e altipiani significa, molto concretamente, rendere possibili servizi di tele-sanitร che finora si interrompevano con lโicona del buffering.
Un passo verso la riduzione del digital divide
A tre anni dal cambio di governo, il settore ICT afghano resta un indicatore intrigante: nonostante le tensioni geopolitiche e le limitazioni di capitale straniero, la domanda di dati non รจ mai stata cosรฌ alta. Secondo le ultime statistiche ministeriali, il traffico mobile รจ cresciuto del 22 % anno su anno, spinto dalla didattica a distanza e dal commercio elettronico informale che collega gli artigiani locali ai mercati di Islamabad e Doha tramite social commerce su WhatsApp e Facebook Marketplace. In questโottica, ogni nuova torre in Paktia riduce la pressione sulle BTS urbane, spesso congestionate, e porta i consumatori rurali dal 2G vocale al 4G broadband praticamente in un solo salto.
Il mio punto di vista
Chi segue da vicino i mercati emergenti sa che lโequazione โpiรน torri, piรน benessereโ non รจ automatica; servono traffico, contenuti in lingua locale, potenza di spesa e una regolazione che bilanci concorrenza e sostenibilitร dei player. Tuttavia, in contesti complessi come lโAfghanistan, lโinfrastruttura fisica resta il prerequisito non negoziabile. Togliere le zone grigie di copertura significa aprire finestre di opportunitร : pagamenti mobili che riducono la necessitร di spostarsi con denaro contante โ e quindi di esporsi a rischi di sicurezza โ o semplicemente chiamare il centro sanitario piรน vicino prima di affrontare ore di strada sterrata. Sotto questo profilo lโintervento del TDF appare virtuoso: costi socializzati, uso condiviso e un ritorno che non si misura a trimestri ma a generazioni.
La sfida, semmai, sarร garantire che le torri restino accese ventiquattrโore su ventiquattro. Il carburante costa e i gruppi elettrogeni si guastano; investire in pannelli fotovoltaici e batterie al litio โ ora piรน accessibili โ puรฒ abbassare il TCO e, soprattutto, ridurre le emissioni di COโ di una rete che punta a servire luoghi ancora incontaminati.
In conclusione, le quarantotto torri di Paktia non cambieranno da sole la mappa digitale del Paese, ma sono un tassello importante di un puzzle infrastrutturale che, pezzo dopo pezzo, avvicina lโAfghanistan agli standard di connettivitร dei vicini regionali. Se la roadmap sarร rispettata, tra un anno potremmo raccontare di videochiamate ad alta definizione che attraversano montagne dove un tempo si usava ancora la posta a dorso di mulo.