
Quando una VPN decide di spegnere i server, la notizia rimbalza veloce sui forum, nei gruppi social e nelle caselle di posta degli abbonati. Con un post stringato dal titolo inequivocabile โBulletVPN End of Lifeโ, pubblicato il 9 luglio 2025, anche BulletVPN โ servizio con sede legale in Estonia e unโoperativitร di oltre otto anni โ ha annunciato la chiusura immediata delle proprie attivitร .
Lโazienda motiva la decisione con una combinazione di fattori: calo della domanda, costi infrastrutturali in crescita e un mercato dove i colossi della sicurezza online fagocitano i provider piรน piccoli. Chi sperava in una trattativa last-minute o in unโacquisizione รจ rimasto deluso: nessun salvataggio allโorizzonte e, soprattutto, nessun passaggio di dati a terze parti.
Cosa succede ai โlifetimeโ โ spoiler: non erano proprio per sempre
Il colpo di scena ha colpito duramente gli utenti che, negli anni, avevano acquistato piani โa vitaโ. La fine di BulletVPN dimostra per lโennesima volta che nel mondo digitale la parola โlifetimeโ รจ spesso piรน marketing che matematica: basta che il servizio cessi lโattivitร perchรฉ quellโโa vitaโ evapori di colpo. Nel 2025 era giร successo con VPNSecure, ed episodi simili risalgono allo stop di WeVPN nel 2023.
Lโancora di salvataggio targata Windscribe
Un raggio di sole, almeno parziale, arriva da Windscribe. Il provider canadese ha offerto sei mesi di abbonamento Pro gratuiti (piรน sconti sui piani pluriennali) agli ex clienti BulletVPN con licenza ancora valida, a patto di richiedere un voucher entro il 9 agosto 2025 scrivendo a support@bulletvpn.com. Lโiniziativa non implica acquisizione nรฉ scambio di database: si tratta di una โgentlemanโs offerโ, come precisano entrambe le parti.
Dal punto di vista della privacy la rassicurazione non รจ secondaria: la chiusura improvvisa di un servizio VPN solleva sempre il timore che log, email o dati di pagamento finiscano in mani indesiderate. In questo caso BulletVPN specifica che nessuna informazione personale รจ stata condivisa con Windscribe e che lโunica interazione consiste nei codici univoci destinati alle richieste di rimborso in banda larga gratuita.
Perchรฉ i provider โminoriโ faticano a stare sul mercato
Dietro lโangolo, perรฒ, cโรจ un tema piรน ampio: la corsa alla scalabilitร . Le VPN di nicchia pagano hardware, banda e compliance normativa in valuta forte, mentre i grandi brand ammortizzano le stesse voci sui milioni di utenti. Il risultato? Chi non diversifica โ penso ai servizi che oggi offrono storage criptato, password manager o mail sicura โ rischia di non tenere il passo. Il caso BulletVPN diventa cosรฌ lโennesimo promemoria per gli utenti: scegliere un provider non vuol dire soltanto valutare la velocitร dei server, ma anche la soliditร del business dietro il logo.
Il mio punto di vista
Personalmente considero la chiusura di BulletVPN un promemoria utilissimo: in un ecosistema dove lโabbondanza di offerte puรฒ confondere, la vera โkiller-featureโ di una VPN รจ la sua capacitร di restare online domani. Vale piรน un piano annuale con unโazienda affidabile che un sedicente pacchetto illimitato su una realtร poco trasparente. E se proprio si cerca risparmio, meglio scegliere provider con track record pubblico โ basti pensare alle politiche di auditing di ProtonVPN o ai report di trasparenza di NordVPN โ piuttosto che abbandonarsi al canto delle sirene โlifetimeโ.
Come muoversi adesso:
Se avevi BulletVPN installato sul router o sul Fire TV Stick, la prioritร รจ disattivare il tunnel perchรฉ i server non rispondono piรน, impedendo le connessioni in uscita. Nel frattempo esegui tre controlli: verifica che il kill-switch sia spento, cancella le credenziali memorizzate e, soprattutto, pianifica la migrazione verso un nuovo provider prima che il mese gratuito โ o i sei di Windscribe โ scadano. Non lasciare il tuo traffico scoperto nemmeno per poche ore: nel 2025 lo zapping tra reti Wi-Fi pubbliche e 5G รจ una giungla dove le minacce cambiano a ritmo quotidiano.
Concludendo, la chiusura BulletVPN รจ un case study perfetto su come fare (o non fare) customer-care in situazioni di crisi. Agli utenti resta lโonere di un piccolo โdue diligenceโ prima di tirare fuori la carta di credito; ai provider, la lezione che la credibilitร si costruisce nel lungo periodo, non con promesse eterne sui banner pubblicitari. Staremo a vedere chi saprร imparare di piรน da questo epilogo.