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Addio Emoji Docomo: 26 Anni di Comunicazione Colorata si Concludono

redazione
Ultimo aggiornamento: 27/05/2025
redazione
7 Minuti di lettura
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Di fronte a un traguardo che sembra uscito da un film di fantascienza—26 anni di comunicazione a colpi di cuoricini, faccine sorridenti e fantasiosi fiocchi di neve stilizzati—NTT Docomo ha deciso di mandare in pensione il suo storico set di emoji proprietarie. L’annuncio, arrivato il 21 maggio 2025, segna la fine di un’epoca: i dispositivi che arriveranno sul mercato da fine giugno non mostreranno più quelle icone che, dal 1999 ai giorni nostri, hanno colorato miliardi di messaggi The Japan Times朝日新聞. Non si tratta però di un taglio netto senza appello: i possessori di modelli precedenti vedranno lentamente sparire le emoji Docomo solo dopo l’aggiornamento software previsto a partire da ottobre The Japan Times.

La roadmap delineata da NTT Docomo è piuttosto precisa e, nella sua concretezza, quasi rassicurante. Gli smartphone Android e i feature phone marchiati Docomo usciti dopo fine giugno adotteranno di default il set di emoji “Noto Color Emoji” di Google anziché le vecchie icone aziendali Emojipedia – The Latest Emoji News. I nuovi modelli della serie Galaxy, invece, seguiranno un percorso leggermente diverso: a partire da luglio, utilizzeranno le emoji custom di Samsung e dismetteranno quelle a marchio Docomo 朝日新聞. In sostanza, basta nostalgie: se vorrete ancora mandare un caloroso saluto a una stellina azzurra o a un pupazzetto di neve, dovrete rivolgervi altrove o affidarvi al vostro ricordo.

Questa operazione non è soltanto una questione di grafica: rivela la necessità di uniformare la user experience e di rispettare standard più ampiosi. Con la proliferazione di piattaforme e l’avvento di nuove tecnologie di messaggistica in tempo reale, gestire decine di set proprietari rischia di creare dissonanze visive e problemi di interoperabilità. Tutto questo, in un contesto in cui Unicode e i principali attori del settore—Google, Apple, Samsung—spingono per soluzioni comuni, rende l’addio al glorioso Docomo Emoji un passo quasi obbligato per ottimizzare la resa delle conversazioni digitali su scala globale Emojipedia – The Latest Emoji News.

Dal punto di vista aziendale, la decisione di Docomo si giustifica con “l’attuale stato di utilizzo degli emoji” e con la volontà di “favorire la compatibilità e la sicurezza” dell’ecosistema mobile. Il comunicato ufficiale parla di un processo di transizione graduale, che non lascerà a mani vuote nessuno: il set Noto Color di Google garantisce un’ampia copertura di glifi (oltre 3.700 emoji), supporto regolare per aggiornamenti Unicode e una comunità di sviluppatori pronta a integrare nuove espressioni visive. Allo stesso modo, Samsung difende le sue scelte puntando sull’identità del brand e sulla qualità delle sue creazioni, già apprezzate da milioni di utenti 朝日新聞.

Ma prima di abbracciare questa novità, vale la pena fare un tuffo nel passato: la prima scintilla risale al 1999, quando NTT Docomo lanciò il servizio “i-mode” e introdusse 176 faccine su una griglia di 12×12 pixel, ideate da Shigetaka Kurita. Quel piccolo cuore rosso, insieme agli altri pittogrammi, non era che l’inizio di un fenomeno che avrebbe trasformato il modo di scrivere sullo schermo. Kurita, oggi riconosciuto come uno dei pionieri del settore, ha visto il suo lavoro entrare nei corridoi del Museum of Modern Art di New York, dove la collezione originale è conservata come testimonianza storica dell’evoluzione della comunicazione digitale Wikipedia朝日新聞.

Nel corso degli anni, le emoji di Docomo hanno influenzato la cultura globale: grazie al loro design semplice ma distintivo, hanno ispirato la codifica di nuove icone nel set Unicode ufficiale e hanno contribuito a diffondere l’uso di simboli grafici in ogni angolo del pianeta. Non a caso, nel 2016 il MoMA ha esposto il set iniziale di Kurita, riconoscendone il valore come opera d’arte e pietra miliare dell’interazione uomo-macchina Wikipedia.

Per l’utente finale, la transizione sarà relativamente indolore per chi è abituato a un mix di emoji standard. Tuttavia, chi possedeva un affetto speciale per le eggplant arancioni o le stelline blu di Docomo potrebbe sperimentare qualche momento di smarrimento digitale: i messaggi inviati da un dispositivo più vecchio potrebbero non rendere allo stesso modo su uno smartphone di nuova generazione. Un promemoria che, in un mondo iperconnesso, l’innovazione procede per gradi e, talvolta, porta con sé la nostalgia di ciò che lasciamo indietro The Japan Times.

In un’ottica più ampia, il ritiro delle emoji Docomo s’inserisce in un trend consolidato: numerosi operatori e produttori negli ultimi anni hanno ridotto i propri asset non essenziali per concentrarsi su soluzioni interoperabili e basate su standard aperti. Apple, ad esempio, ha una propria libreria di emoji fin dal primo iPhone, ma garantisce piena compatibilità con il set Unicode, così come WhatsApp, Facebook e i principali servizi di chat techmeme.com.

Personalmente, trovo questa scelta un mix perfetto di pragmatismo e malinconia: se da un lato è innegabile che standardizzare renderà la nostra comunicazione più fluida, dall’altro penso a quante storie, risate e confessioni romantiche sono passate attraverso quelle piccole icone colorate. Un po’ come salutare un vecchio amico che, con un semplice cuoricino, ha saputo dirci “ti sono vicino” in migliaia di conversazioni lontano da noi.

Se state pensando di aggiornare il vostro device o siete semplicemente curiosi di scoprire come cambierà la vostra tastiera emoji, vi invito a seguirci su WordPress: a breve pubblicheremo una guida completa con screenshot, tutorial sull’aggiornamento e qualche consiglio per personalizzare il vostro nuovo set Noto Color. E se avete aneddoti o ricordi legati alle emoji di Docomo, condivideteli nei commenti: le faccine hanno una loro storia, e ogni cuore ha un valore emotivo unico.

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Taggato: #AddioEmojiDocomo #NTTDocomo #EmojiEvolution #TechNews
redazione 27 Maggio 2025
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