
— articolo di SImone Kasprzyk
I prezzi della memoria stanno attraversando un momento cruciale, e le conseguenze per il mercato degli smartphone sono ormai inevitabili. Nel primo trimestre del 2026, i costi dei chip di memoria DRAM e NAND flash subiranno rialzi significativi, costringendo i produttori mondiali di device consumer a rivedere completamente le loro strategie di pricing e specifiche tecniche. Non si tratta di una semplice fluttuazione di mercato, ma di una pressione strutturale destinata a trasformare il panorama industriale nel prossimo anno.
La Tempesta Perfetta della Memoria
Secondo l’ultima ricerca di TrendForce, gli analisti del settore concordano su uno scenario inequivocabile: la memoria rappresenterà una percentuale sempre più consistente del costo di produzione (BOM) dei device consumer, soprattutto smartphone e notebook. Per capire la gravità della situazione, basta pensare che anche Apple, azienda con profitti robusti e capacità produttive senza paragoni, dovrà riconsiderare le strategie di pricing dell’iPhone nel primo trimestre del 2026. Ciò significa che il rialzo sarà così sostanziale da impattare persino i margini del gigante di Cupertino.
IDC, l’autorevole società di ricerca di mercato, fornisce dati ancora più specifici: il prezzo medio di vendita (ASP) degli smartphone dovrebbe attestarsi a 465 dollari nel 2026, rispetto ai 457 del 2025. Questa cifra, apparentemente contenuta, nasconde realtà ben più complesse. In alcuni mercati, come quello dell’Asia Pacifica, i rialzi potrebbero raggiungere i 70 dollari a unità, una cifra che rappresenta un aumento percentuale significativo, specialmente nei segmenti mid-to-low-range dove la memoria costituisce una differenziazione commerciale cruciale.
Perché la Memoria Costa Sempre di Più
Il motore di questa crisi è duplice: da un lato, la domanda esplodente di memoria dai data center AI non accenna a diminuire; dall’altro, la capacità produttiva dei produttori di chip non riesce a stare al passo. Secondo Counterpoint Research, le persone e gli esperti del settore prevedono rialzi della memoria intorno al 20-30% proprio nel primo trimestre del 2026. Samsung, il gigante sudcoreano della memoria, ha già anticipato il trend aumentando i prezzi dei moduli DDR5 fino al 60% rispetto ai livelli di settembre 2025. Un modulo da 32GB che costava 149 dollari a settembre ora ne costa 239, un incremento impressionante che evidenzia come il mercato sia completamente in preda alla scarsità.
La questione è ancora più complessa quando consideriamo che si tratta di una carenza simultanea di HDD, DRAM, HBM e NAND flash. Difficilmente nella storia recente l’industria ha visto un simile collo di bottiglia su tutte le tipologie di memoria contemporaneamente. Come sottolinea Wallace C. Kou, CEO di Silicon Motion, è un evento senza precedenti nel settore.
Le Strategie dei Produttori: Aumenti di Prezzo e Tagli alle Specifiche
Di fronte a questa situazione, i produttori di smartphone hanno poche opzioni disponibili, tutte sgradevoli. La prima è l’aumento diretto dei prezzi, una scelta già intrapresa da brand come Xiaomi, che ha già comunicato ai propri clienti futuri rincari. La seconda è la riduzione delle specifiche tecniche per contenere i costi di produzione. E qui arriviamo a scenario che farebbe sorridere per l’ironia storica se non fosse così problematico: i modelli entry-level torneranno probabilmente a configurazioni con 4GB di RAM nel 2026, un ritorno al passato dettato dalla necessità economica.
Per i modelli mid-range e high-end, la strategia sarà mantenere la capacità di memoria ai livelli minimi accettabili dal mercato, rallentando così i cicli di upgrade naturali. Apple potrebbe anche scegliere di non applicare tagli ai modelli precedenti, mantenendo prezzi alti su vecchi iPhone per difendere il margine sui nuovi. I produttori Android che operano nel segmento medio-basso, dove la memoria è un driver cruciale di marketing, saranno costretti a scegliere fra margini più bassi o prezzi più alti, entrambi scenari poco attraenti.
Il Mercato Notebook: Ancor Più Complicato
Se per gli smartphone le opzioni sono già limitate, per i notebook il discorso è ancora più articolato. I produttori di laptop ultra-thin di fascia alta, caratterizzati da memoria DRAM saldata direttamente sulla scheda madre, non possono semplicemente ridurre le specifiche o sostituire i moduli. Questi device incontreranno pressioni di prezzo significative già nel primo trimestre del 2026. Per i notebook di fascia consumer, la situazione è leggermente meno critica nel breve periodo grazie agli stock di prodotti finiti ancora disponibili e ai prezzi della memoria ancora relativamente contenuti, ma gli esperti di TrendForce prevedono aggiustamenti inevitabili nel secondo trimestre del 2026 e oltre.
Le Implicazioni per il Mercato Globale
TrendForce prevede che le spedizioni di device subiranno una revisione al ribasso, con la concentrazione del mercato che continuerà a gravare sui brand leader. IDC è ancora più critica, stimando un calo dello 0.9% nelle spedizioni di smartphone nel 2026 proprio a causa della scarsità di memoria. Parallelamente, nonostante i prezzi più alti, il valore complessivo del mercato potrebbe raggiungere un record di 579 miliardi di dollari se gli aumenti di prezzo si materializzeranno pienamente, un dato che illustra come il mercato cambierà forma: meno unità, più costose, e probabilmente con specifiche ridotte.
La situazione crea anche opportunità perverse. I brand che puntano su device premium con funzionalità AI-driven avranno margini migliori per assorbire l’aumento dei costi di memoria. I mercati come gli USA, dove gli utenti già tendono verso i telefoni di fascia alta (gli iPhone di Apple), godranno di condizioni migliori rispetto ai mercati emergenti dove la fascia media e bassa predominano.
Uno Sguardo al Settore più Ampio
Persino il mercato delle console da gioco sarà impattato. TrendForce stima che nel terzo trimestre del 2026, la memoria rappresenterà il 23-42% dei costi totali di una console, con rialzi di circa il 16% rispetto al primo trimestre del 2025. Gaming PC, desktop, e persino server sentiranno il peso di questa dinamica. NVIDIA potrebbe vedere ritardi nelle sue GPU RTX 50 series proprio a causa dell’aumento della richiesta di memoria per quei chip.
Il Pensiero Chiave: Un Mercato in Trasformazione
Ciò che emerge chiaramente da questa analisi è che il 2026 non sarà semplicemente un anno di inflazione tecnologica. Sarà un anno di reshaping strutturale del mercato hardware globale. La domanda di memoria dai data center AI ha innescato una reazione a catena che riconfigura interi segmenti industriali. I consumatori che rimandavano l’acquisto di un nuovo smartphone dovrebbero seriamente valutare di accelerare prima della fine del 2025, perché nel 2026 le opzioni saranno meno, più costose, e probabilmente meno interessanti dal punto di vista tecnico.
Per i professionisti del settore telecom e per chi gestisce ecosistemi digitali, il messaggio è chiaro: pianificate gli upgrade dei device in anticipo, considerate strategie di leasing o di estensione del ciclo di vita dei device esistenti, e monitorate costantemente l’evoluzione dei prezzi della memoria. La tempesta è arrivata, e non ci sono parafulmine.